Nave da crociera vicina al porto

Nave da crociera vicina al porto

Il Green Deal, una necessità anche per il mondo delle crociere

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04/05/2024 - 07:00

“Tutto bello” con le navi da crociera all’Argentario e all'isola del Giglio? No, non è tutto bello per Artemare Club che, pur favorevole al cruising per questi luoghi di mare, sente il dovere, occupandosi anche di problemi ambientali e in relazione al forte aumento comunicato di soste crocieristiche nei loro porti, di ricordare i continui allarmi di tanti importanti centri di ricerca e media internazionali di quanto inquinino le navi da crociera. Infatti, rispetto alle navi che trasportano merci, le navi da crociera richiedono un fabbisogno energetico molto più elevato, elettricità alle sale, cabine, corridoi, cucine, per l'aria condizionata, per le piscine e per tutti gli altri servizi di bordo a disposizione di migliaia di persone.

C'è poi il tema dell'alimentazione dei motori delle navi da crociera. La maggior parte delle unità utilizza prodotti derivati del petrolio, come l'olio combustibile pesante - Heavy Fuel Oil - o il gasolio marino e il problema non è soltanto il rilascio di CO2 che ne consegue. Le navi da crociera, infatti, emettono in grande quantità anche altre sostanze dannose per l'ambiente e per la salute umana, ossidi di azoto – Nox - ossidi di zolfo – Sox - e il cosiddetto black carbon, una componente del particolato fine - PM 2.5 - un mix di inquinanti che influisce negativamente sulla qualità dell'aria, soprattutto delle località portuali in cui sostano le navi da crociera. Poiché Porto Santo Stefano, Porto Ercole e Giglio porto, morfologicamente si sviluppano ad “anfiteatro” con meno ricambio d’aria dei porti in territori di pianura senza rilievi intorno, l’impatto di queste sostanze inquinanti è ancora più farte.

Stando ai dati divulgati da “Risposte Turismo”, in occasione dell'undicesima edizione dell'Italian Cruise Day tenutosi a Taranto, nel 2023 il nostro paese ha fatto registrare la cifra record di 12,9 milioni di passeggeri movimentati e nel 2022 è risultato il più inquinato d’Europa dalle navi da crociera, seguito dalla Spagna e dalla Grecia. L'Italia è il paese più inquinato in termini di emissioni di ossidi di zolfo, dovuto probabilmente dal fatto che le navi da crociera rimangono ferme nei porti o alla fonda, tenendo i motori accesi e navigano più vicino alle coste.

Per quanto riguarda sempre le emissioni di SOx, messe in evidenza dallo studio realizzato da Transport&Environment – Civitavecchia, molto vicina all’Argentario, è la città portuale più inquinata d'Europa dopo Barcellona. Venezia cara al comandante Daniele Busetto, che era il porto più inquinato dalle navi da crociera nel 2019, è scesa al 41esimo posto, a seguito di un'accesa mobilitazione cittadina e la minaccia da parte dell'Unesco di inserire Venezia nella lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo. Così, a partire dal 1 agosto 2021 le grandi navi da crociera non possono più attraversare il canale della Giudecca e passare davanti piazza San Marco.

Tutte le più importanti società di navigazione hanno promesso di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050, in linea con l'Accordo di Parigi e con il Green Deal europeo, per raggiungere tale obiettivo, gli operatori crocieristici intendono eliminare gradualmente i combustibili derivati dal petrolio per orientarsi verso il gas naturale liquefatto – GNL -, alternativa a minore intensità di carbonio. Un'altra via fortemente suggerita è quella di prevedere maggiori investimenti sulle infrastrutture elettriche nelle banchine dei porti, il “cold ironing”, un processo che permette ad una nave attraccata di spegnere i motori e connettersi ad una fonte di energia elettrica del molo, riducendo notevolmente le emissioni inquinanti. I figli dei nostri figli speriamo possano godere di questi provvedimenti ma molti di noi alla data indicata non ci saranno più. "To whom it may concern"!

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