Kamana Sailing Expedition

Kamana Sailing Expedition

Kamana Sailing Expedition: il passaggio a Nord Ovest contromano

Sport

Da Kamana
20/07/2017 - 12:06

Sono a Nome, in Alaska, in attesa di una finestra meteo favorevole,. L’Equipaggio del Plum, la barca a vela di Kamana Sailing Expedition, è pronta a tentare il passaggio a Nord Ovest uno dei grandi miti dei navigatori, quello che collega i due Oceani, Pacifico e Atlantico, a Nord del Canada.
 Se la spedizione andrà a buon fine sarà la prima volta che un equipaggio italiano riuscirà a compierlo “contromano” da Ovest ad Est. Nel corso degli anni solo altre due volte l’impresa è riuscita a nostri velisti, ma nel senso "normale", quello più battuto e anche più facile: da Est a Ovest.  

A capo della spedizione c’è Enrico Tettamanti, uno dei più esperti navigatori italiani, con 7 passaggi a Capo Horn e 20 traversate oceaniche al suo attivo, e che a poppa si è già lasciato più di 190.000 miglia (circa 350.000 km). Il tentativo del passaggio a NW in da W a E rappresenta la sua ultima e più estrema impresa.

La filosofia di navigazione di Enrico e del suo equipaggio è particolare, il motto è “La vela estrema, a portata di tutti”. Dal 2011, da quando è nata Kamana Sailing Expedition ha portato in giro per il mondo, nei suoi luoghi più nascosti e ad ogni latitudine, più di 400 persone, di tutte le età e livello di esperienza. Ha navigato con marinai esperti, ma anche con chi non aveva messo piede in barca.

E non è un caso che per questa impresa saranno con lui anche la moglie Giulia Azzalli, il figlio Kay (in hawaiano significa Oceano, un anno e 5.000 miglia già percorse per mare) il suo socio, anche lui con sua moglie e i quattro figli (dagli otto ai quindici anni di età), oltre ad altri tre velisti professionisti. 
E lo spirito con cui viaggiano non è quello della conquista, della competizione, del record a tutti i costi, ma quello di “Navigare in tutto il mondo, nel rispetto della natura e dei suoi ritmi. Raggiungere gli angoli più remoti del globo, su una barca a vela, in silenzio”.

Il passaggio a NW è lungo 2.500 miglia, ci impiegheranno, se le condizioni meteo saranno favorevoli, circa 20 giorni, con arrivo a Nuuk, in Groenlandia. L’elemento che condiziona tutta la spedizione è ovviamente il ghiaccio. Una volta impossibile o difficilissimo, con il surriscaldamento climatico degli ultimi venti anni il passaggio è diventato più affrontabile. 
In un luogo dove è tutto ghiacciato dal 20 settembre ai primi di luglio, il momento buono, quello per il passaggio più a Nord, è tra il 20 di luglio e il 15 agosto. La temperatura va dallo 0 ai 5 gradi, e un altro grande problema saranno le fitte nebbie che spesso calano sul mare.

Sarà l’occasione per attraversare uno dei luoghi più selvaggi e remoti al mondo, dove non c’è assistenza e solo in caso di vera emergenza arriva l’elicottero della Guardia Costiera Canadese. Lo spettacolo naturale che li attende sarà fantastico: «Abbiamo già percorso tratti di questo itinerario e incontreremo una natura stupenda e incontaminata, orche, delfini, lontre, l’orso bianco... e ormeggiare sotto ghiacciai di 6.500 metri è da mozzafiato».

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