Deloitte per Confindustria Nautica: presentato The Global Yachting Market
Deloitte per Confindustria Nautica: presentato The Global Yachting Market
Il settore della nautica italiana da diporto continua a crescere e raggiunge un valore complessivo della produzione di nuove imbarcazioni di 3,6 miliardi di euro nel 2021 con un incremento del 34% rispetto all'anno precedente. Il contributo del settore al PIL nazionale è pari 2,9‰: un dato che conferma la crescente importanza e competitività dell'industria nautica italiana e la forte fase espansiva dell'intero comparto.
È quanto emerge dal report di Deloitte per Confindustria Nautica "The state of the art of the global yachting market" presentato oggi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana a Milano, alla presenza di alcuni dei principali operatori del settore e di primari esponenti del mondo finanziario.
«Nel complesso emerge un mercato mondiale in espansione con un'industria nautica che si è lasciata pienamente alle spalle le difficoltà degli anni precedenti. L'Italia è la seconda industria a livello mondiale
In Italia, le nostre imprese stanno vivendo un momento di forte dinamismo e sono leader mondiali nella produzione dei superyacht», ha commentato Tommaso Nastasi, Senior Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte. «Con questo studio ci siamo posti l'obiettivo di fornire un inquadramento globale dell'industria nautica per la comunità finanziaria, tracciando una panoramica dello stato attuale del settore e soprattutto le prospettive di sviluppo e sfide competitive per i prossimi anni», sottolinea Nastasi.
«La nautica da diporto italiana si distingue una volta di più come uno dei settori trainanti del Made in Italy», ha dichiarato Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. «Fra le economie del mare, l'industria nautica è il comparto che nel 2021 è cresciuto più di tutti gli altri, con il migliore incremento di fatturato di sempre (+31%), registrando il record storico di export e un aumento del 10% degli addetti diretti. Il vento in poppa è soffiato anche nel 2022 e continua tuttora, soprattutto grazie all'exploit delle esportazioni della produzione cantieristica e all'abilità dei nostri imprenditori, che hanno saputo navigare abilmente nei complessi scenari economico-politici di questi ultimi anni».
Il rapporto condotto da Deloitte per Confindustria Nautica offre una panoramica sul dimensionamento e l'evoluzione del mercato retail della nautica da diporto a livello globale analizzando i diversi segmenti di business, le performance economiche e il posizionamento competitivo dell'industria italiana della nautica nel mondo, il livello di concentrazione del comparto connesso alle operazioni di M&A e le prospettive previste per i prossimi anni.
A livello internazionale, Il settore della nautica da diporto ha registrato un grande fermento imprenditoriale con oltre 300 operazioni di M&A realizzate nel corso degli ultimi 2 anni. Un numero che conferma il dato di grande dinamismo e trasformazione a livello di assetto industriale e finanziario.
MERCATO GLOBALE
Nel 2021 il valore del mercato mondiale della cantieristica nautica è stato di 52 miliardi. Circa il 60% (29,2 miliardi di euro) riguarda la produzione di nuove imbarcazioni, che è cresciuta del +10,7% rispetto al 2020 (+10,1% CAGR 2014-21), a dimostrazione di una grande resilienza all'impatto della pandemia.
Il mercato delle nuove costruzioni è rappresentato principalmente da imbarcazioni a motore (circa il 90%) e, dal punto di vista territoriale, da Nord America ed Europa (circa il 70%). Nel 2021, Il settore dei superyacht ha registrato la consegna di 160 unità sopra i 30 metri e un portafoglio ordini di 509 unità per un valore complessivo stimato a 14,4 miliardi di euro.
MERCATO ITALIANO
La produzione dei cantieri italiani ha raggiunto nel 2021 il valore di 3,6 miliardi di euro (+34% rispetto al 2020) e ha visto un aumento delle esportazioni (+34,7%).
Rispetto al mercato globale, i cantieri italiani si concentrano principalmente sulla produzione e sulla vendita di imbarcazioni di grandi dimensioni. Inoltre, nel 2021 l'Italia è stata il secondo Paese al mondo per produzione, con una quota di mercato pari a circa il 12%.
L'Italia rappresenta il primo paese all'interno del portafoglio ordini globale di superyacht in termini di quota (circa 49%) e di crescita storica. Inoltre, i cantieri italiani sono leader di mercato nella produzione di yacht da 30-60 metri, detenendo un posizionamento consolidato sui superyacht semi-custom con una lunghezza media pari a 43 metri circa.
OUTLOOK DI MERCATO
La produzione della cantieristica italiana è stimata a circa 4,1 – 4,3 miliardi di euro nel 2022. L'aspettativa di crescita a livello globale è a doppia cifra superiori rispetto al 2021 e trainate dal segmento motore (inboard e outboard), anche grazie agli ordini raccolti negli anni precedenti.
Secondo un'indagine di mercato Deloitte sui cantieri associati a Confindustria Nautica, il segmento entrobordo registrerà i tassi di crescita più elevati nel breve termine, mentre le imbarcazioni tra gli 80-150 piedi dovrebbero guidare il mercato in termini di crescita futura, seguite dalle unità da 40-60 piedi. A livello geografico si prevede che Europa e Nord America guideranno la crescita nel 2022 e nel 2023, il Nord America poi registrerà una crescita più intensa nel lungo termine.
Le aspettative di crescita per il 2022 a livello globale sono a doppia cifra (+15%-20%), superiori rispetto al 2021 e trainate dal segmento motore.
Al termine della presentazione dello studio, Simone Spetia, moderatore dell'evento, ha aperto la tavola rotonda in programma alla quale hanno partecipato: Barbara Amerio, CEO e Sustainability Director Gruppo Permare, Maurizio Balducci, CEO Overmarine Group, Carla Demaria, Sanlorenzo – Executive Director e CEO Bluegame, Stefano de Vivo, Chief Commercial Officer Ferretti Group & Managing Director Wally, Fabio Planamente, CEO di Cantiere del Pardo S.p.A., Marzia Bartolomei Corsi, Senior Partner di Fondo Italiano Investimento SGR, Dario Cenci, Senior Partner di Armònia SGR, Michele Semenzato, Managing Partner di Wise Equity.
Le conclusioni dei lavori sono state a cura di Ernesto Lanzillo, Partner Deloitte e Deloitte Private Leader Italia.