Northeaster Dory, 'Glasha' costruito da John H. Seen a Walnut Creek, Albemarle County Park, Virginia

Northeaster Dory, 'Glasha' costruito da John H. Seen a Walnut Creek, Albemarle County Park, Virginia

Autocostruzione - Le forme di scafo e carena: w il Dory

Didattica e tecnica

20/08/2019 - 17:32

Dory: una carena che ben si sposa con la propulsione velica

A me, come diceva Carosone, “piace fare l’americano” e dico “dory” per indicare il fondo piatto, ma la barca a fondo piatto è propria di tutta la cultura marinaresca tradizionale veneziana e romagnola. È una carena che pesca poco, va veloce e si costruisce rapidamente.

E’ proprio per questi motivi che gli americani costruivano in serie le scialuppe che portavano i pescatori a calare le lenze sui grandi banchi, come ci ricorda “Capitani coraggiosi”.

In quella occasione il dory si è guadagnato i galloni aggiungendo alle doti classiche della barca a fondo piatto la marinità. Queste barchette, sottoposte a un lavoro durissimo, erano varate e tirate in secca dal fianco della nave, ovviamente uno schooner dei banchi, operazione portata a termine anche in condizioni di mare dure, mettendo a prova la finitura del fianco della goletta e la robustezza complessiva dei dory. Per il resto della loro vita i dory pescavano in acque tutt’altro che tranquille rientrando con mezzi propri ( la propulsione era a remi anche se una piccola vela poteva aiutare) alla nave madre.

Proprio per questa vocazione remiera il dory è abbastanza stretto e relativamente poco stabile, ma se andiamo a vedere bene la stabilità iniziale, è buona e questo ben si sposa con la propulsione velica, soprattutto se si ha l’accortezza di mantenere bassi baricentro e il centro velico. Inoltre, la barca inclinandosi diminuisce la superficie bagnata come sanno bene i nostri ragazzi che gareggiano in Optimist.

Per quanto riguarda la costruzione, la geometria di fianchi e fondo “porta” al compensato come materiale di costruzione, mentre l’unione tra fondo e fianchi può essere facilmente eseguito col metodo “tape seam” evitando così lo spigolo in massello sagomato con la doppia battura. La barca deve essere leggera, ma senza esagerare, esibire un rapporto lunghezza larghezza superiore a tre e un pescaggio modesto. I fianchi sono svasati, ma ad andamento rettilineo. La poppa si stringe, molto se è una barca a remi, meno se la propulsione è a motore o a vela. L’innalzamento del fondo nelle sezioni poppiere è modesto e talvolta nullo.

Abbiamo fin qui delineato una barca che attira l’attenzione dell’aspirante costruttore dilettante, soprattutto se valuti obiettivamente le proprie abilità, i tempi ed i costi della costruzione stessa.

Michele Ansaloni

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