Azimut 60 Flybridge

Azimut 60 Flybridge

Azimut 60 Flybridge

Barca a motore

05/11/2020 - 14:44

Se Azimut Yachts è uno dei maggiori protagonisti del mercato delle imbarcazioni di lusso da oltre 50 anni, buona parte del successo deriva dalla sua gamma di motoryacht flybridge. Azimut 60 Flybridge è una barca nella quale si ritrovano tutte le prerogative che hanno segnato tale affermazione, sostanzialmente le stesse del “bello e ben fatto” che ha caratterizzato il successo del made in Italy nel mondo: design, qualità dei materiali, cura nella costruzione, attenzione al dettaglio. Trattandosi di un oggetto che deve rapportarsi col mare, con la navigazione, però, basilare è la qualità delle sue doti marine, quindi della sua carena, anch’essa frutto di tanta esperienza maturata nelle costruzioni nautiche.

Lo scafo dell’Azimut 60 Flybridge è quello di un 60 piedi vero, lungo 17,80 m – la lunghezza fuoritutto è di 18,25 m ovvero solo 40 cm in più dovuti sostanzialmente all’aggetto della plancia poppiera, poiché la sua inconfondibile prua trapezoidale è verticale per massimizzare la disponibilità di spazio interno – per 5,05 m di larghezza. Il suo dislocamento a pieno carico di 36.000 kg, è favorito dall’adozione della fibra di carbonio nella costruzione, utilizzata il larga parte per le sovrastrutture, in primis per il fly. A trarne beneficio, oltre alle prestazioni, è la stabilità dell’Azimut 60 Flybridge poiché togliendo peso in alto si abbassa il baricentro dell’imbarcazione che, il tal modo, è meno soggetta alle oscillazioni di rollio e risulta essere in genere più stabile.

In termini di prestazioni, determinante è stata la scelta della motorizzazione che i tecnici hanno scelto di adottare per questa imbarcazione, con due distinti step di potenza: si parte da una base di 2x800 HP MAN, altrimenti si può optare per due Volvo D13 da 900HP ciascuno. In entrambi i casi si tratta di macchine che per doti di coppia e quindi di erogazione, si sposano perfettamente con le caratteristiche del progetto navale, riuscendo a spingere la barca fino a 31 nodi di velocità, non pochi se consideriamo la tipologia del modello e i suoi volumi. In entrambi i casi la propulsione è assicurata trasmissioni in linea d’asse.

Interessanti sono le soluzioni tecniche che il brand definisce nell’ambito dell’ECS (Enhanced Cruising Solutions), studiato per offrire la migliore gestione dell’imbarcazione. Tra i sistemi di assistenza alla navigazione ci sono infatti da segnalare l’Active Trim Control, basato su un sistema di interceptor– correttori d’assetto a lama, utilizzati in luogo dei classici flap – che ottimizza automaticamente l’assetto della barca in navigazione, riducendo la resistenza all’avanzamento e ottimizzando i consumi) e l’Electronic Power Steering. Quest’ultimo è un sistema di timoneria elettronica, tipo drive by wire, mutuato dall’automotive, che ha funzioni di controllo della sensibilità della ruota del timone. La sua reattività è adattabile alle abitudini del comandante, per accrescere il feeling con la barca a seconda che ci si trovi a manovrare in acque ristrette o si accosti in velocità.

Il design esterno dell’Azimut 60 Flybridge è di Stefano Righini, yacht designer che è stato capace di regalare linee sportive a questo motoryacht, rendendo filanti le sue forme generose, tali da giustificare volumi ai vertici della categoria. Gli interni sono invece disegnati dall’architetto Achille Salvagni, all’insegna di uno stile personale, mutuato dall’home design, che mixa eleganza e raffinatezza, in relazione con la perfetta funzionalità del layout. Il risultato sono ambienti che, per ampiezza e arredi, risultano essere sempre pienamente vivibili.

La zona notte propone un layout a tre cabine e tre bagni, con l’armatoriale posta a centro barca per sfruttare tutto il baglio dello scafo, distinta da elementi di design fortemente caratterizzanti, pezzi unici sospesi, che proseguono il gioco di linee sinuose presente anche negli altri ambienti, pur mantenendo un elevatissimo livello di storage. A bordo ci sono numerose aree lounge e isole di privacy, soluzioni abitative che sembrano appartenere a motoryacht fly di taglia maggiore. La dinette regala una visuale sul mare di grande effetto grazie al ribassamento laterale della falchetta e alla finestratura a tutta altezza, speculare al design della cucina, dove al top e al cielino sono state date forme circolari in continuità con gli altri ambienti.

Il fly sempre più teso verso poppa regala una superficie estremamente ampia con ben tre aree distinte: la zona comando con sedute per pilota e copilota e prendisole a fianco, la dinette con mobile bar, ed un’ulteriore zona living a poppa per il massimo relax.

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