Dory barca

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Il Dory, la barca dei Capitani coraggiosi

Barca a vela

03/12/2022 - 09:30

Il dory è una barca aperta a fondo piatto e fianchi svasati e rettilinei. La sua principale qualità è quella di essere molto economica perché semplice da costruire con materiali e strumenti di uso comune.

Il dory, questa barchetta bambinesca nella sua semplicità, ha superato il battesimo del mare quando i pescatori di Gloucester, quelli di Capitani coraggiosi, il romanzo di Kipling, la usarono per pescare i merluzzi sui banchi di Terranova.

Dory barca
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Il mestiere di pesca si svolgeva in questo modo: raggiunto il campo di pesca a bordo della nave madre i pescatori a coppie di solito venivano lasciati sul dory in mare aperto, dalla barchetta si pescava con la lenza per poi tornare a remi a bordo. Come si può immaginare, la fiducia dei pescatori nel loro dory doveva essere “totale”.

La pesca sui grandi banchi era un affare redditizio, ma anche pericoloso e tutto era valutato mettendo in primo piano il rischio economico e all'ultimo la comodità e la sicurezza dei pescatori, che erano veramente uomini di ferro. Nonostante questo, molti non fecero mai ritorno dai banchi. In questo ambiente aspro e competitivo il dory si distingue tra le barche diciamo “di servizio” per le sue doti economico/marine.

Poiché erano gli anni delle esposizioni universali e delle scoperte scientifiche, e si assisteva ad un immenso successo di libri e giornali che raccontavano di mirabolanti imprese, ad almeno due Americani della regione a nord di Boston venne in mente che avrebbero potuto attraversare l'Atlantico verso Est in solitario, su una piccola barca. Per mettere in atto quel loro scellerato proposito scelsero proprio un dory. Johnson e Blackburn erano entrambi pescatori dei banchi, due fegatacci che facevano sfoggio della loro abilità marinaresca e del loro sfrontato coraggio. Entrambi ce la fecero, addirittura Blackburn due volte. E pensare che era senza una mano e nell' altra aveva solo quattro dita!

Dory barca
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Il dory ha avuto meno fortuna di tante invenzioni trovate e mode americane, ma a torto. È formato da 4 pezzi: il fondo piatto, i due fianchi e lo specchio di poppa a forma di pietra tombale. Si costruisce in poche ore e, sebbene tenero e pronto a inclinarsi, si comporta magnificamente in mare. Il segreto sembra essere la sua forma molto svasata che fa poca resistenza da dritta e crea appoggio quando sbandata, impedendo così all’acqua di venire a bordo e consentendo alle estremità di sollevarsi al mare.

Dory barca
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Poi di dory ce ne sono di tanti tipi e forme: da quelli da alto mare cabinati e pesanti di Benford a quelli snelli di “Culler”, che sembrano solo sfiorare l’acqua. Anche l’armo velico del dory è tipico, un fiocchetto a prua e una randa con base e balumina uguali: poco allungato di bolina non è il massimo, ma spinge bene nelle altre andature e fa sbandare poco la barca.

È chiaro che queste barche americane non sono certo migliori di una Topa o una Sampierota veneziana, ma l’oceano è sempre l’oceano e soprattutto, nate in un’epoca di grande diffusione di libri e giornali, hanno avuto il successo a portata di mano.

In definitiva un invito: provate a costruire un dory, di piani ce ne sono tanti, per ogni abilità, tasca e tempo disponibile e vi assicuro che è una avventura veramente emozionante che vi porterà ad essere un tutt’uno con la vostra barca.

Michele Ansaloni

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