America’s Cup, ora Luna Rossa deve annullare il match point a Britannia
Barcellona, 2 ottobre 2024. Nel sesto giorno di Louis Vuitton Cup è arrivato il 6-4 per gli inglesi. Il gioco si fa duro adesso, ma l’intero team di Luna Rossa ha sinora dimostrato di essere ben saldo di fronte alle avversità di qualsiasi genere. “Oggi gli inglesi hanno meritato di vincere – ha dichiarato Checco Bruni – ma noi abbiamo senza alcun dubbio la possibilità di fare 3 punti consecutivi, ne abbiamo fatti 4 agli americani in semifinale”.
Oggi, con un vento da nordest in rotazione a est con intensità variabile tra i 18 e i 15 nodi e con un’onda ripida particolarmente impegnativa di oltre 1 metro, il team britannico ha dimostrato grande solidità e minimizzato gli errori. Non che il team italiano abbia particolarmente demeritato, molte manovre sono apparse anche più pulite di quelle dei britannici – con l’eccezione della seconda partenza dove erano un po’ in anticipo e del quarto gate nella prima regata, passato il quale il timone ha perso portanza facendo perdere circa un centinaio di metri – ma nell’insieme gli avversari di Luna Rossa sono stati più efficaci e quasi sempre con la prua davanti, in particolare nella seconda regata, la decima della serie.
Domani, 3 ottobre, non si regata e sarà una giornata importante per entrambi i team, per Luna Rossa di più, perché occorre analizzare ogni dettaglio di oggi e trovare le soluzioni sia per le performance della barca (oggi Ineos Britannia era leggermente superiore, seppur di poco) che per le strategie di partenza e di regata. Sappiamo che Ineos Britannia ha una barca molto performante con vento sostenuto, ma ha già dimostrato di aver colmato il gap anche con vento leggero. Sicuramente le previsioni di vento sui 7-8 nodi, previste il 4 ottobre saranno più favorevoli a Luna Rossa rispetto alle condizioni odierne.
Per la cronaca, nel 2000 a Auckland, Luna Rossa era sotto 4 - 3 nella finale di LV Cup al meglio delle 5 vittorie: riuscì a sconfiggere America One di Paul Cayard per 5 – 4 vincendo le ultime due regate.
Oggi Checco Bruni, nel suo incontro post regata con i giornalisti ha ricordato come ci fosse James Spithill al timone di Oracle nel 2013, quando in finale di America’s Cup, avvenne la famosa, incredibile – e anche un po’ controversa – rimonta di Oracle Racing USA, che vinse la Coppa grazie a una serie di 8 vittorie consecutive che dall’8 a 1 iniziale a favore dei kiwi portò gli americani a vincere per 9-8. Va anche detto che il tattico - subentrato dopo la quinta sconfitta – era proprio quel Sir Ben Ainslie che adesso è a un punto dalla conquista della Louis Vuitton Cup.
Giuliano Luzzatto