Vendée Globe, emozioni forti prima della partenza

Sport

11/11/2024 - 18:57

Les Sables d'Olonne, Francia, 10 novembre 2024. Le ore prima della partenza di ogni regata oceanica sono sempre dense d'attesa e di emozioni forti, ma al Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo né assistenza, tutto ciò è amplificato. Si tratta della prova più dura e complessa tra tutte le regate oceaniche, una folla immensa, oceanica appunto, si raduna per salutare gli skipper e questo aumenta l'emozione per i protagonisti e per tutti i presenti. Forse sono soprattutto i familiari e gli amici che affidano i loro cari all'oceano a sopportare il distacco più duro, non potranno fare altro che tornare qui, a Les Sables d'Olonne, per attendere il loro arrivo tra 80 o più giorni. Certamente la tecnologia aiuta, avranno notizie costanti sulla loro posizione, e anche le barche cambiano, sono sempre più veloci e connesse, ma certe emozioni sono straordinariamente simili a quelle del passato, quando dai porti di qualsiasi parte del mondo partivano velieri per navigazioni lunghe e pericolose. Forse un'emozione un poco diversa l'hanno provata due skipper francesi, Clarisse Crémer - in passato al centro di una clamorosa vicenda mediatica perché scaricata dal suo sponsor essendo diventata madre e con la qualificazione a rischio - e suo marito Tanguy Le Turquay: entrambi infatti partecipano alla regata ma lasciano a terra il loro bimbo di due, presumibilmente ai nonni. Il Vendée Globe è anche questo, storie umane uniche, ogni skipper solitario con la propria.

Violette Dorange, 23 anni, emozionata durante la parata andando verso la partenza

Al Vendée Globe non c'è il red carpet, ma gli skipper sono acclamati come star del cinema quando sfilano uno ad uno in banchina, annunciati dagli altoparlanti, ognuno saluta la folla, Giancarlo Pedote mima l'approccio al ring, lui che in passato ha praticato la boxe. Tutti omaggiano l'ambito trofeo del Vendée Globe, chi lo guarda soltanto, chi si inchina, come il giapponese Kojiro Shiraishi in kimono tradizionale, chi lo tocca e chi lo bacia. E poi c'è la mitica uscita dal canale tra due ali di folla, arrivata già nella notte per prendere posto ai bordi della lunga banchina di Les Sables. Gi skipper salutano a prua, chi con il sorriso, chi con lacrime di commozione e felicità, come Violette Dorange, 23 anni, la più giovane concorrente della storia del Vendée Globe, forse ancora incredula di essere lì, al centro del canale di uscita da Port Olona e non sul bordo ad applaudire i suoi idoli, come aveva sempre fatto sinora. Segnatevi bene questo nome, perché è chiaro che sarà una star mediatica di questa decima edizione.

La commozione dei familiari prima della partenza

La sua barca è del 2009, non ha i foil e le è stata messa a disposizione nientemeno che da Jean Le Cam,"il nonno" del Vendée Globe che a questa edizione si è rimesso in gara con una barca nuovissima ma senza foil - inutile insistere con le tecnologie proprie della nuova generazione di velisti - costruita in Italia da Persico Marine. Gli skipper escono in mare aperto, tra i magnifici 40 - se non ci fosse stato il numero chiuso sarebbero stati di più - spicca.... Capitan Uncino! Si tratta di Damien Seguin che indossando questo costume scherza sulla sua condizione di disabilità: infatti è nato senza la mano sinistra ma questo non gli ha impedito di arrivare 7° nella passata edizione, primo velista con disabilità a partecipare e concludere questa regata. Il suo esempio è stato seguito dal Capitano Jacky, alias Xu Jingkun, che abbigliato nel suo costume tradizionale cinese saluta la folla senza alcuna remora a mostrare la mancanza del suo avambraccio sinistro, perso quando aveva 12 anni. In Cina è già una star e può portare i temi dell'inclusione attraverso la vela a una platea immensa. Alle ore 13.02 - in modo da offrire le immagini in diretta sul TG della prima rete francese delle 13 di domenica - la decima Vendée Globe è partita con un'aria insolitamente leggera. Buon vento a tutti!

Giuliano Luzzatto

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Damien Seguin, nei panni di Capitan Uncino per scherzare sulla sua disabilità, è nato senza la mano sinistra
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