Giorgio Casareto durante il MYBA Charter Show 2025, in svolgimento a Portosole

Giorgio Casareto durante il MYBA Charter Show 2025, in svolgimento a Portosole

Portosole: sfide, strategie, sostenibilità e visione futura. Intervista al General Manager Giorgio Casareto

Portualità

29/04/2025 - 12:22

In un momento cruciale per lo sviluppo della portualità turistica in Liguria, Sanremo si prepara a vivere una fase di profonda trasformazione. Dopo l'avvio della Conferenza dei Servizi per la riqualificazione di Porto Vecchio e il rilancio delle strutture di Portosole, abbiamo incontrato Giorgio Casareto a capo di questo ambizioso progetto. Con lui abbiamo parlato di sfide, strategie, sostenibilità e visione futura: un percorso che punta a consolidare il ruolo di Sanremo nel panorama internazionale della nautica da diporto, con infrastrutture moderne, servizi all'altezza delle nuove esigenze del mercato e una forte integrazione con il tessuto urbano. Un investimento importante, non solo economico, ma anche culturale e sociale, che guarda lontano.

Pressmare - Quando ha ricevuto l'incarico di occuparsi anche del cantiere, quali sono stati i suoi primi pensieri?

Giorgio Casareto - Devo dire che quando mi è stato chiesto di prendere in carico anche il cantiere, mentre ancora eravamo nella fase di discussione, ho avuto un momento di riflessione. Non era una scelta semplice. Mi sono chiesto come farlo, come affrontarlo, ho pensato che valesse la pena provarci. Chi lavora in questo settore sa che non è mai semplice, soprattutto in contesti come questo, dove occorre mettere al primo posto l'interesse aziendale rispetto ai personalismi. Avere lavorato tanti anni con Vitelli mi ha insegnato molto da questo punto di vista.

PM - Oltre alla gestione del cantiere, ci sono importanti progetti di sviluppo in corso, giusto?

GC - Sì, assolutamente. Stiamo lavorando su diversi progetti, alcuni dei quali sono particolarmente rilevanti. Quello più importante oggi è legato alla riqualificazione di Porto Vecchio. È un progetto complesso, strategico, che riguarda non solo il porto in sé, ma una parte significativa della città.
Abbiamo avviato da poche settimane la Conferenza dei Servizi, e stiamo affrontando temi cruciali con il territorio, le associazioni e gli stakeholder. È un investimento importante — circa 70 milioni di euro — e una parte consistente di questa cifra è dedicata proprio alla riqualificazione urbana, per rendere l'area più moderna, più fruibile, più integrata con la città.

PM - Come sta procedendo il dialogo con il territorio?

GC - Come sempre, ci sono posizioni diverse. C'è una parte della città che spinge fortemente perché il progetto vada avanti, e una parte che, inevitabilmente, manifesta resistenze legate al cambiamento. È fisiologico. Quello che cerchiamo di fare, come ho imparato nella mia esperienza a Livorno e in altri porti, è mediare, trovare soluzioni che salvaguardino gli interessi di tutti. È un gioco di equilibri, copri da una parte e scopri dall’altra, ma c’è la determinazione della proprietà, la volontà della città, e ora anche il supporto formale della Conferenza dei Servizi. Tutti segnali positivi.

Pressmare - Uno degli aspetti più discussi riguarda la sostenibilità ambientale del nuovo porto. Su questo fronte cosa prevedete?

GC - La sostenibilità è uno dei pilastri del progetto. Ad esempio, stiamo progettando un impianto centralizzato per la raccolta delle acque reflue delle imbarcazioni, in modo da eliminare il traffico dei camion e i rischi di sversamenti accidentali. Stiamo anche ripensando completamente gli impianti elettrici, aumentando la potenza disponibile in banchina per adeguarla alle esigenze delle grandi imbarcazioni moderne. Parliamo di barche che richiedono oggi 400 ampere di fornitura, e le nostre banchine devono essere pronte. In parallelo, Porto Sole sarà oggetto di un importante "restyling", non totale ma mirato. L'obiettivo è ammodernare le infrastrutture esistenti — viabilità, accessi, banchine — per separare meglio il traffico veicolare da quello pedonale, come prevedono oggi gli standard dei porti turistici più moderni.

PM - In concreto, quali migliorie strutturali vedremo?

GC: A Portosole procederemo con una riqualificazione "light" ma significativa: nuova viabilità interna, ampliamento e ottimizzazione dei posti barca, ammodernamento degli impianti tecnologici.
Stiamo anche lavorando per aumentare la capacità di ormeggio per yacht di grandi dimensioni. Attualmente la media è di 35-40 metri, ma l’obiettivo è arrivare stabilmente ai 50 metri per le grandi barche. A Porto Vecchio, invece, la situazione è diversa: lo spazio fisico è quello che è. Tuttavia, stiamo cercando di spingere la misura media degli ormeggi da 50 a 55 metri e ottenere 4 posti fino a 90 metri. Sarà una capacità ricettiva molto importante.

PM - A livello promozionale, come intendete posizionare il "nuovo" Portosole e Porto Vecchio sul mercato?

GC - Abbiamo già iniziato un percorso di indagine con il mercato per capire meglio il nostro target. Abbiamo lanciato uno studio che ha confermato molte delle intuizioni che avevamo, ma ci ha anche dato spunti nuovi. Sul piano operativo, la promozione sarà affidata a Gloria Belloni, con cui ho avuto modo di collaborare con successo in passato. Siamo una squadra affiatata, e abbiamo sempre lavorato pensando che il vero giudice è il mercato: se i clienti rispondono, allora stai lavorando bene. Una volta che i lavori saranno conclusi, lanceremo una nuova campagna di comunicazione per raccontare cosa è cambiato, cosa abbiamo migliorato, e perché scegliere Sanremo come destinazione.

PM - In conclusione, qual è il suo auspicio personale per questo progetto?

GC - L'auspicio è semplice: fare bene, lasciare un'impronta positiva sulla città, consegnare infrastrutture moderne e sostenibili, capaci di attrarre turismo di qualità, creare indotto, occupazione e sviluppo. Non è solo un investimento sul porto, è un investimento sul futuro di Sanremo. Sappiamo che il percorso non sarà semplice, ma abbiamo dalla nostra parte determinazione, esperienza e la convinzione che stiamo lavorando nell'interesse collettivo.

Filippo Ceragioli

©PressMare - riproduzione riservata

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