
Stabilimento balneare
Balneari, Consiglio di Stato: “Concessioni eterne incompatibili con diritto europeo”
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4014/2025, ha ribadito l'illegittimità delle proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime, confermando l'obbligo di assegnazione tramite procedure comparative, in conformità alla direttiva 2006/123/CE (direttiva Bolkestein) e all'articolo 49 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).
La controversia riguardava un imprenditore balneare di Sanremo che contestava la delibera comunale che limitava la durata della sua concessione al 31 dicembre 2023, in applicazione della legge nazionale 118/2022. Il concessionario sosteneva che, essendo la concessione antecedente al 7 dicembre 2000, avrebbe dovuto beneficiare del cosiddetto "diritto di insistenza", previsto dall'articolo 37, comma 2, del Codice della Navigazione nel testo vigente all'epoca.
Il Consiglio di Stato ha respinto tale tesi, affermando che il diritto di insistenza è stato abrogato e che la sua applicazione sarebbe comunque in contrasto con i principi di concorrenza e libertà di stabilimento sanciti dal diritto dell'Unione Europea. In particolare, ha richiamato la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea dell'11 luglio 2024 (causa C-598/22, S.I.I.B. S.r.l.), che ha confermato l'obbligo di assegnare le concessioni tramite gare pubbliche trasparenti e non discriminatorie.
La sentenza n. 4014/2025 si inserisce in un contesto giurisprudenziale consolidato che vede l'illegittimità delle proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime. Già l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze nn. 17 e 18 del 2021, aveva affermato che le norme legislative nazionali che dispongono proroghe automatiche delle concessioni sono in contrasto con il diritto dell'Unione Europea e devono essere disapplicate.
Inoltre, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, nella sentenza del 20 aprile 2023 (causa C-348/22, Comune di Ginosa), ha ribadito che le concessioni demaniali marittime devono essere assegnate tramite procedure competitive, anche in assenza di una normativa nazionale che definisca i criteri per la scarsità delle risorse.
Alla luce di queste pronunce, le amministrazioni locali sono tenute a disapplicare le norme nazionali che prevedono proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime e a procedere con l'indizione di gare pubbliche per l'assegnazione delle stesse. L'eventuale mancanza di decreti attuativi o linee guida nazionali non esonera gli enti locali da tale obbligo, in quanto il diritto dell'Unione Europea ha effetto diretto e prevale sulle disposizioni nazionali contrastanti.
La sentenza n. 4014/2025 del Consiglio di Stato rappresenta un ulteriore passo verso l'applicazione uniforme dei principi di concorrenza e trasparenza nel settore delle concessioni demaniali marittime. Per gli operatori del settore nautico e balneare, è fondamentale adeguarsi a questo nuovo contesto normativo, partecipando alle procedure comparative previste per l'assegnazione delle concessioni e garantendo la conformità alle disposizioni del diritto dell'Unione Europea.
©PressMare - riproduzione riservata