Continua il percorso di trasformazione digitale del porto di Trieste

Continua il percorso di trasformazione digitale del porto di Trieste

Continua il percorso di trasformazione digitale del porto di Trieste

Portualità

27/03/2018 - 18:43

Continua il percorso di trasformazione digitale del porto di Trieste: Sinfomar, il port community system per connettere in un’unica piattaforma tecnologica tutti gli attori della comunità portuale e ottimizzare la gestione dei processi.

Nuovo step per la gestione informatizzata di tutte le procedure amministrative, fiscali, doganali e logistiche.

Grazie alla recente attivazione dei nuovi moduli di sinfomar per la dematerializzazione delle operazioni di controllo e per l’autorizzazione delle movimentazioni ferroviarie, le gestioni

Il porto di Trieste punta sull’innovazione attraverso sviluppo digitale, Industria 4.0 e IoT (“Internet of Things”), confermandosi all’avanguardia sotto il profilo tecnologico e ponendo al centro della propria strategia di crescita lo sviluppo delle infrastrutture e dei sistemi digitali.

Grazie all’impegno e alla visione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, tutti gli stakeholder della comunità portuale - dagli agenti marittimi agli spedizionieri, dai terminalisti ai trasportatori, dall’Agenzia delle Dogane alla Capitaneria di Porto, dalla Guardia di Finanza alla Sanità Marittima alle imprese ferroviarie - possono contare infatti dal 2014 sul Sinfomar, il Port Community System dello scalo giuliano, realizzato dalla società Info.era, per connettere in un’unica piattaforma tecnologica tutte le procedure amministrative, fiscali, doganali e logistiche attraverso l’integrazione delle informazioni relative ai traffici marittimi, retroportuali e ferroviari.

“La digitalizzazione è una delle sfide  più importanti per il porto di Trieste e per i porti del futuro -ha affermato Zeno D’Agostino, presidente dello scalo giuliano.  Abbiamo fatto diventare il nostro porto uno dei più avanzati d’Italia e d’Europa, informatizzando tutte le attività sia sul lato mare che sul lato terra.  Ma è la digitalizzazione di tutta la parte operativa dei treni in ambito portuale  – rimarca D’Agostino- il nuovo step che ci contraddistingue e che fa del nostro PCS, il Sinfomar, un modello unico. Si tratta di un grande vantaggio per un porto che nel 2017 ha movimentato più di 8.500 treni e che ne prevede 10.000 entro fine anno”.

Con l’attivazione dei nuovi moduli di Sinfomar per la dematerializzazione delle operazioni di controllo e per l’autorizzazione delle movimentazioni ferroviarie, si è quindi completato un ulteriore step nel percorso di trasformazione digitale definito dall’Autority giuliana che sta permettendo di integrare con i processi portuali la manovra svolta da Adriafer, e di impostare anche l’insieme articolato di processi dell’ultimo miglio ferroviario.

Il movimento dei treni, infatti, è stato parificato a quello delle navi, gestendo con le relative differenze, le regole di gestione doganali, logistiche e di security tramite la standardizzazione e la generazione automatica dei documenti di arrivo e partenza dei treni.

“Grazie a Sinfomar - ha spiegato Luca Abatello, presidente di Info.era - è possibile per la prima volta generare un `modello CH30´, ovvero il documento ferroviario che l’operatore ferroviario deve presentare e che contiene le specifiche sulle merci trasportate, in un formato unico, concordato con gli operatori e l’Agenzia delle Dogane secondo criteri oggettivi, nonché una terminologia e una struttura condivise”.

Le attività di dematerializzazione e di integrazione tra processi portuali, manovra e ultimo miglio ferroviario, hanno portato a una notevole semplificazione nell’interscambio informativo tra i diversi operatori, con un abbattimento importantissimo degli errori e delle interpretazioni soggettive dei dati.

Un’altra importante semplificazione introdotta riguarda il cosiddetto `preavviso di arrivo-partenza´, contenente le informazioni necessarie a identificare sotto il profilo logistico, doganale e di security il container/mezzo in arrivo/partenza, la merce trasportata e l’autista. Il preavviso viene gestito digitalmente e può essere accettato o respinto dal soggetto interno alla comunità portuale cui è destinato, che può quindi confermare o meno la correttezza dei dati e contestualmente validarli.

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