Giovedi’ 10 ottobre Galata Museo del Mare: incontro con Giovanni Soldini

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08/10/2024 - 12:12

I personaggi blu sono donne e uomini fuori dell’ordinario legati al mare. Atleti che compiono grandi imprese, sportivi che prendono parte a importanti competizioni, imprenditori che si misurano con le onde e con il vento oltre che con il mercato, uomini di cultura che sul blu affinano il loro pensiero. Persone che credono e si battono per la salvaguardia dei mari. E gli “Incontri in blu” sono il palco sul quale si raccontano. 

Martedì 8 ottobre 2024. Giovedì 10 ottobre alle ore 18.30 al Galata Museo del Mare si terrà l’ultimo incontro in Blu 2024 con Giovanni Soldini. L’incontro, moderato dal giornalista e scrittore Fabio Pozzo, è gratuito ed è consigliata la prenotazione su Eventbrite cercando https://bit.ly/3ZU5Okr

Una lunga rotta, nel segno del mare, dell’innovazione e della sperimentazione. Giovanni Soldini è un velista che si è spinto sempre più avanti nel futuro. Si è messo alla prova, sugli Oceani, con regate e barche. Cambiando, osando. I suoi ultimi dieci anni di collaborazione con Maserati sono la cartina di tornasole sportiva, umana e scientifica di quello che racchiude nella sua sacca di marinaio. Sacca che aprirà giovedì 10 ottobre alle ore 18.30 al Galata Museo del Mare dove Soldini ripercorrerà le tappe più recenti della sua carriera sportiva, ma anche del suo impegno in difesa del blu.

Il risultato sportivo, esaltato da un nuovo libro fotografico che ne ripercorre le tappe (“Oltre i limiti”, Nutrimenti), è impressionante. Quattro giri del mondo, ventisette regate di cui nove vinte con quattro primati di velocità, otto record, sfidando le onde e il cronometro. Così con Maserati Vor 70 sul tracciato della Rotta dell’oro New York-San Francisco e poi la San Francisco-Shanghai, così con Maserati Multi 70 sulla Rotta del The Hong Kong-Londra, ma anche nella Manica e lungo il percorso del Fastnet. Tanti momenti da raccontare, tante storie, tanti volti, perché Giovanni ha cambiato spesso alcuni membri della sua squadra, includendo anche compagni di viaggio come John Elkann o Lorenzo “Jovanotti” Cherubini.

Un amore della vela che si fonde con quello per l’innovazione. Il trimarano Maserati Multi 70, ad esempio, è stato uno dei primi multiscafi ad adottare un assetto di “volo” sugli Oceani, vale a dire con i foil e primo assoluto a montare una di queste appendici sulla deriva centrale, così da far alzare completamente la barca sull’acqua. Ma è stato anche il primo trimarano da corsa a diventare completamente elettrico con un impianto fotovoltaico da 4 kW che a prodotto tutta l’energia necessaria a compiere un giro del mondo (2022-2023). Per non dire del sistema di fusibili che consente al timone di ritrarsi se colpisce un oggetto semi-affiorante, evitando di andare in pezzi: un incubo, per chi corre sui mari a velocità elevate. O dei pannelli solari, sottili e flessibili, che grazie alle intuizioni di Giovanni sono diventati i primi “smartpanel” del mondo - pannelli intelligenti, in grado di monitorare una imbarcazione ma anche una casa - e anche un'industria.

E poi, c’è l’etica del marinaio. Chi va per mare da oltre trent’anni, come Soldini, non può che rispettarlo, amarlo e cercare di salvaguardarlo. Su Maserati Multi 70 lo skipper ha installato ad esempio l’Ocean Pack, un impianto per il monitoraggio delle acque e la raccolta dati per l’Unesco. Un progetto che doveva inizialmente partire con una esplorazione. “Volevamo fare il Passaggio di Nord Est, dove pochi avevano monitorato quelle acque e che con lo scioglimento dei ghiacci è diventato più facile da navigare. Ma poi Putin ha invaso l’Ucraina e abbiamo dovuto modificare la rotta”. La navigazione è proseguita lungo i meridiani e paralleli del globo e ha visto Soldini, in contemporanea con le imprese sportive, approfondire il tema che gli sta più a cuore, incontrando gli scienziati e i ricercatori che si occupano nei vari luoghi di quello che succede nei mari. Una testimonianza che è diventata una piattaforma multimediale (Aroundtheblue.org), un docufilm e, soprattutto, una voce da ascoltare. “Questi studiosi sono mosche bianche, costretti a fare i salti mortali per farsi finanziare le loro ricerche. E questo è intollerabile, incredibile. Siamo di fronte a una sfida epocale e gli Stati non hanno ancora capito che non può essere più così. La scienza deve essere finanziata in modo costante e organizzato per studiare i meccanismi dei cambiamenti climatici. Ci serve un salto tecnologico, per salvarci da quanto abbiamo combinato negli ultimi 150 anni”, il suo pensiero.

 

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