Guardia Costiera: sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi
Guardia Costiera: sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi
Nei giorni scorsi è stata ospitata presso il Comando Generale delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera la riunione periodica del Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare previsto dall'articolo 8 del Decreto legislativo 18 agosto 205, n.145 (cd. Comitato offshore).
Il Comitato, istituito in recepimento della Direttiva europea 2013/30 in materia di sicurezza delle operazioni in mare del settore degli idrocarburi e disciplinato con DPCM 27 settembre 2016, ha il compito primario di definire ed attuare processi e procedure per la valutazione approfondita delle relazioni grandi rischi e di tutta la specifica documentazione che gli operatori offshore hanno l'obbligo di produrre in relazione alle attività minerarie-estrattive in mare, ed attuare le successive fasi ispettive per i circa 140 impianti impegnati nelle operazioni di estrazioni in mare nel settore degli idrocarburi.
È degno di rilievo il dato dell'assenza di eventi classificabili, anche solo potenzialmente, critici per la sicurezza dei lavoratori e per l'ambiente nel corso del 2023 a fronte dell'attività produttiva dei numerosi impianti insistenti nelle acque di responsabilità italiana.
Altresì rilevante risulta, sul piano qualitativo e quantitativo, l'azione ispettiva: con 230 ore di pattugliamento aereo, 8.654 ore di pattugliamento navale, 759 monitoraggi satellitari, 13 monitoraggi ambientali e 12 ispezioni subacquee a mezzo veicoli a controllo remoto (SU/ROV).
Alla riunione, presieduta dal professor ingegner Ezio Mesini, hanno preso parte il Comandante Generale delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Nicola CARLONE, la Dottoressa Emanuela SPADONI in rappresentanza del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Direttore centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco Ingegner Eros MANNINO, il Capitano di Vascello Pier Paolo DANIELE in rappresentanza dello Stato Maggiore della Marina Militare, nonché rappresentanti territoriali dell'Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
La riunione è stata preceduta da un sentito benvenuto da parte dell'Ammiraglio Nicola Carlone - che ha voluto sottolineare l'attenzione che la Guardia costiera rivolge ai temi della sicurezza anche ambientale nelle attività a mare - seguito da una relazione tenuta dal Capo Ufficio Comunicazione della Guardia Costiera, sulle principali linee d'azione tecnico amministrative ed operative svolte nell'ambiente marittimo e costiero dalle articolazioni del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera.
Nel corso della riunione sono stati affrontati diversi temi all'ordine del giorno, con focus particolare sulle relazioni grandi rischi e le attività in corso volte alla revisione delle relative “linee guida" in ragione delle numerose esperienze maturate negli anni trascorsi.
Le attività del Comitato riferite all'anno 2023 sono state oggetto di apposite rendicontazioni partecipate in data 10 marzo 2024, alla Direzione generale Energia dell'Unione europea, attraverso il report 2023 relativo allo stato e la sicurezza delle attività offshore in Italia elaborato ai sensi del Regolamento europeo 1112/2014 e del Decreto legislativo 145/2015; parimenti, in data 16 marzo 2024, è stata presentata al Senato della Repubblica la “relazione sullo stato e la sicurezza delle attività minerarie in mare nel settore degli idrocarburi per il 2023".
Il Comitato si è concluso con l'impegno delle Amministrazioni intervenute a dare continuità al lavoro finora svolto al fine di consentire una sempre più penetrante azione sia in termini di valutazione dei grandi rischi a livello centrale sia attraverso le attività ispettive degli impianti ad opera dei Comitati periferici.
Continuerà, contestualmente, quel necessario lavoro di raccordo e confronto a livello europeo con le autorità competenti degli stati comunitari interessati allo sfruttamento di idrocarburi in ambito offshore, in particolare mediante la partecipazione attiva ai workshop organizzati dall'European Offshore Authority Group (Euoag).