Ruggero Tita

Ruggero Tita

Ruggero Tita: precisione, controllo e ricerca della sfida

Sport

02/03/2024 - 21:20

La medaglia d’oro olimpica Ruggero Tita e il suo approccio alla vela agonistica

«Dobbiamo cercare di essere migliori delle generazioni che ci hanno preceduto; solo così possiamo pensare di andare avanti e vincere sempre di più». Ruggero Tita, a bordo di Luna Rossa con il numero 26, è uno dei timonieri della barca italiana challenger alla 37^ America’s Cup e uno dei più forti velisti italiani di sempre.

Oro olimpico nel Nacra 17 a Tokyo 2020 (in coppia con Caterina Banti), Collare d'Oro al merito sportivo (2018 - 2021 - 2022), Rolex World Sailor of the Year 2022 e pluricampione Optimist e 49er, Ruggero si affaccia al mondo della vela da ragazzo e capisce subito che quella sarà la sua strada, da seguire con determinazione e meticolosità.

 «La mia passione per la vela nasce in un laghetto del Trentino, in mezzo alle montagne», racconta. «Dopo aver vinto il primo campionato italiano, ho capito che avrei fatto di quello sport il mio lavoro. Per fortuna o per forza di volontà, sono sempre riuscito a raggiungere i miei obiettivi: il primo era diventare un atleta olimpico, il secondo vincere la medaglia d’oro. Ho realizzato entrambi».

Al Festival dello Sport di Trento del 2018 Max Sirena, Skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli, lo sorprende con un annuncio tanto emozionante, quanto inatteso: farà parte del sailing team di Luna Rossa.

«Splittare il tempo tra due impegni così totalizzanti non è facile, ma penso sia possibile. Alla fine la vela è sempre vela e, in qualche maniera, i miei allenamenti sul Nacra aiutano Luna Rossa e viceversa».

Laureato in Ingegneria dell'Informazione e Gestione d'Impresa, Ruggero conosce i rischi di un approccio iper perfezionista e ne sta alla larga, ma per lui la precisione è fondamentale, è qualcosa di insito nel suo carattere: «Fa parte di me», dice. «Prima di una regata o di un allenamento devo controllare tutto per essere sicuro che la mia barca sia al 100%».

Per stare al passo con imbarcazioni sempre più estreme, Ruggero si allena ad uscire dalla propria “confort zone” per essere in grado di prendere le decisioni giuste al momento giusto. «Mi piace la competizione e cerco l’agonismo, perché quando mi confronto con gli altri tiro fuori il meglio di me».

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