Capricia

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Capricia si rifà il “trucco” a La Spezia

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02/11/2019 - 01:00

Capricia, splendida barca a vela armata a Yawl tipo Marconi, dopo otto mesi di ricovero al Cantiere Valdettaro, è finalmente pronta a solcare nuovamente i mari. Varata nel 1963 nei cantieri svedesi Bengt-Plym e realizzata su disegno del prestigioso studio Sparkman & Stephens di New York, questa storica imbarcazione è stata progettata per competere nelle regate d’altura secondo la formula RORC (Royal Ocean Racing Club), riuscendo a portare a casa, nello stesso anno del varo, il primo posto in tempo reale nella Regata del Fastnet, nella New York YC Trophy Race e nella Britannia Cup.

Fasciame dello scafo in mogano, struttura in quercia bianca, coperta in teak, alberi in spruce canadese verniciato di bianco ed un filare d’oro 24 carati che lo circonda sopra la linea di galleggiamento, Capricia è stata affidata dalla Marina Militare Italiana, sua attuale proprietaria, alle sapienti cure dei maestri del cantiere navale Valdettaro, situato nel borgo marinaro de Le Grazie, nel golfo di La Spezia.

“Abbiamo operato con un’attività di sverzatura sull’opera morta – spiega Luca Erba, direttore marketing e comunicazione del cantiere spezzino – un intervento mirato sulla coperta a causa delle infiltrazioni. Sono stati posati in totale 56 metri quadrati di teak, con una lunghezza di 6 metri, 15 millimetri di spessore e 50 millimetri di larghezza della doga. Siamo soddisfatti del lavoro che si è completato. L’orgoglio di rivedere in mare un’imbarcazione così prestigiosa è impagabile. Questa è l’attività che il Cantiere Valdettaro porta avanti, una clinica del legno che fa della precisione e della professionalità le proprie carte vincenti”.

Impiegata attualmente come nave scuola per la formazione degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, non tutti sono a conoscenza del suo affascinante passato. L’imbarcazione fu infatti acquistata nel 1971 dalla famiglia Agnelli e modificata negli interni per venire incontro alle esigenze del nuovo armatore, che fece realizzare dallo stesso studio di progettazione anche un bagno con vasca. Dopo vent’anni di onorato servizio tra i nomi, si immagina, del jet set internazionale, la fondazione Agnelli ne fece dono nel 1993 alla Marina Militare Italiana.

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