Una mese all'inizio dell'America's Cup
Una mese all'inizio dell'America's Cup
Il 22 agosto 1851, con la celebre regata attorno all’Isola di Wight, nasce la Coppa America ed esattamente quel giorno, 173 anni dopo, si alzerà il sipario sulla 37^ edizione di Barcellona. A distanza di un mese esatto dall’inizio dell’evento, la tensione è palpabile tra i sei team (cinque Challenger e il Defender), che si affronteranno per la conquista del trofeo sportivo più antico al mondo e Luna Rossa Prada Pirelli non fa eccezione: dopo oltre tre anni di lavoro, il team italiano non vede l’ora di tornare in acqua e confrontarsi con i suoi avversari, cominciando dalla Final Preliminary Regata, la prima in cui gareggeranno gli AC75.
In allenamento a Barcellona già da fine maggio, Luna Rossa Prada Pirelli ha sfruttato ogni giorno utile per allenarsi con il monoscafo foiling di ultima generazione, portando avanti, contemporaneamente, lo sviluppo dell’imbarcazione e gli allenamenti delle squadre giovanili e femminili in vista della Puig America’s Cup e della UniCredit Youth America’s Cup. «Si tratta di un bel gruppo di lavoro, affiatato e competitivo, che si è ben integrato con il resto del team», dice Max Sirena, Skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli. «Quello dedicato ai giovani e alle donne è un programma importante, perché questi ragazzi rappresentano il futuro della vela italiana e quindi ci teniamo a metterli nelle condizioni di rendere al meglio durante le regate».
Durante le sessioni di navigazione, il team ha avuto modo di mettere a punto la barca, implementando nuove soluzioni o affinando quelle esistenti, e di perfezionare le manovre, simulando tattiche di prepartenza e di regata. A bordo, i velisti proseguono la rotazione per finalizzare l’equipaggio.
Terminato il programma Recon di spionaggio condiviso, adesso i team si studiano a vicenda, cercando di capire come sono posizionati rispetto alla flotta e quali segreti possano nascondere gli avversari. Il campo di regata di Barcellona si è rivelato meno prevedibile del previsto, ma il challenger italiano è comunque entrato in confidenza con la sua celebre onda per sfruttarla a proprio vantaggio. A proposito del periodo trascorso, Sirena traccia un bilancio molto positivo e guarda avanti con ottimismo e fiducia: «Ogni volta che usciamo, prendiamo più confidenza con la barca perché l’obiettivo è migliorare costantemente. Dobbiamo mantenere il livello di concentrazione e di “cattiveria” sempre alto, per questo quando navighiamo siamo concentrati al 100%, come fossimo in regata e non in allenamento. Ogni giorno proviamo qualcosa di nuovo a bordo, anche se non sempre si tratta di cose visibili dall’esterno, perché lo sviluppo proseguirà sino all’ultimo giorno di regate».