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Da Alghero a Oristano: alla scoperta della Sardegna occidentale

Turismo nautico

13/10/2017 - 21:07

Nonostante sia inverno: alla scoperta della Sardegna occidentale, da Alghero a Oristano. Appunti di viaggio

In contrasto con la montagna ovvia meta turistica invernale, provo a proporre un itinerario alternativo alla scoperta della costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano.

Punto di partenza Alghero, città con connotati catalani, vivace anche in bassa stagione e caratteristica per i suoi bastioni percorribili a piedi con una vista mozzafiato su Capo Caccia.

Un’escursione verso porto Conte e sulla punta di Capo Caccia è vivamente consigliata con accesso alle grotte di Nettuno da gustare, guadagnandola, dopo una panoramica scalinata di oltre 650 scalini a picco sul mare. La guida vi farà accedere in una delle grotte più scenografiche d’Italia, un tempo abitata dalla foca monaca, con un percorso ricavato nel calcare e magistralmente illuminato che potrete ammirare in beato silenzio, senza la ressa e il vocio estivo. Risalendo la gradinata risveglierete sicuramente l’appetito.

Costa sarda occidentale tra Alghero ed Oristano
Costa sarda occidentale tra Alghero ed Oristano

Evocando sapori gastronomici uno dei gusti che più riportano al mare è la polpa di riccio. Alghero ne è la capitale con la festa di Borgomari ed in generale da gennaio a marzo è possibile assaggiare le uova di riccio sia crude sul pane abbrustolito che come condimento per gli spaghetti nella maggior parte dei ristoranti della città vecchia. Lasciatevi tentare anche dall'aragosta all’Algherese, curiosa variante con spicchi di arancio della più conosciuta ricetta alla Catalana.

Aragosta all’Algherese
Aragosta all’Algherese

Oltre alla Campania e la Sicilia anche in Sardegna esiste una tradizione orafa di nicchia. Ad Alghero, visitando il museo del corallo e curiosando tra varie vetrine degli orafi, si può avere un’idea di quanto sia prezioso l’oro rosso per la città che da secoli lo raccoglie e lo lavora. Ora è salvaguardato con una pesca selettiva regolamentata rigidamente, per proteggere il prodotto dalle imitazioni è stato anche creato un consorzio del corallo Algherese a tutela del consumatore.

Corallo Algherese
Corallo Algherese

Alghero è la città natale di Antonio Marras l’artista- stilista che ha esaltato nelle sue creazioni la Sardegna antica, i suoi riti e tradizioni rendendoli internazionali. Ora esposto alla Triennale di Milano fino a fine gennaio. L’atelier sito in Piazza Civica può costituire un punto di partenza per un parallelo stilistico che lega il presente con il passato, attraverso la visita al museo Sanna di Sassari, in particolare la sala dedicata agli abiti d’epoca. Il museo contiene inoltre importanti reperti archeologici che fanno luce sui misteri e le teorie legate al periodo nuragico.

Per muoversi verso sud lungo la costa basta seguire le indicazioni per Bosa e ci si ritroverà a fare un percorso mosso di salite e discese tra macchia mediterranea e scogliere tra i più suggestivi dell’isola. Tra pascoli e strapiombi senza quasi incrociare altre macchine lungo il percorso. Svariati accessi per spiagge per passeggiate e belvedere per foto di panorami di notevole bellezza, se si ha la fortuna di giornate di sole.

Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: Bosa
Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: Bosa

Bosa è un’altra tappa del viaggio, sui due lati del fiume Temo entrambi percorribili, si arriva da Bosa Marina a Bosa paese. Famosa in passato per le sue concerie e ora per le sue allegre case colorate e sulla sommità il castello che sovrasta in paese. Da provare il vino malvasia di pochi produttori locali e piatti tipici come l’agliata alla bosana. Si può navigare sul fiume o perdersi per le infinite viuzze che portano al Castello e una tappa al museo Casa Deriu è utile per scoprire scene d’interni oltre alle opere dell’artista Melis.

Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: Bosa
Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: Bosa

Si prosegue la strada verso Oristano passando nell’entroterra alternando svariati paesaggi, tra pascoli, campi coltivati , Nuraghe sparpagliati a testimoniare un passato remoto (sono oltre 7.000 rinvenute in tutta la Sardegna). Arrivati a Cuglieri ci si riavvicina alla costa perdendosi in una moltitudine di uliveti, infatti è una zona molto rinomata per la qualità dell’olio. Nelle campagne di Cuglieri esiste un ogliastro (olivo selvatico) ultra secolare che merita una deviazione dal percorso.

Cuglieri: l'ogliastro (olivo selvatico)
Cuglieri: l'ogliastro (olivo selvatico)

Oristano è stato il regno di Eleonora d’Arborea che troneggia in statua nella piazza principale. Nel centro pedonale è visitabile un museo di reperti rinvenuti dal sito di Tharros. La cittadina è un buon punto d’appoggio per visitare i grandi stagni di Cabras. Il regno del muggine da cui si ricava la bottarga, ma anche di una natura incontaminata tra mare e bacini salmastri. Una abitante di Cabras mi ha gentilmente spiegato con orgoglio che a Cabras non c’è nulla, ma intendendo che questa assenza di attrazioni artificiali lascia in realtà spazio alla bellezza paesaggistica e alle svariate attività all’aperto. Dal kayak, alle piste ciclabili e al semplice passeggio e osservazione della fauna e flora dell’habitat palustre. Merita una visita il museo di Cabras dedicato ai giganti di Pram’a ritrovati poco lontano con i loro occhi ipnotici che mantengono il segreto della loro provenienza così lontana.

La vendita dei filetti di bottarga famosa prelibatezza gastronomica è diffusa sul territorio soprattutto nelle pescherie locali.

A pochi km si può accedere ai resti dell’antica città di Tharros, rovine sul mare che raccontano la vita degli abitanti, aspetto urbano e la sovrapposizione di diverse epoche dal periodo nuragico fino al dominio in epoca Romana, l’immancabile torre che domina il golfo ed una bellissima spiaggia dopo una passeggiata sulle dune.

Numerosi baretti per spuntini di mare sfiziosi e uno scultore di pietre di mare che riproduce vecchi simboli nuragici.

Non lontano, il villaggio western di San Salvatore di Sinis che custodisce una chiesa con ipogeo anticamente usato per il rito delle acque ed in epoca Romana dedicato a Marte Venere ed Ercole Salvatore. Il contesto del paesino è molto singolare e si presta a foto surreali, affittato in passato per la produzione cinematografica di film stile Far west, essendo completamente deserto a parte l’instancabile custode della chiesa.

Chiesa di San Salvatore di Sinisi
Chiesa di San Salvatore di Sinisi

Il litorale è una gigantesca spiaggia estesa per oltre 35 Km selvaggia e naturale che offre spunto per lunghe camminate a bordo mare per apprezzare e rimirare la trasparenza dell’acqua, le sabbie di quarzi di diverso colore e grandezza e le grandi dune in movimento dovute dall’erosione dell’Isola granitica di Mal di Ventre che dista poche miglia dalla costa.

Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: sabbia di quarzi
Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: sabbia di quarzi

Dal mar morto, quello del golfo interno di Cabras si arriva, risalendo a nord lungo la costa a S’Archittu. Il nome ha una spiegazione presto svelata. Percorrendo poche centinaia di metri di passeggiata in riva al mare si arriva ad un arco di calcare formatosi dal crollo di una grotta e destinato a sparire nel tempo con l’erosione del mare e degli agenti atmosferici.

Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: costa  a S’Archittu
Costa sarda occidentale tra Alghero e Oristano: costa a S’Archittu

Facendo ritorno ad Alghero, si può proseguire e visitare i grandi vigneti di Santa Maria la Palma e le terre di Sella e Mosca che offrono degustazioni di vini locali per poi raggiungere Capo Argentiera, selvaggio e decadente dove la miniera fantasma per l’estrazione dell’argento e le casette dei minatori fanno da sfondo a due grandi spiagge.

Il turismo delle vecchie miniere è diffuso in tutta l’isola ma all’Argentiera i resti sono di grande impatto visivo.

E’ il punto più ad ovest della costa occidentale testimone di spettacolari mareggiate d’inverno.

Al contrario della Corsica che si svuota durante il periodo invernale, la Sardegna consente di poter programmare soggiorni durante tutto l’anno avendo molte strutture recettive aperte e con prezzi abbordabili oltre ad una unicità di gusti e sapori.

Barbara Amerio

 

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