Azimut Grande 32

Azimut Grande 32

Azimut Grande 32 metri: avanguardia pura

Superyacht

22/06/2018 - 19:21

Avanguardia è la parola chiave per interpretare questo yacht, ennesima dimostrazione della creatività progettuale di Azimut Yachts, che sarà presentato in anteprima mondiale al Cannes Yachting Festival (settembre 2018). 

Se distinguersi dall’arte classica è stato lo scopo principale di tutte le avanguardie nelle principali discipline artistiche, questa stessa missione, intesa come voglia di esprimere una visione innovativa e di rottura, è alla base del nuovo Azimut Grande 32 Metri, con esterni firmati Stefano Righini e interni di Achille Salvagni.

L’Azimut Grande 32 Metri si propone dunque come un’opera di avanguardia in tutti i suoi aspetti, a partire dalle molteplici soluzioni inedite che le garantiscono di diritto un posto di riguardo nel mondo dei superyacht, per proseguire con la sua evoluta piattaforma navale ad alto tasso di contenuti tecnologici, grazie al connubio tra Carbon Tech e carena D2P, e concludere con la straordinaria peculiarità che il lavoro di Salvagni le ha saputo dare in termini di puro design.

Stefano Righini ha tratteggiato per gli esterni delle linee grintose che, grazie a elementi stilistici prepotentemente tesi e inclinati verso poppa, ingannano l’occhio e riescono a nascondere i grandi volumi interni offerti dalla barca.

Un grande beach club a poppa, il garage laterale in grado di ospitare un tender da 5 metri e una moto d’acqua da 3 metri, le immense finestrature a tutta altezza su entrambi i lati della suite armatoriale full beam, la prua verticale di grande personalità sono i segni distintivi impressi da Righini che rendono il Grande 32 Metri un unicum nella sua categoria.

All’interno il tema della morbidezza sofisticata continua a connotare i segni compositivi del nuovo modello, mantenendo un family feeling con gli altri due Grande disegnati da Salvagni (il 27 e il 35). L'obbiettivo di rifuggire dalla pura decorazione per concentrarsi invece sulla composizione spaziale rimane infatti un punto fermo: superfici fluide si scollano dalle pareti a creare un’autonomia di sistema, realizzata attraverso elementi spaziali che fluiscono senza soluzione di continuità, creando tuttavia volumi distinti.  Gli ambienti sono accoglienti, semplici e sofisticati allo stesso tempo, in un gioco di armonico equilibrio tra dettaglio e funzione. Le pareti avvolgono e dilatano, come in un susseguirsi di negativi e positivi che ferma ed espande lo spazio. Superfici di essenze scure lucide si alternano a grandi superfici e porzioni di cielino trattati con essenze chiare: nel contrasto si compone il tutto.

Il layout prevede una zona notte composta da cinque cabine doppie: l’ampia e luminosissima armatoriale è sul Main Deck mentre le altre, di cui due a letti gemelli e due matrimoniali, sul Lower Deck.

Tutta la sovrastruttura è realizzata in Carbon Tech e resina epossidica: l’effetto combinato di questi materiali con la carena D2P (double-chine con wavepiercer di prua) permette di conseguire massimi livelli di efficienza dei consumi sia a velocità di crociera lenta che ad andatura veloce, a tutto vantaggio dell’autonomia.

La motorizzazione prevede due MTU da 2.200 mHP, grazie ai quali la massima velocità sarà di 26,5 nodi.

Le soluzioni inedite nella sua taglia dimensionale lo proiettano a pieno titolo nel mondo dei superyacht.

PREVIOS POST
Hyster mette a punto un nuovo carrello ad emissioni zero
NEXT POST
Seafuture 2018: aperte le porte alla ricerca e tecnologia