Carniel CNR

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MBA’s Conference: dal mare dipende il nostro futuro

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03/10/2018 - 18:41

Sostenibilità e progetti di salvaguardia dei mari al centro della MBA’s Conference che SDA Bocconi, in partnership con Yacht Club Italiano e One Ocean Foundation, ha organizzato nel contesto dell’ormai storica regata degli studenti delle Business School internazionali. Un momento motivazionale e ispirazionale per sensibilizzare i manager del futuro

Santa Margherita Ligure, 1 ottobre 2018_ MBA’s Conference and Regatta organizzata da SDA Bocconi School of Management e Yacht Club Italiano è da 15 anni un momento imprescindibile per i manager del mondo che si ritrovano a Santa Margherita Ligure per un momento di networking e di visione. Momento centrale dell’evento, la Conference quest’anno intitolata: The Role of the new Leaders for the Blue Economy: saving the Ocean for a Smart and Sustainable Growth organizzata in collaborazione con One Ocean Foundation all’Abbazia della Cervara per far conoscere a studenti e stakeholder di tutto il mondo istituzioni e aziende che ogni giorno si battono per la tutela delle terre sommerse, il 70% del pianeta.

Con la moderazione di Maurizio Dallocchio, Full Professor of the Department of Finance at Bocconi University, si sono alternati gli interventi di Sandro Carniel, primo ricercatore del CNR, Daniele Moretti, caporedattore Sky TG24, Daniele Maver Presidente e Amministratore Delegato di Jaguar Land Rover Italia, Marco Tolentino Sr Director Sales, ADIDAS Italia.

Innanzitutto i dati. “Stando al report del World Economic Forum – spiega Moretti (Sky) - se non modifichiamo il nostro comportamento, nel 2050 ci sarà più plastica che pesce nel mare. L'impiego della plastica a livello mondiale è aumentato di 20 volte negli ultimi 50 anni, e si prevede che raddoppi ulteriormente nei prossimi 20 anni. Nel 2050 produrremo più del triplo del materiale plastico del 2014”.

Sky ha lanciato una campagna internazionale “Un Mare da Salvare” per difendere i mari dall’inquinamento da plastica, dall’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche e dalla perdita della biodiversità. “Il nostro obiettivo – aggiunge Moretti - è quello di stimolare le persone a compiere piccole azioni quotidiane positive, incoraggiandole a impegnarsi in prima persona. Ci impegniamo ogni giorno ad ascoltare la scienza e interpretarne i dati, trovando poi la modalità giusta per informare il pubblico in un modo chiaro, semplice, ma soprattutto corretto”.

Sandro Carniel (CNR), esperto di oceanografia fisica e autore di “Oceani. Il futuro scritto nell’acqua”, edito da Hoepli, si è focalizzato su una “storia” che induce a riflettere. “Quando da oceanografo “traduco” i dati scientifici sul ruolo degli Oceani, per esempio, io penso sempre a Cenerentola. Gli Oceani ci fanno respirare, ben il 50% dell’ossigeno liberato in atmosfera è prodotto dai mari, non dalle foreste. Ci pagano gran parte della bolletta della luce, mantengono la stabilità del clima del Pianeta trasportando enormi quantità di calore in giro con le loro correnti. Ci portano a casa cibo, proteine quasi gratis per 2 miliardi di persone, ultimo Eden da dove l’uomo può (ancora per quanto?) raccogliere senza allevare o coltivare. Ci tengono pulita casa; da soli riciclano il 30% delle emissioni di anidride carbonica che scarichiamo in aria ogni anno. E da quando abbiamo aumentato la concentrazione dei gas serra in atmosfera, si sono occupati di raccattare il 90% dell’aumento di energia che ne è seguito.

In sostanza, se possiamo ancora sperare di avere del tempo per affrontare il problema enorme dei cambiamenti climatici su questo Pianeta, dobbiamo ringraziare proprio gli Oceani.

Eppure quasi tutti i compiti svolti dai nostri mari sono, di fatto, ignorati, dimenticati, scontati. Gli oceani, la “Cenerentola del Pianeta”, fanno il lavoro sporco che ci consente di andare al ballo, ogni giorno. Non è giusto. Sono stati a lungo miti, remissivi, ma francamente ora si sono scocciati.

Il livello dei mari sale, sempre di più e sempre più velocemente. La temperatura delle acque e la loro acidità salgono, smembrando alleanze storiche come quella tra alghe e coralli. Si fonde dalla sola Groenlandia ogni giorno una quantità di ghiaccio pari in peso a 3000 volte quello del Colosseo, cambiando i percorsi delle autostrade di corrente che regolano il clima di interi continenti. E a tutto questo dobbiamo poi aggiungere problemi come plastiche, sfruttamento non sostenibile della pesca, utilizzo intensivo delle risorse dei fondali.

Serve proprio arrivare a inondazioni, allagamenti, aumento di eventi estremi, modifiche del clima del Pianeta per capire veramente il ruolo e il peso di Cenerentola? Cosa ci impedisce ancora di riconoscere ai mari il loro ruolo di “belli e buoni”, kalòs kai agathòs come direbbero gli antichi greci, ove il concetto di “bello” era anche associato a quello di “buono, integro, ben funzionante”?

Se vogliamo che il classico finale “E così vissero tutti felici e contenti per molti, molti anni” includa anche l’Homo sapiens, pensiamoci e agiamo ora, adesso”. 

L’importanza della conoscenza, dell’informazione e dell’emulazione. Con questo spirito sono stati portati al tavolo dei relatori 2 casi concreti di aziende proattive sul tema sostenibilità: Marco Tolentino (ADIDAS Italia) ha raccontato di Parley, “una piattaforma in cui creatori, pensatori e leader di tutto il mondo si incontrano per sensibilizzare rispetto alla bellezza e alla fragilità dei nostri oceani ed è impegnata in progetti per interromperne distruzione. Dal 2015 Adidas e Parley hanno stretto una partnership a livello globale per la creazione di una linea di sportwear prodotta con rifiuti plastici marini. La sfida è quella di re-inventare la plastica, e dare inspirazione per un’inversione di rotta, un cambiamento positivo”. Alla base del progetto uno statement forte: "From Threat to thread" - dalla minaccia alla fibra, quella di cui le ADIDAS Parley sono fatte - per ogni paio sono infatti impiegate 11 bottiglie di plastica raccolte in mare. “Ad oggi – prosegue Tolentino - il 15/20% dei nostri prodotti sono fatti con materiali di riciclo, ma l'impegno è quello di aumentare progressivamente questi numeri”.

Daniele Maver (Jaguar Land Rover Italia), ex Alunno MBA, ha poi spiegato come l’azienda automobilistica agisca a livello di sostenibilità ambientale, soffermandosi su processo produttivo, logistica e soprattutto ricerca e innovazione.

Riccardo Bonadeo, commodoro YCCS e vice-presidente di One Ocean Foundation  “Interventi come questo imprimono un’accelerazione al processo di sensibilizzazione crescente riguardo a questo tema, creano coinvolgimento profondo e instillano un senso di responsabilità prezioso. È l’obiettivo della nostra fondazione, creare una rete di stakeholder per puntare alla salvaguardia dei mari, identificando best practice e promuovendo l’Ocean Literacy, un approccio legato ad azioni di comunicazione ed educazione riguardanti i mari, riconosciuto dalle Nazioni Unite”.

Nicolò Reggio, presidente dello Yacht Club Italiano, “Il mare che unisce’ sostanzia perfettamente l’impegno di YCI a mantenere una rotta etica nei confronti della nostra prima risorsa, il mare. Il nostro Club è stato il primo firmatario della charta e, da allora, si è attivato in un’opera di sensibilizzazione e di collaborazione con tutti i club collegati e nelle località interessate dalle nostre attività sportive. Charta Smeralda è un codice etico sul mare, pensato per incrementare la consapevolezza sulle problematiche che minacciano l’ambiente marino, dai cambiamenti climatici, all’acidificazione dell’acqua e l’inquinamento. Un deterioramento gravissimo verso cui non si può rimanere insensibili e che necessita dunque, del massimo impegno di tutti, noi per primi”.

Tutti gli studenti che hanno partecipato alla Conference si sono assunti un impegno preciso e hanno sottoscritto la Charta Smeralda.

“Tra le ragioni del successo dell’iniziativa, che ha fatto registrare un numero di adesioni particolarmente elevato, voglio evidenziare la qualità del confronto, sempre ad altissimo livello, su temi che evidentemente incontrano l’interesse dei giovani manager - sottolineano Federico Pippo, docente di Finanza Aziendale di SDA Bocconi School of Management e Marco Baglione, Candidato MBA 2018, Presidente SDA Bocconi Sailing Club - Quando, come in questo caso, le eccellenze – italiane e non – condividono percorsi e strategie, i risultati non si fanno attendere”. 

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