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Il Nuovo Fuoribordo Suzuki DF350, un pieno di potenza ed efficienza

Motori marini

14/03/2019 - 16:18

“Sii paziente e sarai premiato”. Questa più di altre sembra essere l’affermazione calzante volendo avviare un’analisi sul nuovo DF350 di Suzuki.

Le ragioni sono da ricercare nella lunga attesa che ha portato ad avere un fuoribordo di questa potenza da Suzuki, dopo il grande successo ottenuto con il DF300 di cui questo motore conserva davvero poco. Qui la ragione della lunga attesa, infatti, gli ingegneri della casa giapponese non hanno voluto studiare soluzioni tecniche per portare il DF300 a erogare una potenza maggiore fino a quei 350 HP che il mercato chiedeva, ma sono ripartiti quasi da zero per progettare una macchina molto complessa, in grado di esprimere sì più potenza, garantendo efficienza e affidabilità. Quando abbiamo cominciato a studiare il motore di Suzuki che stiamo presentando, ci siamo resi subito conto che è portatore di numerose innovazioni, alcune più evidenti come la doppia elica controrotante al piede, di cui parleremo più avanti, altre meno ma sicuramente molto significative, come un rapporto di compressione di ben 12:1, degno di un motore da competizione. 

Partiamo dall’architettura, forse l’unica cosa che questo motore eredita dal precedente top di gamma di 300 HP, ossia, un V6 a 55° che in questo caso raggiunge la cubatura totale di 4.390 cc. La scelta di procedere con questa collaudata architettura risiede principalmente nelle doti di compattezza che è in grado di assicurare, a fronte di rumorosità e vibrazioni particolarmente contenute.

Da quanto abbiamo detto è chiaro che Suzuki ha ottenuto su questo motore una potenza di 80 HP/litro, considerando che è un motore non sovralimentato non è poco.
Tutto questo deve necessariamente essere supportato da tecnologia in grado di minimizzare o annullare gli effetti tipici di macchine spinte, vale a dire per esempio il battito in testa dei motori molto compressi. Suzuki con il DF350 ha introdotto il Direct Intake System e il Dual Louver System, grazie ai quali il motore è raggiunto in modo costante da un flusso di aria fresca e asciutta. Un sistema semplice dal punto di vista costruttivo, dunque non un elemento di criticità potenziale, ma geniale nella sua ideazione che permette di ridurre la temperatura dell’aria aspirata e soprattutto di privarla di residui d’acqua. 

Sempre per far fronte alle esigenze di un motore così performante, Suzuki ha scelto di adottare iniettori doppi per ogni cilindro, capaci di garantire un apporto di carburante polverizzato sempre adeguato, ma anche di provvedere al raffreddamento del cilindro. Tutto questo è stato realizzato per garantire sempre il giusto apporto di carburante nel preciso istante in cui il motore lo richiede per una combustione ottimale, per questo Suzuki ha scelto di utilizzare la tecnologia a doppio iniettore, che assicura una vaporizzazione migliore permettendo di incrementare la potenza espressa del 3% senza generare fenomeni di “knocking” o battito in testa che dir si voglia. 

Un rapporto di compressione così elevato implica un maggiore stress per tutti i componenti meccanici coinvolti nel ciclo di funzionamento, come bielle, pistoni etc.. Suzuki ha così sviluppato apposite soluzioni di rinforzo realizzando anche uno speciale trattamento per il pistone, un trattamento grazie al quale la pressione della fase di combustione è distribuita in modo uniforme sulla sua superficie, ottimizzandone ulteriormente il ciclo di funzionamento. 

Queste nuove tecnologie si aggiungono nel DF350 di Suzuki a quelle già presentate sugli altri motori della gamma e grazie alle quali il costruttore giapponese ha ottenuto sinora performance molto interessanti come consumi ridotti, elevati rendimenti e grande affidabilità. Lean Burn System è il sistema esclusivo Suzuki grazie al quale il motore aggiorna in modo continuo il rapporto stechiometrico, vale a dire il rapporto tra aria e benzina per ottenere in ogni condizione la miscela ottimale, riducendo sprechi di carburante e incrementando l’efficienza. Il risonatore sviluppato e adottato da Suzuki sulla quasi totalità dei suoi motori permette di abbattere la rumorosità, e su questo sei cilindri il “sound” è davvero un elemento distintivo importante, perché al minimo si deve guardare il contagiri per capire se è in moto, ma dando gas il suono che produce è davvero piacevole, soprattutto perché supportato da una potenza che si avverte in modo sempre vivace. Ma delle prestazioni parleremo più avanti. 

Altre tecnologie Suzuki che abbiamo ritrovato anche sul nuovo DF350 sono l’albero di trasmissione disassato, grazie al quale il peso dell’intero motore è più avanzato verso prua contribuendo a ottimizzare la distribuzione dei pesi e al contempo agevolando la movimentazione. Tale scelta permette anche di sfruttare un rapporto di riduzione a due stadi arrivando a un rapporto al piede di 2,29:1, ottimizzando le doti del motore per esprimere una coppia più elevata e al contempo una maggiore velocità massima. 

Anche sul DF350 troviamo poi la VVT, Variable Valve Timing, ossia, distribuzione a variazione continua delle valvole di aspirazione, poi, Suzuki Precision Control per gestire al meglio gas e cambio, Suzuki Troll Mode System per gestire al meglio il motore ai bassi regimi, infine, la catena di distribuzione auto-regolabile e priva di manutenzioni. A queste tecnologie si aggiungono poi l’alternatore ad alta capacità, per garantire la quantità di corrente necessaria per alimentare le sempre più numerose utenze di bordo, il sistema di carica batterie a doppio circuito, il dispositivo di raffreddamento del carburante nel circuito di alimentazione per ottimizzare la combustione, la finitura anticorrosione di tutte le parti maggiormente soggette al fenomeno. 

Passiamo ora al rivoluzionario piede sviluppato per questo motore da Suzuki, dove per la prima volta troviamo una doppia elica controrotante con una scatola del cambio particolarmente compatta e ad alta efficienza idrodinamica. L’innovativo piede del nuovo DF350 è anche dotato di prese dell’acqua a doppio foro posizionate per assicurare in ogni condizione il giusto apporto di liquido di raffreddamento. 

La doppia elica controrotante, l’elevato rapporto di riduzione e la compattezza della scatola del cambio, si traducono in numerosi vantaggi per chi intende adottare questo motore in configurazione singola o multipla sulla sua barca. Suzuki per i suoi motori più potenti e spesso acquistati per configurazioni multiple, aveva già presentato un sistema in grado di annullare l’esigenza di acquistare un motore sinistrorso o destrorso in funzione dell’installazione prevista. Si chiama Suzuki Selective Rotation e permette al medesimo motore e con un’operazione semplice, di essere utilizzato in modo o nell’altro, agevolandone anche la rivendibilità.

Con il DF350 anche questo sistema esclusivo di Suzuki è stato superato, in quanto la presenza di una doppia elica controrotante rende la spinta bilanciata annullando l’effetto evolutivo tipico dell’elica unica. Un altro grande vantaggio di questo sistema a doppia elica controrotante è rappresentato dalla drastica riduzione dell’effetto di regresso tipico di ogni elica che lavora in un fluido, il che si traduce in un’ulteriore ottimizzazione della spinta. 

Torneremo a parlare del nuovo Suzuki DF350A domani, con il report della prova in acqua. Il test è stato effettuato con la collaborazione di ZAR Formenti, che ha messo a disposizione uno ZAR 85SL - battello pneumatico di rango, degno del fuoribordo al top della gamma Suzuki – e di Raymarine, che ha fornito la strumentazione elettronica installata a bordo. Il supporto logistico di Nautica Ispra (VA) e lo splendido contesto del Lago Maggiore, sul quale abbiamo navigato per due giorni, hanno fatto sì che del nuovo motore potessimo scoprire tutto. Seguiteci!

Angelo Colombo

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