Gianguido Girotti, Direttore generale di Beneteau

Gianguido Girotti, Direttore generale di Beneteau

Gianguido Girotti: dal nuovo Figaro 3 al futuro di Beneteau

Barca a vela

12/12/2017 - 08:26

Riprendiamo la nostra intervista a Gianguido Girotti, condirettore generale di Benetau e project manager del tanto atteso Figaro 3, di cui ci ha rivelato il costo. Ripartiamo proprio dall'ultima risposta pubblicata, chi volesse rileggere la prima parte dell'intervista questo è il link: https://www.pressmare.it/it/comunicazione/press-mare/2017-12-02/vela-prezzo-del-figaro-3-primo-monotipo-con-i-foil-11262

Siamo al Nautic di Parigi, ci puoi rivelare il costo finale della barca?

La barca verra offerta per i primi 50 skipper al prezzo di 155000€ iva esclusa, tutte le prime unita’ avranno un processo di acquisto che passa obbligatoriamente attraverso la Classe Figaro. A partire dalla 51ma il prezzo passerà a 175000€ e la sua distribuzione sarà gestita dalla marca Beneteau con la sua rete distributiva.

Il Figaro 3 potrebbe essere vincente anche con rating IRC in regate offshore contro barche quali JPK 10.80, Offcet 32 oppure il Grand Soleil 34?

Proprio in questi giorni stiamo studiando la fattibilità di una versione IRC, essendo che la barca nasce per l’offshore sarebbe davvero interessante che non fosse limitata alle sole regate one design. 

Anche se i foil “chistera” non hanno una funzione di volo, il Figaro 3 ha recentemente vinto il Foiling Award come miglior barca di produzione. Scontata la vostra soddisfazione, cosa pensi abbia portato a questo premio?

Non credo che oggi ci sia un altro cantiere al mondo che abbia cercato di creare un One Design con foil di grande serie, con margini e tolleranze severe, a un costo in grado di permetterne l’accesso a un pubblico ampio. Non bisogna dimenticare che per fare 50 barche in un anno bisogna essere in grado di finirne una ogni 5 giorni! Ecco, ritengo sia proprio stato questo sforzo alla serialità “democratica” a essere stato particolarmente apprezzato da chi ha votato.

Cosa ci puoi anticipare della futura serie First? Perché avete sospeso quella in produzione, che continua a dare vittorie soprattutto offshore, per concentrarvi unicamente sulla gamma Oceanis?

La serie First ha vissuto un ciclo incredibile e Beneteau ha continuato a investire fino a quando i regolamenti permettevano ai cantieri di serie di produrre barche per armatori che volevano regatare e godersi al tempo stesso la propria barca anche in crociera con la famiglia. Questo era il filone dei performance cruiser che, al di là di First, oggi sono rimasti dei luxury cruiser con un po’ di performance, ma ben poche velleità regatistiche. Oggi i regolamenti di regata, l’evoluzione tecnologica e le classi one design hanno creato un mondo diviso e non omogeneo ed è per questo che molti armatori e appassionati si sono allontanati. Va notato che ci sono sempre più classi ma con pochi numeri, mentre paradossalmente sono in aumento le regate più amatoriali o le lunghe dove il piacere di passare del tempo in mare vince sul rating e la ricerca esasperata del risultato. Ecco perché ci siamo rivolti in primis al pubblico dei diportisti con la gamma Oceanis, creando le versioni “First line” che permettono agli ex armatori First di ritrovare il piacere di navigare con buone performance senza rinunciare a quel comfort che avevano apprezzato nei loro precedenti First. In futuro, una nuova gamma First proporrà una barca veloce, semplice e divertente, svincolata dai regolamenti ma alla ricerca di sensazioni ed emozioni quando si naviga. Le lunghezze dei primi modelli partiranno dal basso, man mano che si salirà di taglia anche il comfort e un sobrio lusso cresceranno in proporzione.

Olimpiadi: si parla del Figaro 3 come barca per una nuova disciplina offshore, ma nell’ultima Annual Conference di World Sailing le risposte pare siano state molto timide e la vela ha problemi più grossi, quali quello di rimanere sport olimpico. Però i delegati francesi premono per l’offshore a Parigi 2024, cosa ci puoi dire in merito?

Si tratta di una delle cose più interessanti che potrebbero accadere in questi prossimi mesi; si parla ormai da tempo di una disciplina offshore e mai come oggi siamo stati cosi vicini nel riuscirci. Il Figaro 3 è il dispositivo ideale per rendere possibile quest’iniziativa meravigliosa e spero che la politica non abbia il sopravvento sulle buone idee. Avere ai Giochi Olimpici un evento offshore di 48 ore con equipaggio misto, trasmesso dal vivo in streaming, offrirebbe la miglior piattaforma di lancio per nuove generazioni di skipper per accedere alla VOR, agli Imoca 60 fino agli giganteschi cat Ultim’ e, perché no, alla nuova America’s Cup dei foiler AC75.

Giuliano Luzzatto
@gluzzatto

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