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Il viaggio di Rosehearty nel mondo di ghiaccio

Bluewater cruising

04/03/2021 - 09:26

Caraibi e Mediterraneo: in questi mari, con l’alternarsi delle stagioni, normalmente si trova la più alta concentrazione di barche da sogno. Superyacht utilizzati nelle acque calde e limpide, mete abituali per il jet set internazionale, in grado di regalare alla stregua di resort esclusivi, lusso e comfort di livello assoluto ai loro ospiti. Il loro pregio sta nel poterli spostare da una costa all’altra, da un’isola a una baia ecc. Cosa volere di più da un grande panfilo?

Eppure ci sono sempre più armatori che interpretano lo yachting in una forma decisamente meno usuale, utilizzando le loro unità non come mega ville semoventi o almeno non solo, ma per la funzione per cui innanzi tutto sono state progettate e costruite: navigare, affrontare il mare, gli oceani tempestosi per poter raggiungere mete ovunque nel mondo anche quelle tutt’altro che battute. Lo spirito d’avventura di Joshua Slocum - il primo a compiere in solitario il giro del mondo in barca, impresa realizzata per il puro piacere di navigare – fortunatamente alberga ancora in parecchi yachtsman, pronti a mollare gli ormeggi per spingersi fino ai confini del mondo, disposti a lasciare le solite mete agli altri, per intraprendere viaggi che resteranno parte indelebile della loro storia, degni di essere tramandati.

L’avventura che PressMare vi racconta è quella di Rosehearty, una super barca a vela costruita da Perini Navi nel 2005, quale secondo modello della “serie” dei sailing yacht da 56 metri prodotti, in totale dieci, e anche una delle più performanti. Scafo e sovraccoperta in alluminio, armata a ketch ovvero con due alberi che possono portare fino a 1.500 mq di vele, Rosehearty, dopo essere appartenuta a Rupert Murdock, oggi è di proprietà di Joey Kaempfer, un imprenditore di caratura mondiale nell’ambito delle costruzioni, da sempre appassionato di vela e già proprietario di diversi yacht. Un armatore che probabilmente le gesta di Slochum o di Bernard Moitessier, altro eroe della vela romantica e avventurosa, le deve aver lette chissà quante volte, tanto da voler provare anch’egli l’emozione di fare prua verso mete lontane. Lidi talvolta lontanissimi, percorrendo rotte in grado di far vivere il sottile brivido dell’avventura, per sé e per i suoi graditi ospiti, visto che la nave effettua regolarmente servizi di charter in tutto il mondo.

Così la sua Rosehearty, al timone di un master del calibro di David "Hutch" Hutchison – capitano di lungo corso che vanta un’esperienza unica sui Perini, avendone comandati ben sei - dopo aver affrontato nel 2016 il mitico Passaggio a Nord Ovest, nel 2018 si è diretta esattamente dall’altra parte del mondo, nelle gelide acque dell’Antartide. Salpata a inizio 2018 da La Spezia, dagli ex Cantieri Navali Beconcini dove Perini Navi ha la base logistica dedicata alle assistenze per i propri yacht, Rosehearty ha fatto rotta prima su St Barths, per preparare l’annuale St Barths Bucket, una delle più prestigiose regate caraibiche alla quale partecipa ogni anno, per altro già vinta nelle quattro precedenti edizioni.

Il 12 aprile 2018 da St Barths è iniziata la sua lunga crociera che, dopo aver attraversato il Canale di Panama, il 24, l’ha portata a scendere verso il Sud del mondo, sempre più giù fino a dove i superyacht, la maggior parte, non osano. Queste le tappe: Isole Galapagos, Isole Marchesi, Tahiti, Isole Cook, ancora Tahiti e Isola di Pasqua. Da lì Rosehearty è scesa lungo la costa cilena toccando prima Puerto Montt, la porta d'accesso agli insidiosi fiordi della Patagonia, quindi Puerto Eden e Puerto Natales, raggiunto proprio il giorno di Natale 2018. È stata poi la volta di Puerto Williams, da dove ha fatto rotta verso il Circolo Polare Antartico, fino a raggiungere l’Isola di Re Giorgio, la più grande delle isole Shetland Meridionali, dove barca e ospiti hanno trascorso il capodanno 2019.

Quindi, si sono susseguite una serie di tappe di avvicinamento al continente ricoperto di ghiaccio che hanno compreso Deception Island, Trinity Island, Melchior Island, Port Lockroy, Palmer Station, Le Maire Channel e Paradise Bay fino a toccare l’Antartico - 66°33'39" di latitudine sud – il giorno 20 gennaio 2019. In un viaggio così avventuroso e affascinante non poteva mancare il passaggio del mitico Capo Horn, doppiato risalendo verso la Terra del Fuoco, in Argentina, dove l’incredibile crociera di Rosehearty si è conclusa il 27 gennaio 2019 arrivando a Ushuaia.

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