Cantieri di Pisa
Cantieri di Pisa acquisiti da Enrico Gennasio attraverso la holding Meg
Enrico Gennasio, armatore di lungo corso e dunque grande appassionato di barche e di nautica, è il nuovo proprietario dei Cantieri di Pisa. La nota è comparsa ieri sul Sole 24Ore, dopo che per settimane si erano rincorse indiscrezioni circa il passaggio di mano dello storico cantiere con sede lungo il Canale dei Navicelli, a pochi chilometri da Pisa, dove è presente un importante polo produttivo della cantieristica toscana e internazionale, che comprende cantieri come Leopard, Rossi Navi, Codecasa ecc.
Enrico Giannasio avrebbe acquisito Cantieri di Pisa attraverso la holding di famiglia, la MEG, di cui detiene personalmente il 50%.
Cantieri di Pisa, fondati nel 1945 a Limite sull’Arno per costruire barche a vela, dal 1955 produttori di motoryacht, dopo aver vissuto momenti di fulgore sotto la guida di Gino Bini e Antonio Sostegni, il cui apice fu probabilmente raggiunto durante gli anni ’90, nella loro storia più recente sono passati nel toboga delle acquisizioni effettuate prima dal Gruppo Camuzzi – nel 2005 ne presero il controllo, acquisendo il 91% dell’azienda e lasciando a Sostegni il restante 9%, per creare una holding della nautica di cui facevano parte il cantiere tunisino Wally Magic e Baglietto – e poi, 10 anni dopo, nel 2015, dalla Mondomarine di Alessandro Falciai - nel suo ricco curriculum anche quello di ex presidente di Monte dei Paschi di Siena - che con la gestione congiunta con Roberto Zambrini lo portò fino al fallimento.
L’ultimo cambio di proprietà è datato 2018 quando Philippe Bacou, titolare dell’agenzia di charter monegasca YOTHA, rilevò il cantiere per 2.6 milioni di euro dal default della Mondomarine, sperando di poterlo rilanciare. Purtroppo i fatti non gli hanno dato ragione, Cantieri di Pisa in questi ultimi tre anni è rimasto cristallizzato, completamente fermo dal punto di vista produttivo. Tante voci su barche e progetti, ma nessun atto concreto che lo abbia messo nella condizione di ripartire.
A parte degli interventi effettuati su alcune yacht entrati in cantiere per manutenzione, Cantieri di Pisa non solo non ha prodotto nuove barche ma dei tre Akhir disegnati da Carlo Galeazzi ai tempi di Camuzzi, messi in produzione una dozzina di anni fa, nessuno è stato ancora completato. Anche se non hanno mai toccato l’acqua, la loro vetustà ha rappresentato un fardello che ne ha reso difficile la vendita. Si è provato anche ad aggiornare impianti e motori mai utilizzati ma “vecchi”, ma il cospicuo investimento non ha sortito effetti.
A inizio anno è sembrato che il destino di Cantieri di Pisa avesse preso la strada che porta a Tankoa, cantiere che ha in Euro Contenti l’azionista di riferimento e in Vincenzo Poerio il CEO, e che produce super e mega yacht in metallo alle porte di Genova. Un cantiere cresciuto, per aumentare la cui capacità produttiva era stata individuata in quella dei Cantieri di Pisa la facility giusta.
L’entusiasmo del Sindaco di Pisa per la probabile risoluzione dell’annosa vicenda dei Cantieri di Pisa e dei suoi circa 20 dipendenti, lo aveva spinto a far venire a galla la trattativa fra Bacou e Poerio, postando foto e news sul suo profilo Facebook, dell’incontro che lui stesso aveva avuto con il top manager di Tankoa ai primi di gennaio. Un atto, visto col senno di poi, che se da un lato ha dato modo ai media di essere sul pezzo e d'informare, dall'altro è stato senz’altro prematuro e inopportuno poiché, per finalizzare l’operazione, mancava ancora la due diligence sull’esatto stato patrimoniale, finanziario, logistico ecc. di Cantieri di Pisa, un atto fondamentale in qualsivoglia trattativa.
L’analisi approfondita delle cose, invece, ha poi portato il cantiere ligure ha mollare di colpo l’affare, lasciando molti interrogativi sul perché. La cosa certa è che Cantieri di Pisa, nel novero di quei cantieri che compongono il polo nautico dei Navicelli, è uno dei più blasonati ma anche quello più arretrato in termini di strutture, il cui ammodernamento rientrava già come passo urgente nei piani del Gruppo Camuzzi, ma che poi nessuno ha di fatto portato avanti. Oltre all’obsolescenza delle strutture, secondo quanto riporta radio banchina, ci sarebbe stato anche un grande divario sul valore dei terreni sui quali insiste il cantiere, in parte demaniali, sponde lungo il Canale, bacini e capannoni, in parte, quella più adatta a realizzare nuove strutture produttive, ancora di proprietà di Sostegni che, pare, non fosse certo disponibile a darne una valutazione di favore.
Nell’attesa di avere più dati a nostra disposizione per capire i termini finanziari dell’operazione e quali attività si propone di far partire Gennasio per il nuovo corso di Cantieri di Pisa, ci auguriamo che la passione per la nautica del nuovo proprietario, che ricordiamo rivestire la carica di amministratore delegato Europa e Americhe del gruppo lombardo Alfagomma -produce tubi, raccordi e giunti – sia il giusto motore per il pronto rilancio di questo storico brand della nautica italiana. Buon vento!
Fabio Petrone