Alberto Galassi CEO Gruppo Ferretti
Debutta oggi in borsa Ferretti. Cosa c’è da sapere sulla quotazione
Sbarca oggi in borsa Ferretti, produttore di yacht di lusso controllato dal cinese Weichai Group. Il cantiere di yacht lo scorso 23 giugno ha fissato il prezzo di offerta per il dual listing a Milano a 3 euro per azione, con i proventi lordi dell'offerta che ammonteranno pertanto a circa 265 milioni di euro. In base a tale prezzo, la capitalizzazione di mercato di Ferretti nel primo giorno di negoziazioni su Euronext Milan (la borsa di Milano) sarà di circa 1 miliardo di euro.
Finora due anchor investor (investitori principali), Danilo Iervolino e Karel Komarek, hanno sottoscritto in totale il 35,4% del totale delle azioni in offerta, ossia circa il 10% del capitale sociale della società.
Iervolino, classe 1978, di origini napoletane, ha fondato l’università telematica Pegaso e rilanciato l’Universitas Mercatorum, poi riunite nel gruppo Multiversity. Iervolino ha poi ceduto le sue quote del gruppo al fondo britannico Cvc. In seguito, ha acquisito il controllo della Salernitana, del settimanale “l’Espresso” e del gruppo editoriale BFC Media.
Komarek è un finanziere, investitore e filantropo ceco, fondatore e proprietario del gruppo svizzero KKCG. Il gruppo è attivo nei settori gaming, lotterie, energia, tecnologia e immobiliare; gestisce asset per oltre 9 miliardi di euro. Impiega oltre 10 mila persone in 36 paesi.
Sia Iervolino che Komarek sono proprietari di yacht: il primo ha acquistato un 47 metri Columbus Atlantique che gli verrà consegnato fra qualche mese, e il secondo di un Riva, un Wally e un Wallytender.
Tornando alla quotazione, a partire da stamattina saranno collocate 88.454.818 azioni. In caso di mancato esercizio dell’opzione di over-allotment, le azioni in offerta costituiranno il 26,1% del capitale sociale dei Ferretti. Se l’offerta andrà a buon fine, Ferretti potrebbe diventare una vera public company, ossia una società quotata priva di azionisti con una quota superiore al 50% del capitale.
L’obiettivo dichiarato da Ferretti dietro lo sbarco in borsa è “ampliare la composizione del proprio azionariato in alcune regioni, quali Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i principali mercati del Gruppo. In particolare, si prevede che la quotazione possa attrarre un maggior numero di potenziali investitori nella negoziazione delle azioni della società, ampliando così la composizione dell’azionariato e aumentando il volume degli scambi delle azioni, con l'obiettivo di migliorare la liquidità e il profilo delle azioni della società nel mercato globale".
Nella quotazione, Goldman Sachs International, J.P. Morgan e UniCredit agiranno in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner. Equita e Berenberg avranno il ruolo di joint bookrunner (i joint bookrunner e, insieme ai joint global coordinator, i manager). UniCredit agirà inoltre come listing agent ai fini della quotazione. CICC agisce come advisor finanziario di Ferretti Group. Gianni & Origoni, Shearman & Sterling e King & Wood Mallesons sono gli advisor legali della società e dell’azionista venditore e Linklaters è l’advisor legale dei joint global coordinator e joint bookrunner.
Ricordiamo che Ferretti dallo scorso anno è quotata anche sulla borsa di Hong Kong, per cui con l’aggiunta della borsa di Milano le sue azioni saranno negoziate in due paesi diversi (dual listing). In precedenza, si era quotata su Borsa Italiana per la prima volta nel 2000 ed era poi stata delistata nel 2002 da fondo Permira. Quest’ultimo poi aveva venduto il 52% del cantiere navale al fondo Candover, sulla base di una valutazione di 1,7 miliardi di euro. Ferretti era poi entrata in crisi nel 2008 ed era stata ceduta alla cinese Weichai Holding nel 2012, nell’ambito di un processo di ristrutturazione in cui quest’ultima aveva investito 178 milioni di euro in equity e acquistato debiti societari da Oaktree, Rbs e Strategic Value Partners (Svb). Rbs e Svb avevano poi convertito il debito in equity, arrivando a detenere una quota del 25% di Ferretti. Nel 2016 Piero Ferrari, figlio di Enzo, fondatore della casa automobilistica del cavallino rampante, aveva acquisito il 13,6% del cantiere nautico.
Per quanto riguarda i conti di Ferretti, gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2022, 2021 e 2020 e per i tre mesi chiusi al 31 marzo 2023, il Gruppo ha registrato ricavi netti, rispettivamente, di 1.030,1 milioni di euro, 898,4 milioni, 611,4 milioni e 280,3 milioni e un utile netto, rispettivamente, di 60,5 milioni, 37,4 milioni, 22 milioni e 18,6 milioni di euro.