EOLO NOVE con fuoribordo SUZUKI DF250AP
Prova in mare dell’Eolo Nove: natante è bello
La gamma Eolo Marine cresce con il lancio, che per il grande pubblico sarà al 63mo Salone di Genova - dal 21 al 26 settembre 2023 - dell’Eolo Nove, day cruiser che raccoglie l’eredità della precedente ammiraglia del cantiere, Eolo 830, e riafferma l’intenzione del brand siciliano di focalizzarsi solo nella costruzione di natanti. Da oltre 50 anni, infatti, il marchio è sinonimo di unità al di sotto della soglia dei 10 metri di lunghezza, che tanti diportisti hanno scelto come loro prima barca. Si tratta di un modello che resta infatti sotto al limite dei 10 metri di lunghezza scafo, dunque non immatricolato, ma porta in dote diversi elementi da barca più grande in termini di allestimento ma anche tecnici.
Lo scafo, in primis, è totalmente nuovo e oltre alla lunghezza di 9 metri ha tre metri di larghezza – 60 cm in più dell’Eolo 8,30 - un dato oltre la norma, rilevante, foriero di interni inconsueti per modelli simili, che il cantiere ha ben sfruttato per innalzare la comodità della barca anche grazie ad arredi ben curati sia in coperta che nel vano cabina. Accrescere il comfort, offrire una barca versatile, è sicuramente l’ottica col quale è stato pensato l’Eolo Nove, utilizzabile come day cruiser per le giornate al mare o come weekender, visto che sotto coperta oltre a quattro posti letto in due ambienti distinti, c’è un bel locale bagno ad altezza uomo che orienta il modello come adatto alla famiglia che vuole fare anche piccole crociere. Ciò senza perdere l’identità che caratterizza gli scafi del cantiere, quella delle prestazioni, della sportività.
Achille Fortunato, il fondatore del Cantiere Eolo, un Pioniere della Nautica - onorificenza alla carriera ricevuta da Confindustria Nautica nel 2022 – ha reso il marchio, oggi Eolo Marine, famoso per le sue carene e anche le linee d’acqua della nuova ammiraglia sembrano proseguire nel solco.
La motorizzazione scelta per i test riservati alla stampa, svolti nello splendido contesto delle acque antistanti la Marina Capo d’Orlando, in Sicilia, è Suzuki, una coppia di DF250AP montati su bracket. È una soluzione che migliora l’efficacia della spinta fornita dai propulsori in quanto consente alle eliche dei fuoribordo di lavorare in acqua più “dura”, meno turbolenta, con innegabili vantaggi per le prestazioni.
I Suzuki DF250APX sono dotati di un’unità termica “big block”, un 4 Litri con architettura a 6 cilindri a V inclinati di 55°, doppio albero a camme in testa con tecnologia VVT – ad alzata variabile - e 4 valvole per cilindro. L’albero di trasmissione a due stadi e relativa doppia riduzione di questi modelli – quella finale, al piede e di 2,01:1 – esalta la generosa coppia del motore e gli consente di spingere eliche da 15x27,5 fino a 17x26, adattandosi a ogni tipo di barca, anche quelle con dislocamento importante. Nel caso dell’Eolo Nove il cui peso è di circa 4,5 tonnellate, dopo il tuning seguito all’installazione, alla fine si è optato per una 16” di diametro x 18.5” di passo, una scelta che ha portato la barca a raggiungere i 44,2 nodi con le manette a fondo corsa.
Una prestazione indubbiamente brillante alla quale si affianca un buon tempo di planata attestato attorno ai 4 secondi: a bordo al momento del test eravamo in quattro adulti, con serbatoi di acqua e benzina praticamente colmi. Altra peculiarità di questi motori giapponesi, importante nel caso di doppia installazione come sull’Eolo Nove, è che portano in dote il Suzuki Selective Rotation, uno speciale piede “selettivo”: per ottenere la versione controrotante, sinistrorsa, non occorre acquistarne una specifica al costruttore ma è sufficiente unicamente la sostituzione di un connettore sul cablaggio del motore normale, destrorso, e l’adozione di un’elica appropriata.
Il mare piatto, a specchio, di una calda mattina di luglio non ci ha dato modo di avere sensazioni probanti relativamente alla tenuta di mare dell’Eolo Nove. Le uniche onde sulle quali far impattare la carena le abbiamo dovute generare con le scie della nostra barca in velocità, poco impegnative certo ma comunque affrontate brillantemente, senza battere e senza che lo spray del mare arrivasse in coperta.
Un peccato di gioventù del modello in prova, che ci è stato assicurato sarebbe stato subito corretto, lo abbiamo trovato la timoneria idraulica, sottodimensionata, che ha reso il volante poco reattivo in velocità. L’accostata è risultata comunque sicura e precisa e dopo aver disegnato diverse virate ci siamo concentrati nel cercare quella che può essere considerata l’andatura di crociera giusta per l’Eolo Nove, il compromesso ideale fra consumi, velocità e comfort di navigazione. Con i due Suzuki a 3.800 giri, il lassico filo di gas, la velocità si attesta attorno ai 28 nodi e il consumo è di 60 litri l’ora, davvero ottimo.
Da segnalare che sul modello da noi provato abbiamo trovato installato come optional anche il sistema di controllo dinamico dell’assetto Zipwake, cioè intruder in luogo dei tradizionali flap. Oltre a poter essere controllati manualmente, il bello sta nel fatto che possono contrastare beccheggio e rollio in automatico mentre si naviga, in base alle condizioni in cui si trova la barca. L’effetto più evidente durante il test è stato quando, accelerando bruscamente, grazie all’incidenza delle lame degli intruder a filo carena, la prua della barca non ha cabrato puntando in alto ma il suo assetto è rimasto centrato, ottimizzato, evitando per altro inutili consumi. Più che un ausilio per chi ha poca dimestichezza col le barche, è un accessorio da tenere in considerazione per poter navigare concentrati solo sulla guida, sulla rotta, sul piacere dello stare a bordo, perché al giusto assetto ci pensa il sistema.
Il comfort di navigazione incide sulla qualità della vita a bordo, è indubbio, ma anche a barca ferma Eolo Nove in questo senso si fa apprezzare. I tre metri di larghezza dello scafo lo rendono molto stabile, meno sensibile alle variazioni di carico a bordo e meno incline al rollio rispetto a modelli di pari lunghezza. Eolo Nove è quindi una barca che quando è all’ancora può essere goduta totalmente sia a prua che a poppa, dove nel grande pozzetto, alle spalle del divano per pilota e copilota, il layout prevede una grande isola prendisole. Grazie alla spalliera centrale ribaltabile, può trasformarsi in doppio divano, una parte con seduta rivolta verso poppa e l’altra fronte marcia, funzionale all’area pranzo esterna composta da un tavolino centrale e servita da altre sedute a scomparsa. Anche il blocco cucina è esterno, posizionato in un mobile dedicato a sinistra del cockpit di guida, sotto al cui citato divano è stato invece inserito il frigorifero.
Comodi sono i passaggi che portano alla zona poppiera, dove c’è il bracket che è allestito con due plancette simmetriche, quella di dritta con scaletta, che per gli ospiti fungono da trait d’union col mare. Per dare massima larghezza alla tuga e quindi maggiore volume al sottocoperta, risultano invece meno agevoli i passavanti che portano a prua dove il ponte, sempre per favorire l’altezza in cabina, è a filo falchetta. Una soluzione bella esteticamente ma anche funzionale, visto che da essa scaturisce un prendisole a tutto baglio la cui godibilità è amplificata da un grande schienale fissato appena sotto il parabrezza, che trasforma il grande sun bed in doppia chaise lounge.
L’accesso alla cabina è a sinistra della plancia di guida e porta a un vano molto ampio arredato da una dinette pranzo interna che per la notte può essere trasformata in letto matrimoniale. Buona, in relazione alle dimensioni di questo natante, anche la disponibilità di stipetti e gavoni dove poter stivare biancheria e il necessario per il week-end. Sul lato di dritta c’è invece il citato bagno e poi la cabina di poppa. La sua altezza è ridotta, com’è normale per tutte barche di questi tipo e dimensioni, ma è dotata di un bel letto matrimoniale.
Concludendo, Gaetano e Mariachiara Fortunato, oggi al timone del cantiere, con Eolo Nove hanno secondo noi centrato l’obiettivo di offrire alla propria clientela l’opportunità di salire di taglia, di poter scegliere un modello ricco di contenuti, dal design piacevole, dall’allestimento ricco, pur restando natante, con tutti i vantaggi che una barca non immatricolata porta con sé.
Il prezzo dell’Eolo Nove senza motori parte da 116mila euro.
Prestazioni rilevate:
Giri motore Velocità in nodi Consumo l/h Autonomia mn con riserva 20%
600 3,2 4,2 230
1500 7,0 14 160
2000 8,0 24,4 104
2500 10,1 36,7 88
2.800 (planata) 12,5 39,7 92
3000 14,0 47,2 95
3500 24,5 51,6 152
3800 (crociera) 28,0 60,0 150
4000 29,0 65,0 142
4500 33,0 80,0 132
5000 37,0 107 110
5500 40,0 130 98
6000 (max) 44,2 170 84