Resailor: navigare in modo etico ed ecologico
Resailor è un’azienda nata da un’idea di un imprenditore con una visione molto chiara sul futuro della nautica, che ritiene debba essere innanzi tutto responsabile. Dell’ambiente, delle persone a prescindere dalle loro condizioni fisiche, degli altri utilizzatori del mare, operando in modo concreto per rendere la navigazione più sicura. Sembrano obiettivi comuni e indubbiamente lo sono, quello che cambia è l’approccio nello sviluppo di soluzioni atte a garantire risultati tangibili, tra questi osserviamo l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili per la produzione di scafi, materiali naturali come il legno, il sughero, la canapa e le fibre di lino o basalto. Ma non è tutto, perché lo studio portato avanti da Resailor per le imbarcazioni del futuro riguarda anche la parte della piattaforma navale, la quale è frutto di studi atti a garantire il minor attrito possibile e al contempo la produzione minima di onda. Già queste soluzioni indicano la rotta tracciata da Daniele Bossi, a capo di Resailor ma anche direttore operativo di Hytem S.r.l., società “motore-incubatrice & Business Angel” per brevetti e prodotti provenienti da start-up innovative nel settore marine e house.
A queste si aggiungo anche l’impiego di soli materiali privi di biocidi per la protezione degli scafi, lo sfruttamento e il recupero di energia da fonte solare, eolica, idrodinamica o a scambio termico con effetto Peltier, il tutto gestito in modo intelligente da hardware e software appositamente realizzati per un garantire a bordo un ciclo energetico virtuoso. Non pago di tutto questo, Daniele Bossi e i suoi ricercatori hanno messo a punto un sistema di propulsione denominato Dual-System, mediante il quale grazie alla presenza di due POD brevettati, su un’imbarcazione tradizionale è possibile navigare in elettrico avendo così accesso anche ad aree marine protette per esempio. Si tratta di sistemi di propulsione singola o multipla da 3 a 10 kW ognuno, in grado di garantire un’andatura a dislocamento adeguata ai movimenti sotto costa nel massimo silenzio, senza emissioni di nessun tipo e con facilità di governo. L’obiettivo è di assicurare all’imbarcazione un’andatura di 5 nodi in full electric per almeno un’ora, il tempo necessario per raggiungere o anche solo muoversi all’interno di un’area marina protetta. L’ultimo problema da risolvere a questo punto era il rischio di sversare in mare liquami provenienti dalle sentine, circostanza che può essere volontaria o meno, ma che in ogni caso rappresenterebbe un rischio ambientale. Per questo la stessa azienda ha realizzato un sistema di sensori accoppiati a una piattaforma d’intelligenza artificiale che è in grado di gestire l’apertura e la chiusura di ogni presa a mare o scarico per scongiurare qualsivoglia sversamento accidentale o intenzionale in aree dove questo causerebbe un danno all’ambiente.
Recentemente Resailor ha aderito alle iniziative rivolte alle attività di ricerca e sviluppo che si stanno insediando nell’area della Zona Industriale di Olbia, grazie a una collaborazione con UNIOLBIA, Facoltà di Ingegneria Navale che dal 2024 implementa l’offerta formativa in Sardegna.
Si potrebbe obiettare che tutto questo è frutto di tante belle teorie, in realtà, Resailor intende parlarne ora dopo aver sviluppato le sue soluzioni per anni e aver realizzato quattro mezzi tra loro molto diversi, sui quali sono presenti le soluzioni appena citate.
Il primo è un’imbarcazione nuova nata da un precedente progetto, ripreso e adattato in ogni dettaglio per essere in linea con gli intendimenti di Resailor, il C-E-Tender, una barca che sarà possibile apprezzare in anteprima assoluta alla prossima edizione di Fiera Nautica di Sardegna a Porto Rotondo dal 1 al 5 maggio 2024, sulla quale sono presenti i pod elettrici dotati di meccanica che li rende retrattili quando non in uso, materiali di costruzione come l’alluminio per scafo e sovrastruttura, utilizzo di vernici prive di sostanze nocive, antivegetativa priva di biocidi, gruetta poppiera a scomparsa con la doppia funzione di agevolare l’imbarco e lo sbarco di un ospite o dell’armatore con mobilità limitata oppure, agevolare il previsto sistema di battery swap grazie al quale anziché procedere alla ricarica delle batterie a bordo si sostituiscono di volta in volta in pochi minuti con batterie cariche.
Altra barca che sarà possibile ammirare presso la fiera nautica di Sardegna sarà il taxi veneziano dotato anch’esso di due pod da 10 kW ognuno per la propulsione in elettrico, ma sviluppato su una piattaforma navale che oltre a garantire una resistenza all’avanzamento particolarmente ridotta assicura anche una produzione di onda di scia particolarmente bassa. Ideato, progettato e costruito per rispondere questi requisiti sulla base delle esigenze della città veneta, si presta a dare evidenza delle molteplici soluzioni sviluppate presso questo vero e proprio laboratorio nautico, perché Resailor è più questo che un cantiere.
Le altre due unità che esprimono i punti alla base del progetto Resailor sono un motoscafo SIBMA Navale Italiana Armstrong 10 utilizzato come mezzo sperimentale per la realizzazione del sistema di accessibilità per disabili, che ritroviamo sia sul taxi veneziano sia sul C-E-Tender, sistema che come abbiamo visto è pensato anche per la sostituzione rapida delle batterie nella logica del battery swap in luogo della carica delle stesse a bordo dell’unità. Ultima imbarcazione che ha subito modifiche importanti per valutare le molteplici soluzioni tecnologiche atte a trasformare un mezzo convenzionale in una barca realmente “green” è lo sloop “Calogia”, barca a vela di 10 metri realizzata in legno nel 1967 dal cantiere di Anzio Gallinari e progettata dal famoso studio Sparkman&Stpepens, oggi trattata esclusivamente con materiali a impatto zero per l’ambiente come vernici ad acqua, antivegetative prive di biocidi e dotata di propulsione elettrica in grado di assicurare la giusta spinta e la ricarica delle batterie affidata a sistemi quali l’eolico, il solare e altri sistemi in fase di ulteriore sviluppo presso il laboratorio Resailor.
Quattro esempi concreti di come soluzioni tra loro molto diverse sono in realtà la soluzione per una nautica realmente amica dell’ambiente e dell’uomo che intende utilizzarla, dunque, etica ed ecologica.
Il principio di dual system per quanto riguarda la propulsione intende soddisfare le esigenze di velocità tipiche dell’utilizzo delle imbarcazioni durante le escursioni, per questo il motore endotermico è ancora oggi nella maggior parte dei casi l’unica soluzione percorribile in sicurezza, così come l’impiego sotto costa a lento moto, dove beneficiare del silenzio e dell’assenza di emissioni di qualsiasi tipo è sicuramente un vantaggio. I pod sviluppati e brevettati da Resailor hanno come fine proprio quello di permettere la navigazione con i motori endotermici, estendendo le possibilità di utilizzo del mezzo per mezzo di sistemi a scomparsa che all’occorrenza si rendono disponibili a garantire spinta da fonte pulita, ossia, motori elettrici.
Come abbiamo detto Resailor è un vero e proprio laboratorio nel quale si sviluppano soluzioni tese a ridurre da una parte l’impatto ambientale delle barche dall’altra a incrementare le possibilità di utilizzo delle stesse da parte di chi su mezzi convenzionali avrebbe difficoltà. Ogni sistema è adattabile a barche di nuova costruzione o come retrofit di barche esistenti, per questo oltre a un mezzo costruito da zero l’azienda ha scelto di sperimentare le sue soluzioni anche su mezzi già esistenti.
Resailor esporrà parte dei suoi brevetti alla prossima Fiera Nautica di Sardegna, dove sarà anche possibile provare in mare la sua nuova unità che incorpora la quasi totalità dei suoi progetti, ossia, il C-E-Tender dotato di sistema di propulsione dual system, gruetta per accesso disabili e battery swap, vernici ad acqua, carena trattata senza l’impiego di biocidi, sentine gestite e controllate da un sistema intelligente. Oltre questo mezzo sarà esposto all’evento anche il taxi veneziano, anch’esso portatore di numerose innovazioni, ma la novità assoluta è rappresentata dal C-E-Tender che oltre a essere una barca appena varata, è un vero e proprio laboratorio navigante che porta con sé valori etici ed ecologici. Non a caso lo slogan scelto dall’azienda è “Reuse, Recycle and Reduce, we are Resailor”.
Angelo Colombo