G-Tender 10

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G-Tender: azienda in crescita, nuovo rib al prossimo Salone di Genova e novità per il futuro

Battello pneumatico

28/08/2024 - 17:34

Abbiamo visitato il nuovo sito industriale del cantiere G-Tender presso Olbia, in prossimità delle sedi storiche dell’azienda che ora vanta aree produttive in grado di proiettarla verso un futuro di nuove opportunità.

G-Tender nasce nel 2017, ma tutti i coinvolti a cominciare da Davide Gessa, fondatore del cantiere, operano da oltre 30 anni nel settore della nautica da diporto con attività di rimessaggio, noleggio e servizi al diporto. L’idea di creare un prodotto e in particolare un RIB, basandosi sui desideri dei tanti armatori con i quali si confrontano da decenni ogni giorno, è nata con un modello che da allora ha riscosso immediato successo, spingendo l’azienda a sviluppare anche altri modelli di dimensioni diverse.

Davide Gessa

L’attuale gamma di G-Tender si articola con tre modelli, l’Otto.7, il Dieci e il Dieci4, dove il Dieci completamente rivisto nel design e in alcune soluzioni tecniche e di allestimento, sarà presentato in anteprima mondiale al prossimo Salone Internazionale di Genova, che si terrà dal 19 al 24 settembre. Abbiamo parlato diffusamente con Davide Gessa, non tanto per ripercorrere la storia di questo cantiere che ha saputo conquistare un pubblico affezionato e in molti casi ripetitivo, ma per farci raccontare gli sviluppi della gamma che ha in mente, scoprendo che ci sono in arrivo delle novità molto interessanti.

Davide Gessa, parlando in banchina mi hai detto che state lavorando alacremente allo sviluppo di nuovi modelli. Il nuovo Dieci, totalmente ridisegnato da Marco Ciampa ispirandosi a quanto ha già fatto con il Dieci4 è uno di quelli, ma mi sembra di capire che ci sia dell’altro, è così?

Sì, abbiamo un programma di sviluppo della gamma dei nostri battelli pneumatici molto interessante e anche molto avanzato per quanto riguarda soprattutto un modello intermedio tra il Dieci e il Dieci4, dunque un dieci metri e un quattordici. Ci siamo resi conto che alcuni nostri clienti volendo rimanere su G-Tender trovano tra questi due modelli troppa distanza dimensionale, alcuni non se la sentono di passare a un mezzo come il 14 metri venendo da un dieci e ci hanno chiesto di pensare a una taglia intermedia. Come sai, fin dall’inizio lo sviluppo dei nostri battelli è nato dal connubio tra uno staff tecnico di altissimo valore ed esperienza e le richieste degli armatori, quindi, abbiamo fatto nostra questa richiesta e ci siamo dedicati allo sviluppo di un modello intermedio, un 12 metri, anch’esso disegnato da Marco Ciampa con il quale stiamo lavorando molto bene e sia il Dieci4 sia il nuovo Dieci metri testimoniano il risultato.

G-Tender 10

Dunque ancora una volta avete sviluppato un progetto partendo dai desideri di chi poi userà le vostre barche, immagino che anche sul 12 metri prevediate la personalizzazione di allestimenti e arredi come fate già su tutta la gamma…

Certo, questa scelta è parte del nostro DNA, i nostri clienti si aspettano da noi questo approccio e per tale motivo produciamo pochissimi pezzi senza un cliente già pronto a diventarne proprietario. Fin dall’inizio abbiamo puntato tutto su qualità e personalizzazione, perché alla fine anche noi andiamo in mare quasi ogni giorno e sappiamo che ognuno di noi ha i suoi gusti, le sue esigenze e interpreta il battello a modo suo. I punti fermi restano sempre quelli di natura tecnica, dove spendiamo molte risorse in ricerca e sviluppo per assicurarci risultati all’altezza di un mezzo che vuole essere di gamma alta, dunque non solo i materiali migliori presenti sul mercato, ma anche progettazione e lavorazione capaci di assicurare risultati in linea con le aspettative di chi sceglie un G-Tender.

Il nuovo Cantiere G-Tender di Olbia

Se ho capito bene state lavorando anche a un modello più grande…

Esatto, anche qui, partendo dai clienti dei nostri 14 metri, che abbiamo presentato in anteprima lo scorso anno, abbiamo capito che la volontà e il bisogno di crescere è sentito anche per loro, quindi, abbiamo avviato il processo di progettazione del nuovo 16 metri. Ma mentre con il 12 metri siamo già molto avanti e lo presenteremo il prossimo anno, con il 16 si parla dell’anno successivo, un progetto che ci permette di dare maggiore enfasi anche ai principi fondanti del nostro cantiere, dunque qualità e personalizzazione, che a volte su un battello di poco meno di nove metri o di poco più di dieci, si fatica a far comprendere. Su barche più grandi sono principi accolti con un altro spirito, ma noi continuiamo a tenere fede a questi anche sulle barche più piccole, perché sappiamo essere l’inizio di un’esperienza con G-Tender per armatori che in molti casi accompagniamo nel tempo verso la loro crescita. Vedi, uno degli elementi che osserviamo quando qualche cliente ci chiede di trovargli un G-Tender di seconda mano, è che non ce ne sono, perché chi li ha se li tiene stretti e quando vuole passare a un modello superiore il suo si vende in un batter d’occhio. Questo ci dice che stiamo lavorando nella giusta direzione e continueremo a fare così, crescendo noi come azienda e i nostri armatori con i nostri battelli.

Ricapitolando quanto abbiamo detto con Davide Gessa, a Genova in occasione del Salone Nautico Internazionale del 2024, avremo modo di apprezzare il nuovo Dieci metri sperando di poterlo testare in mare, un mezzo che a quanto ci è stato fatto capire, in comune con il precedente modello ha solo il nome. Al salone del prossimo anno ammireremo il nuovo 12 metri già in avanzato stato progettuale e infine, l’anno successivo arriverà il nuovo 16 metri, che di fatto porterà G-Tender a entrare in un segmento più importante.

Un programma industriale di tutto rispetto, con una produzione che a pieno regime si attesterà sui 30-35 pezzi anno e in tal proposito Gessa ci ha detto:

“Con lo stabilimento nuovo possiamo arrivare a produrre anche molti più battelli in un anno, ma non vogliamo farlo, perché siamo tutti consapevoli che la nostra filosofia produttiva è ciò che i nostri clienti si aspettano da noi, se produci 100 o più pezzi l’anno devi industrializzare processi che per noi devono restare artigianali. Le nostre maestranze eseguono lavori molto accurati con tempi non compatibili con la grande produzione, che tra l’altro, non ci permetterebbe neanche di offrire i livelli di personalizzazione che oggi siamo in grado di garantire ai nostri clienti più esigenti. Le aree produttive attuali, dove a parte lavori molto specialistici che facciamo fare fuori secondo i nostri dettami e con il nostro controllo costante, ci permettono di lavorare nel migliore dei modi in ambienti confortevoli, ampi e attrezzati per garantire alle maestranze quel benessere indispensabile per poter lavorare al meglio. Mi riferisco per esempio alla lavorazione dei tubolari, per noi fondamentale per essere certi di offrire un prodotto sempre affidabile, come finora ci è stato riconosciuto dai nostri ormai tanti clienti”.

Angelo Colombo

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