Espen Øino ha ospitato la Designers’ Breakfast al Monaco Yacht Show 2025

Espen Øino ha ospitato la Designers’ Breakfast al Monaco Yacht Show 2025

Espen Øino ha ospitato la Designers’ Breakfast al Monaco Yacht Show 2025

Yacht Design

03/10/2025 - 12:44

Il Monaco Yacht Show 2025 si è aperto mercoledì 24 settembre con una mattinata dedicata alla visione e alla collaborazione. Alle 8:30, Espen Øino Labs ha accolto designer e leader del settore nella sua sede di Monaco per la Designers’ Taskforce Breakfast, organizzata in collaborazione con la Water Revolution Foundation.

La colazione ha dato il tono all’intera settimana: un confronto sull’innovazione nel design nautico con la sostenibilità come valore cardine per il futuro dello yachting. Più che una tendenza, la sostenibilità è stata presentata come un elemento intrinseco al design, alla costruzione e alla scelta dei materiali.

Robert van Tol, Direttore Esecutivo della Water Revolution Foundation, ha sottolineato l’importanza di aprire il salone con un fronte unito:

«Riunirci ci permette di riallinearci e di iniziare l’anno con obiettivi chiari e una visione concreta per trasformare i progetti in realtà. La collaborazione è l’unica strada per accelerare un cambiamento significativo e garantire che la sostenibilità sia pienamente integrata in ogni aspetto del design e della produzione di yacht».

Monaco Yacht Show 2025

Espen Øino, il cui studio monegasco è riconosciuto a livello globale per l’architettura navale e il design di yacht, ha fatto da padrone di casa a questo dialogo. Il suo ufficio ha offerto lo sfondo ideale per un confronto tra designer e visionari del settore su come raggiungere collettivamente gli obiettivi della Roadmap 2050 nei prossimi mesi.

Interni: la prossima frontiera della sostenibilità

Finora la narrazione sulla sostenibilità nello yachting si è concentrata soprattutto sulla propulsione e sulle emissioni nella fase operativa, che rappresentano circa il 90-95% dell’impronta di carbonio di uno yacht. Tuttavia, questa percentuale non tiene conto dell’impatto della manutenzione degli interni, dei cicli di refit e delle filiere non marine. La mancanza di dati su carbonio incorporato, provenienza e tossicità dei materiali perpetua una cultura decisionale guidata principalmente dall’estetica.

Gli interni degli yacht implicano catene di fornitura complesse, materiali ad alto impatto e frequenti sostituzioni durante i refit. Di conseguenza, incidono in maniera decisiva sull’impronta di carbonio incorporato e sulla produzione complessiva di rifiuti.

Per rispondere a questa sfida, durante la colazione è stato presentato il comitato Smart Interiors Horizon (SIH), che opererà nell’ambito del programma triennale della Water Revolution Foundation. La missione di SIH è chiara: andare oltre la semplice conformità normativa e burocratica e trasformare la sostenibilità in un vantaggio strategico e intelligente.

Dal processo ai materiali fino al mindset, la sostenibilità deve diventare un quadro strutturale di valore a lungo termine. È stato lanciato un appello per un cambio di prospettiva: passare da misure reattive a un pensiero progettuale rigenerativo, e considerare la sostenibilità non come una sfida individuale, ma come un’opportunità collettiva.

Due forze che rendono urgenti gli interni. Innanzitutto, la pressione normativa legata a quadri regolatori come il CSRD, l’EUDR e il percorso di decarbonizzazione dell’IMO che richiederanno sempre più trasparenza e dati su tutti i componenti degli yacht, interni compresi.

Secondariamente, ma non per importanza, la recente domanda di mercato. Una nuova generazione di UHNWIs, in particolare Millennials e Gen Z, si aspetta che la sostenibilità sia integrata in modo naturale nelle esperienze di lusso.

Per i futuri armatori, la sostenibilità è ormai un prerequisito della fiducia e del concetto stesso di lusso. Ignorare gli interni significa esporsi a rischi reputazionali, carenze di conformità e perdita di quote di mercato. Affrontarli, al contrario, offre vantaggi evidenti: differenziazione, iter autorizzativi più fluidi e la possibilità di presentare una strategia ESG credibile a clienti e stakeholder.

Ecco perché SIH punta a generare un cambiamento concreto, in grado di coinvolgere l’intero settore e costruire slancio per una trasformazione reale.

Rebecca Gabbi

©PressMare - riproduzione riservata

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