Il ruolo di NAMES nel progetto del Columbus Atlantique 37

Il ruolo di NAMES nel progetto del Columbus Atlantique 37

Il ruolo di NAMES nel progetto del Columbus Atlantique 37

Yacht Design

15/07/2024 - 15:07

Dopo il fortunato debutto degli Atlantique 43, Columbus Yachts ha puntato su una misura leggermente inferiore, con il dichiarato obiettivo di mantenere la stazza lorda sotto il limite delle 300 tonnellate. Risultato centrato perché i calcoli e le proiezioni a computer curate dallo Studio NAMES hanno confermato che saranno 299 le tonnellate di stazza lorda del nuovo 37 metri.

“Un limite tassativo che ci ha imposto un calcolo particolarmente attento di tutti icomponenti, a partire dalla scelta di realizzare scafo e coperta interamente in lega leggera”,spiega Francesco Rogantin dello studio NAMES.“In questa occasione il cantiere ci ha commissionato, non solo lo studiodell’architettura navale con le linee di carena e il relativo calcolo strutturale, ma ci ha anche richiesto l’ingegnerizzazionedi tutta l’impiantistica e la responsabilità di assistere i suoi tecnicidurante gli allestimenti e il work in progress della costruzione in cantiere”.

Proprio in questi giorni nel cantiere Palumbo Superyachts di Savona è stata completata la carpenteria dello scafo e si è dato inizio all’allestimento.Il nuovo Atlantique 37 è il primo di questa misura dopo che Columbus Yachts ha già lanciato con ottimi risultati la versione da 43 metri, interamente realizzata in acciaio; la gamma completa Atlantique prevede superyacht fino a 65 metri. L’impegno dello studio NAMES si è quindi dovuto concentrare su diversi fronti: un materiale diverso, la lega leggera, l’obiettivo di una stazza lorda contenuta, ma anche la definizione a tavolino di tutte le soluzioni che si dovranno implementare nel corso della costruzione, sempre sotto la supervisione di Francesco Rogantin e del suo staff insieme all’ufficio tecnico del cantiere.

“Definire l’architettura navale e sviluppare i calcoli strutturali, indipendentemente dai materiali è da sempre il nostro impegno principale”, conferma Francesco Rogantin. “In questo caso peròstiamo seguendo anche tutte le fasi di costruzione e sotto la nostra responsabilità c’è anche il progetto di tutta l’impiantistica di bordo. Quindi non abbiamo solodefinito le linee di carena grazie alle simulazioni di fluidodinamica computazionale CFD, (acronimo dall’inglese computationalfluidDynamics, ndr), che ci ha permesso di ipotizzare le prestazioni, ma abbiamo anche pianificato le varie fasi della costruzione in stretta sinergia con il cantiere e con lo studio Hot Lab, che ha curato il design sia interno che esterno”.

L’Atlantique 37 ha uno scafo semi-planante, in grado di raggiungere i 22 nodi di velocità di punta e 19 nodi di crociera, spinto da una coppia di turbodiesel MAN V12 di 2.000 hp l’unoabbinati a una tradizionale trasmissione in linea d’asse, così come legate alla tradizione marinara sono state moltedelle scelte che caratterizzano questo yacht. Soluzioniben interpretate dal design di Hot Lab, che ha saputo creare uno yacht dalle linee sportive, eleganti e accattivanti.Uno dei suoi punti di forza è l’interazione degli spazi con l’ambiente marino: la zona di poppa, per esempio, si trova a soli50 cm dall’acqua.

 

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