Berenice
Regata dei Legionari, il maltempo non ferma l'entusiasmo
L'ultima edizione della Regata dei Legionari è stata sicuramente particolare e diversa da quelle che l’hanno preceduta sull’arco di 28 anni. Infatti, nonostante la minaccia “strisciante” del virus e le previsioni meteo marine pessime – che si sono puntualmente realizzate – si sono presentate sulla linea di partenza ben 49 imbarcazioni.
Le prime a iscriversi alla regata sono state tre imbarcazioni provenienti dalla Corsica e una dalla Germania. Sono arrivate poi le iscrizioni di Olbia, di La Maddalena, di Fertilia, di Arzachena e di Porto Torres, ma anche di Cagliari e di Oristano, tanto per citare alcune delle località dalle quali le barche e i loro armatori hanno raggiunto Porto Rotondo. Come da tradizione, sabato mattina, Luisa Campesi ed Ernesto Forroia, rispettivamente madrina e cuoco della manifestazione, hanno iniziato a preparare gli ingredienti per il piatto tipico dell’evento: la pecora in “cappotto” e gli gnocchetti con la “ pulpedda”, sempre molto graditi da tutti i partecipanti.
Oltre alle tradizionali presenze, come lo splendido Vistona, gaff cutter di 16,35 metri progettato da Macpherson Campbell, di Gian Battista Borea d’Olmo, quest’anno si sono registrate altre due straordinarie new entry: Berenice e Taniwha. Il primo è uno Swan di 28 metri, l’altro un Southern Wind di 33. Come sempre, l’ormai celebre, spettacolare partenza da terra - ancora una volta condotta da Gianni Porcu, Presidente del Comitato di Regata di quasi tutte le edizioni dei Legionari - è stata apprezzata dalle molte persone che ogni anno affollano le banchine del porto, anche se diverse imbarcazioni hanno preferito rientrare in sicurezza all’ormeggio a causa della violenza della pioggia. Tuttavia, il grosso della flotta, con a bordo i più audaci, ha proseguito la gara, completando l’intero percorso, malgrado la forza del vento e il mare mosso. Tra i coraggiosi, fradicio ma felice, c’era il Presidente e Commodoro dello Yacht Club Porto Rotondo, Sandro Onofaro. Sempre a bordo di Aura c’era Cristiano Berera, altro Socio del Club; mentre Lucicchietta, timonata dal Socio Claudio Razzuoli, aveva a bordo il Consigliere del Circolo Massimo Brogna. A coordinare l’organizzazione sia terra che a mare, il Direttore Sortivo del Circolo, Nanni Ono.
La manifestazione è dedicata ad Andrea Campesi, lo storico nostromo della Marina di Porto Rotondo, scomparso nel 1993, al quale è intitolata la regata. Si può immaginare che sarebbe felice di sapere quanto sia sempre più seguita e apprezzata, dopo 28 anni, da una moltitudine di amanti della vela, esperti e meno esperti, un’iniziativa che si richiama al suo ricordo. I suoi “legionari” si ritrovano a Porto Rotondo a fine ottobre per una giornata di grande vela, ma soprattutto di amicizia, di condivisione, di piacere di stare insieme, senza porsi i soliti problemi di “rating”.
Oltre ai premi per i primi classificati in ogni categoria, sono stati consegnati i due Trofei che caratterizzano la manifestazione. Il primo è quello dedicato a Paolo Oggiano, che quest’anno è stato consegnato a Grace, una delle quattro imbarcazioni della Croce Rossa che ha avuto il miglior tempo sulle altre, timonata da Angelo Usai. L’altro, il Trofeo Campesi, dedicato all’equipaggio più giovane, è stato assegnato all’imbarcazione Maeva, di Giorgio Spano, con a bordo il gruppo di ragazzi con la media di età più bassa.
La cerimonia di premiazione si è svolta sulla terrazza dello Yacht Club. Il Presidente, Sandro Onofaro, dopo aver ringraziato le Autorità e gli Sponsor, ha rivolto un caloroso saluto a tutti i partecipanti, ringraziandoli per aver preso parte a questa edizione dei Legionari, senza essersi fatti scoraggiare, né dal covid, né tantomeno dalle previsioni meteo.