Barca all'interno
La barca all'interno: l'arredo marinano, prima di tutto funzionale
Premetto che le navi o i superyacht, sono diversi dalle barche per le dimensioni e il respiro degli ambienti; per loro alcune considerazioni di questo testo possono calzare e altre no. Qui parliamo di barche.
Mai come negli interni la funzionalità è essenziale, quindi gli arredi della barca debbono, partendo dal quotidiano di chi le vive, permettere le funzioni vitali e anche lo svago. Ma non può bastare, parte del piacere della barca è proprio vivere, ad esempio leggere un libro dopo una giornata di vento e mare, in un ambiente accogliente, vivace, stimolante. C’è un elemento fondante di questo piacere: la barca è piccola quindi è tutto a portata di mano.
Gli ambienti piccoli sviluppano l’intelligenza perché nessuno spazio può essere sprecato, perché spesso su uno stesso spazio insistono più funzioni proprio come in un coltello svizzero. Inoltre, la barca si muove ed è vero che questo movimento mina l’equilibrio di cose e persone, ma è anche vero che per questo prezzo il panorama muta fuori dall’oblò, il sole non sorge sempre dalla stessa parte e non c’è sempre il vento dalla stessa direzione. Tutti questi elementi formano un gioco che ovviamente per alcuni è stimolante e per altri noioso.
Oggi c’è una tendenza a uniformare l’arredo della barca a quello di casa, questo può avvicinare alla nautica persone più “stanziali”. Credo, tuttavia, che chi apprezza lo yachting per quel che è, voglia un arredo marinaro. Quali siano i “crismi “dell’arredo marinaro non sono sicuro di saperlo nemmeno io, ma mi pare che alcune cose emergano: le finestre sono oblò, stagni all’aria, ma anche all’acqua; dato che lo spazio è poco talvolta le strutture dello scafo emergono dagli arredi, le scale sono più ripide che in terraferma, i piani, comprese le cuccette, hanno un bordo che impedisce agli oggetti appoggiati di cadere.
Tutte le parti mobili - porte, cassetti, sedie - possono essere fissate in posizione e i pavimenti debbono essere antisdrucciolo. La circolazione, se i movimenti della barca si faranno bruschi, deve essere agevolata da corrimano e tientibene, l’illuminazione non deve abbagliare chi è al timone, l'attrezzatura per muoversi all’esterno deve avere un locale umido di deposito (armadio cerate), nessuno spigolo deve mettere a repentaglio la salute. Le manovre di sicurezza da attuare in caso di incidente devono essere agevolate da sfuggite ben posizionate per raggiungere l’esterno.
Detto questo nessuno immagina che questi requisiti definiscano uno stile di arredi, che cambia, invece, assieme allo stile di vita degli utenti. Attualmente, per la mia esperienza, gli spazi sono più fluidi, le attività meno formalizzate, le divisioni di ruolo, anche in famiglia, si sono allentate. Inoltre, un nuovo modello di cittadinanza attenta ai consumi e alla sostenibilità dei materiali modifica, sia pure per gradi, anche il soggiorno in barca. A proposito di questa ultima considerazione, fibre naturali come la canapa e il lino, legni a crescita rapida come il bambù oppure il sughero, pelli fatte dall’ananas e materiali riciclati, entreranno presto sulla scena. Se ne vedranno delle belle!