Nautica Mannino Kayak passa al sottovuoto

Nautica Mannino Kayak passa al sottovuoto

Nautica Mannino Kayak passa alla laminazione in sottovuoto

Editoriale

13/10/2017 - 21:24

L’azienda siciliana Nautica Mannino Kayak nel processo di sviluppo della sua gamma di canoe e kayak avviato da qualche anno, inserisce oggi una linea di prodotto realizzata con il metodo del sottovuoto.

Agatino Mannino, responsabile dell’azienda siciliana specializzata nella produzione di kayak e canoe in composito, ha reso noto che l’azienda ha appena ultimato il processo di sviluppo interno per aggiungere alla linea di barche prodotte con laminazione tradizionale, una nuova linea prodotta con il metodo della laminazione in sottovuoto.

I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici sia per il costruttore sia per l’utente, in quanto da una parte costringe a utilizzare materiali di qualità superiore, soprattutto il così detto materiale umido, ossia la resina, dall’altra però garantisce un controllo molto preciso di questo e al contempo un utilizzo molto più razionale. I risultati sul manufatto sono una compattezza maggiore dovuta a una distribuzione della resina molto più precisa rispetto la laminazione tradizionale, dove almeno in teoria e su lavori ben fatti, la parte secca si riesce a impregnare in modo completo e soprattutto omogeneo. L’impiego di questa tecnica permette anche di ottenere una importante riduzione dei pesi, in quanto si usa meno materiale, meno resina in modo particolare e spesso, come nel caso della scelta di Mannino Kayak, lo si associa all’impiego di fibre come il carbonio, le quali rispetto a quelle di vetro convenzionali o al Diolene hanno un peso specifico minore e caratteristiche meccaniche elevate.

Sono solo vantaggi? Naturalmente no come per ogni cosa, ma di sicuro chi ama il kayak per le lunghe escursioni nelle quali 5 o 6 kg di peso in meno possono fare la differenza sul kayaker e la sua resistenza o gli sportivi, ne trarranno vantaggio. Quali sono gli svantaggi? In linea teorica non ce ne sono se il laminato è fatto a regola d’arte nella scelta, nella disposizione e nelle fasi impregnanti dei materiali, ma all’atto pratico tutti gli scafi, grandi o piccoli che siano, realizzati con la tecnica del sottovuoto un limite lo hanno. Si tratta della complicatezza richiesta in fase di riparazione a seguito di un impatto con uno scoglio, uno sasso sulla riva o un’altra barca. Riparare una frattura a scafo su un manufatto laminato in sottovuoto non è roba per tutti, richiede capacità tecniche, materiali adeguati e soprattutto esperienza. Questo è secondo noi l’unico limite di un kayak realizzato con tale tecnica, sicuramente è più leggero, ma altrettanto sicuramente è più complicato in caso di piccole fratture, che su un mezzo simile…almeno per esperienza personale, non mancano se se ne fa un uso turistico trasportandolo oggi sul tetto di un’auto e domani a braccia su una spiaggia sassosa o in mezzo agli scogli.  Sulla qualità del lavoro che Mannino Kayak farà sui nuovi laminati in sottovuoto non nutriamo dubbi, sinora ha dato ampiamente prova di saper lavorare in modo egregio portando anche avanti una sperimentazione di materiali e tecniche dalle quali derivano manufatti tradizionali di ottima qualità. Oggi, si spinge verso il sottovuoto per permettere ai materiali tecnologici e leggeri come il carbonio e altri tessuti speciali di esprimere le loro doti meccaniche a fronte di pesi contenuti in modo ancor più efficace.

La saggia scelta che Nautica Mannino Kayak ha fatto è quella di lasciare comunque due linee di produzione distinte in catalogo, in modo da accontentare chi cerca sulla sua barca prima di tutto il peso contenuto e anche chi oltre un peso sempre ragionevole, linee d’acqua ben disegnate e qualità di lavorazione, cerca robustezza e facilità di riparazione. Chi scrive è di questa seconda specie, poter avere un po’ di chili in meno sulle lunghe distanze o nelle gare fa sicuramente la differenza, ma la libertà di poter affrontare baie dai fondali insidiosi con una certa serenità non è male, quindi, si tratta sempre, come per ogni cosa, di capire bene quale sarà l’uso che faremo del mezzo che acquistiamo.

Da quanto abbiamo capito inizialmente tale tecnologia sarà disponibile solo per i modelli di punta della gamma, dunque Genius, Island e qualche altro, in seguito forse disponibile per tutti quelli presenti in listino. Indubbiamente è principalmente su kayak destinati alle grandi escursioni o alle prestazioni pure che tale tecnologia può offrire quel qualcosa in più, dunque, estenderla a tutta la gamma in effetti potrebbe non avere senso.

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