La Perini Navi Cup 2018 a Porto Cervo

La Perini Navi Cup 2018 a Porto Cervo

Perini Navi Cup 2018 a Porto Cervo: di un’altra dimensione

Superyacht

09/11/2018 - 12:34

Perini Navi Cup 2018 a Porto Cervo: un’altra dimensione

di Robertobeppe Franzoni

Nonostante un braccio ingessato e un occhio nero, frutto di un piccolo incidente ciclistico, ho lasciato il roboante salone di Genova per seguire, prima volta in vita mia, la Perini Navi Cup a Porto Cervo. Mancanza grave per chi ha scritto il primo articolo sul primo Perini Navi nel lontano maggio 1983 sulle pagine del glorioso Uomo Mare. Poiché ci deve essere sempre una prima volta, anche se dilazionata di qualche decennio, credo di aver fatto bene ad avere aspettato fino al 2018. Questa è stata la più partecipata, la più emozionante, la più… la più… edizione di sempre.

21 Perini Navi dai 45 metri dello sloop Blush, già Helios, con un rarissimo scafo bordeaux, ai maestosi 88 metri di Maltese Falcon, di cui non c’è ormai più niente da dire. È già stato detto tutto. 12 gli yacht in gara e gli altri ad assistere gli eroici regatanti. Già, perché su tre giorni di gare due sono stati di vento “da Sardegna” con belle soffiate sopra i 20 nodi. Immaginate dei giganti da 40, 50, 60 e quasi 90 metri con un forza 5 come si muovano! Basta guardare le foto dell’ever green Carlo Borlenghi, i filmati dall’elicottero e le scene del drone per rimanere a bocca aperta, colpiti dal senso e dalla raffigurazione di potenza senza confini.

L’aspetto più sorprendente della Parini Navi Cup è la competitività, che non ti aspetti da armatori ed equipaggi di blue water cruiser con l’aspetto dei giramondo tutto comfort. E invece affilano le armi e le strategie, come se fossero su dei 50 piedi tirati, non 50 metri da 500 tonnellate! Ed è altrettanto impressionante vederli manovrare tra le centinaia di scogli e isolette attorno a Porto Cervo, sbandati 25 gradi, con la falchetta in acqua, ma con tutta la comodità dei Perini: 20, 30, anche 40 persone ben alloggiate su quegli estesi flying bridge, a 4/5 metri dall’acqua, con le onde e gli spruzzi contorni lontani, gradevoli richiami all’atmosfera marina.
A terra il quai d’honeur del Marina di Porto Cervo, ovviamente tutto riservato alla flotta, costituiva un Perini Navi Boat Show straordinario, allietato dall’ospitalità apertissima e gioiosa di quegli armatori normalmente riservatissimi – guai a chiederne i nomi, guai a provare ad avvicinarli – che invece ti invitano a degustare il cocktail special di bordo o gli snack esotici del loro cuoco, ti invitano a visitare il loro gioiello e – very proud owner – ti raccontano episodi epici di navigazione, numeri record di percorrenze giornaliere, mete lontanissime dai nomi impronunciabili, toccate in crociere veramente blue water.

La nuova direzione di Perini Navi, armonicamente intrecciata a storici uomini Perini, a partire da Franco Romani, designer di tutti i Perini a vela, illimitatamente creativo anche nella nuova rotta, ha dato un segno della sua capacità relazionale, dando vita a un’edizione memorabile in tutti i suoi aspetti, dato che dopo il mare, le onde, gli spruzzi e le virate, c’è la vita sociale, c’è la banchina, c’è il club – e lo YCCS è al top mondiale – e quella capacità di ricamare relazioni in cui Lamberto Tacoli, ovviamente in blazer, è insuperabile. Eh sì, alla Perini Navi si naviga veramente in un’altra dimensione.

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