The Italian Sea Group: l'ingresso alla Borsa di Milano
The Italian Sea Group: l'ingresso alla Borsa di Milano è col botto
Grande successo in Borsa per The Italian Sea Group (TISG), operatore globale della nautica di lusso che fa capo all’imprenditore Giovanni Costantino, titolare dei marchi Admiral e Tecnomar, con sede a Marina di Carrara. La società, che si è quotata stamani sul segmento MTA di Borsa Italiana (Gruppo Euronext), ha aperto in rialzo del 9,4% a 5,80 euro e ha chiuso mettendo a segno un +7,16%, al prezzo di 5,251 euro per azione, dopo essere partita con un prezzo di collocamento di 4,90 euro. Si è trattato della terza quotazione del 2021 sul MTA, che ha portato a 240 il numero delle società quotate sul Mercato Telematico Azionario.
La domanda è stata pari a 3 volte l'offerta, includendo gli investitori principali, mentre escludendo questi ultimi è stata pari a 4 volte circa. Gli investitori principali in TISG sono stati Giorgio Armani spa e Alychlo, società di investimento della famiglia dell’imprenditore belga Marc Coucke. I due nel maggio scorso si erano impegnati a sottoscrivere e/o acquistare, al prezzo di offerta, il 15% delle azioni di The Italian Sea Group in circolazione post-quotazione in Borsa. Alla fine hanno investito rispettivamente circa 26 milioni (pari a circa il 10% del capitale sociale di The Italian Sea Group), e circa 13 milioni (pari a circa il 4,99%). Ulteriori azioni per circa l'1,5% del capitale sono state allocate direttamente e indirettamente all'imprenditore Marc Coucke. L'offerta è stata complessivamente di 97 milioni, con un flottante pari a circa il 22,5% del capitale della società.
Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, il 30% circa della domanda per le azioni di The Italian Sea Group proveniva da investitori italiani, mentre il restante 70% da altri investitori istituzionali europei: in particolar modo da Gran Bretagna (27%) e poi dalla Spagna, Svizzera, Francia, Germania e infine Belgio. Azionista di controllo resta l'imprenditore Giovanni Costantino.
L'offerta prevedeva l'emissione di nuove azioni per 50 milioni di euro, a cui si aggiungeva la vendita di una parte della quota di Gc Holding (società controllata dal ceo Costantino), al fine di raggiungere la soglia di flottante prevista dai requisiti del MTA (25% delle azioni emesse). L’operazione era attesa: The Italian Sea Group aveva presentato domanda di ammissione delle sue azioni al MTA nel febbraio scorso, ma si parlava della sua quotazione fin dal 2020. Il global coordinator dell’operazione è Intermonte, che ha agito anche in qualità di sponsor e specialista. Berenberg è joint bookrunner. Ambromobiliare ha svolto il ruolo di advisor finanziario della società. L’advisor legale incaricato dalla società è stato Dentons Europe Studio Legale Tributario, mentre DLA Piper Italy ha agito in qualità di advisor legale per il global coordinator. BDO Italia è la società di revisione incaricata e soggetto per lo svolgimento delle verifiche sul business plan e sul sistema di controllo di gestione. I profili fiscali sono stati curati dallo Studio Legale Tributario PwC TLS, mentre Long Term Partners/OC&C Italy ha agito come advisor strategico per l'analisi del mercato.
I proventi lordi della quotazione (circa 47 milioni di euro) serviranno a consolidare la posizione di mercato di The Italian Sea Group, che si concentrerà sulla costruzione di yacht fino a 100 metri. La società lavorerà anche per il miglioramento della percezione dei propri marchi, stipulando accordi di collaborazione con i più famosi marchi del settore del lusso e con archistar di rilievo internazionale. Tra gli obiettivi dell’operazione, rientra anche l’aumento della propria capacità produttiva, attraverso l’acquisto di cantieri navali europei in paesi come l’Italia, la Turchia e la Grecia. Il ceo Costantino nel marzo scorso ci aveva spiegato che l’idea della quotazione era “nata dalla considerazione che la Borsa, secondo noi sinonimo di trasparenza e futuro, ci permetterà di acquisire sempre maggiore capacità attrattiva sia per nuovi talenti sia verso mercati internazionali strategici per il nostro sviluppo”.
Costantino stamattina ha commentato così la quotazione di TISG: “Il traguardo raggiunto con l’ingresso in Borsa mi rende estremamente orgoglioso ed è la dimostrazione del nostro costante impegno, professionalità e passione. Nonostante la terribile pandemia, abbiamo proseguito con il nostro progetto ottenendo grandi risultati a conferma della solidità del nostro modello di business e del crescente apprezzamento da parte di tutti gli operatori del settore dell’altissima qualità dei nostri yacht e dei sofisticati servizi offerti. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno di tutto il team The Italian Sea Group, che ogni giorno lavora per creare gioielli sempre più unici e innovativi. Siamo orgogliosi che la comunità finanziaria abbia apprezzato la nostra essenza, che si contraddistingue da sempre per la capacità di offrire un’esperienza nel lusso tutto italiano, fatto di qualità, attenzione ai dettagli, design e arte, caratteristiche che rappresentano il nostro DNA.” Guglielmo Mainetti, ceo di Intermonte, ha aggiunto: “Il successo dell’offerta TISG avvalora come le imprese italiane abbiano dimostrato una grande resilienza. Si fanno sempre più chiari i segnali della ripresa, sospinta da una capacità imprenditoriale unica al mondo in grado di coniugare tradizione e innovazione”.
Ricordiamo che The Italian Sea Group ha chiuso il 2020 con: un boom di utili (6,2 milioni a fronte degli 0,43 del 2019); un indebitamento finanziario di 3,8 milioni, quasi un quarto di quello dell'esercizio precedente; ricavi totali per 116,4 milioni, in crescita del 16,1% rispetto ai 100,3 milioni registrati nello stesso periodo del 2019. The Italian Sea Group ha registrato un significativo incremento del portafoglio ordini, sia per la realizzazione di yacht sopra i quaranta metri e fino a 100 metri, realizzati a marchio Admiral e Tecnomar, sia per le linee di lunghezza inferiore ai 35 metri grazie al connubio tra The Italian Sea Group ed Automobili Lamborghini che hanno dato vita al nuovo modello Tecnomar for Lamborghini 63. Sono attualmente in produzione 19 yacht e mega yacht per un net backlog di 432 milioni, che corrisponde a 3,7 volte i ricavi netti della divisione shipbuilding del 2020.