Paolo Pessina, presidente di Assagenti

Paolo Pessina, presidente di Assagenti

Salone Nautico di Genova: convegno Assagenti sulla figura del mediatore del diporto

Servizio

03/10/2022 - 06:55

All’interno del programma di eventi e convegni che hanno preso vita durante la 62esima edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, che con la conferenza stampa del 27 settembre si è ufficialmente chiuso all’insegna del successo e della crescita, il giorno 26 ha preso vita la tavola rotonda “Il mediatore del diporto: ruolo e attività”.

L’iniziativa, curata da Assagenti con la collaborazione di Confindustria Nautica, ha permesso di dare evidenza agli importanti cambiamenti che, grazie alla norma inserita nel decreto attuativo 151 del 6 agosto 2021, regolamenta la professione di “Mediatore del diporto”, differenziando di fatto chi opera in modo specifico nel diporto nautico da chi invece, in modo più esteso, svolge l’attività di mediatore marittimo. Secondo lo studio di The European House Ambrosetti, sul solo territorio ligure la categoria degli operatori della nautica professionale ha portato un contributo attivo di 369 milioni di Euro, ritenendo tale dato addirittura una sotto-stima, in considerazione della forte crescita della presenza di grandi imbarcazioni nei porti turistici della Liguria, con conseguente ricaduta sul territorio. Il presidente di Assagenti, Paolo Pessina, ha manifestato il gradimento per una norma che permette di regolarizzare la professione del mediatore del diporto, finora assimilato e non differenziato da quella del mediatore tradizionale. Lo stesso Pessina ritiene questa norma un elemento di potenziale sviluppo del ruolo degli agenti e mediatori, in un comparto caratterizzato in questa fase storica da una forte espansione, per la quale una delle risposte adeguate a livello normativo è proprio la creazione di professionalità specifiche.

Tra i relatori oltre il dott. Paolo Pessina, presidente di Assagenti, anche l’assessore Francesco Maresca del Comune di Genova, con deleghe al patrimonio, mare e pesca, Mario Mascia, Assessore all'Urbanistica, Demanio Marittimo, Sviluppo economico, Lavoro e Rapporti sindacali, il dott. Roberto Neglia, responsabile rapporti istituzionali di Confindustria Nautica, la dott.ssa Carolina Villa, presidente della Commissione Diporto di Assagenti, la dott.ssa Arianna Lombardo, responsabile servizio albi e ruoli della CCIA, la prof.ssa Giorgia Boi, docente universitaria, presidente del Propeller Club di Genova e membro della commissione d’esame per la figura del mediatore marittimo, Marco Viganò, segretario Isyba, Italian Ship & Yacht Broker Association, Giacomo Gramatica, mediatore marittimo di lunga esperienza.

Da sinistra: Roberto Neglia, Paolo Pessina e gli assessori del Comune di Genova Francesco Maresca e Mario Mascia 

Gli interventi dei relatori si sono mostrati tutti a favore di questa norma, sebbene siano state evidenziate alcune criticità nella sua applicazione, ma il dott. Roberto Neglia, responsabile rapporti istituzionali di Confindustria Nautica, ha spiegato ai presenti quali siano stati i numerosi percorsi che la norma ha dovuto superare per poter essere approvata, sebbene, essere riusciti ad arrivare al decreto attuativo sia un successo per tutti gli operatori. Finora il mediatore marittimo, che di fatto svolgeva la professione di mediatore del diporto, ha dovuto operare con norme molto più complesse del necessario da una parte e poco aderenti la loro reale attività dall’altra. Per esempio, l’articolo 5 del decreto attuativo permette ora ai mediatori del diporto di poter operare in modo più ampio, senza incorrere in illeciti se non addirittura reati. In pratica, sebbene seguendo una procedura molto chiara ma che richiede quantomeno un’attenzione temporale, il mediatore del diporto potrà svolgere le sue attività come in passato e al contempo esercitare quelle una volta riservate a una società diversa impegnata nella vendita d’imbarcazioni nuove. Dunque, un broker potrà svolgere anche l’attività di dealer, purché questa non sia esercitata in contemporanea nel rispetto del codice deontologico. In pratica, d’ora in poi un mediatore del diporto potrà portare a termine la compravendita di un’imbarcazione usata e conseguentemente, anche al medesimo soggetto, vendere un’imbarcazione nuova. Questo avveniva anche prima, ma le aziende o il singolo mediatore erano costretti a usare due diverse ragioni sociali. Questa è una delle modifiche apportate dalle norme ora in vigore, ma quello che ha trovato tutti d’accordo è che anche corsi ed esami mirati alla formazione di mediatori del diporto, dunque con programmi aderenti alla reale attività che svolgeranno nel settore del charter, nella compravendita e nella fornitura di servizi, permetterà di far emergere il sommerso e soprattutto di arginare il fenomeno molto diffuso dell’abusivismo. Naturalmente, tutto questo richiede l’identificazione dei soggetti che offriranno formazione e che gestiranno le commissioni d’esame su tutto il territorio italiano, non a caso tra i presenti in sala qualcuno ha sollevato la questione della territorialità, che indubbiamente per chi risiede in aree a scarsa vocazione marinara genera delle difficoltà nella selezione della Camera di Commercio o altro soggetto presso cui svolgere i corsi e gli esami.

Roberto Neglia ha sottolineato quanto sia importante disporre di un simile decreto attuativo per poter sinergicamente sviluppare tutti gli strumenti necessari alla sua reale applicazione, ma tutti i presenti si sono detti d’accordo a procedere con lo studio di programmi e soluzioni per rendere la figura del Mediatore del Diporto una realtà, che d’ora in poi non offrirà più scuse a chi in passato, ha preferito non mettersi in regola. La ricaduta positiva di una tale norma è anche occupazionale, per molti giovani si apre la possibilità di avviare una nuova professione che in un mercato effervescente come quello che nei giorni del Salone Nautico di Genova tutti hanno potuto apprezzare, si palesa come un’opportunità da cogliere. Inoltre, tale norma permette ai futuri armatori e agli attuali con la voglia di avvalersi della consulenza di un esperto della materia specifica per la scelta, l’acquisto di una barca e il disbrigo delle pratiche connesse con tali operazioni, di poter contare su figure preparate in modo specifico, in quanto programmi di studio ed esami verteranno esclusivamente su tali temi e non più su materie destinate alle esigenze del mediatore che opera in ambito mercantile.

Tra i chiarimenti che sono stati resi nel corso della tavola rotonda anche quello relativo gli attuali mediatori, che essendo in possesso di un titolo ritenuto in ogni caso adeguato allo svolgimento della nuova figura del mediatore, dovranno solo richiedere di essere inseriti nelle rispettive Camere di Commercio nell’elenco dei Mediatori del Diporto per poter operare secondo quanto previsto dalla normativa in vigore, con i vantaggi che questo rappresenta in termini di operatività.

In chiusura del convegno Paolo Pessina ha ricordato che Assagenti si candida ad essere ente formatore e far in modo, insieme a Confindustria Nautica, che la Regione Liguria sia la prima a dotarsi dei nuovi esami.

 

Angelo Colombo

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