Banque Populaire IMOCA

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Clamoroso! Banque Populaire rinuncia al Vendée Globe 2024

Editoriale

17/02/2023 - 21:47

E alla fine… muoia Sansone con tutti i filistei, o quasi. A due settimane dalla crisi scatenata dal post della velista Clarisse Cremér (qui il link al nostro editoriale sul tema ) nel quale denunciava di essere stata lasciata a terra dalla “banca della vela”, lo sponsor ha annunciato nel pomeriggio di oggi, venerdì 17 febbraio, che rinuncia definitivamente a quanto aveva dichiarato come sua priorità assoluta: essere al via del Vendée Globe 2024.

Questo il comunicato emesso in francese e tradotto in italiano:

Banque Populaire ritiene che ad oggi siano venute a mancare le condizioni per intraprendere un sereno percorso di avvicinamento al Vendée Globe e annuncia il suo ritiro dall'edizione 2024.

Banque Populaire si rammarica della situazione attuale e comprende l'emozione che questa ha suscitato nel pubblico.

Impegnata nel mondo della vela da oltre 30 anni, Banque Populaire continuerà a sostenere i club, le scuole, le squadre veliche francesi e la sua squadra di regate d'altura in tutta la Francia e su tutti gli oceani del mondo.

Banque Populaire continuerà attivamente il suo coinvolgimento nel percorso teso a migliorare la posizione delle donne nello sport e in particolare nelle regate oceaniche.

Fine

 

Banque Populaire ha fatto una marcia indietro che segue l’altra retromarcia, quella di offrire il reintegro a Clarisse Cremér, dopo che anche la ministra francese dello sport si era schierata, forse in modo un po’ semplicistico e populista ma politicamente efficace, a fianco della velista francese.

Come abbiamo scritto nel precedente editoriale, le cose sono ben più complesse di come appaiano e coinvolgono anche e soprattutto SAEM Vendée, la società che organizza il Vendée Globe, e la classe IMOCA. Di certo BanquePop è stata presa in contropiede dal post della velista e nelle prime ore della vicenda è stata travolta dallo sdegno corale, vedendo la sua reputazione crollare senza riuscire a reagire con una comunicazione efficace. Apprendiamo da media francesi che il neo presidente della banca, installatosi solo a dicembre 2022, avrebbe avocato a sé la gestione della crisi e offerto il reintegro alla Cremér. La mossa, di certo una dimostrazione di quanto la forza dell’opinione pubblica possa ottenere risultati clamorosi, è stata in realtà un mandare la palla nel campo della velista. Per lei due alternative: accettare, dovendo poi lavorare con uno shore team di circa 25 persone che probabilmente si è sentito tradito e senza poter fallire la qualificazione, oppure cercare un nuovo sponsor (probabilmente una cosa facile vista la sua notorietà del momento e il seguito che la vela oceanica ha in Francia) e una nuova barca. Ecco, qui sta il problema: sul mercato fino a ieri non c’erano barche competitive e partire con una barca nuova da costruire rende impossibile stare nei tempi richiesti per le qualifiche. Da oggi la barca invece ci sarà: con la rinuncia di BanquePop, l’ex Apivia di Dalin che era stata comprata per Cremér probabilmente tornerà in vendita. Trattandosi di una barca competitiva, chi se la aggiudicherà?

C’è poi un possibile effetto valanga della vicenda: anche se nel comunicato il munifico sponsor conferma il suo impegno a 360° nella vela francese, inclusa quella olimpica, va ricordato che le sponsorizzazioni sono vincolate da contratti. Non ne conosciamo le scadenze, ovviamente saranno rispettate, ma nessuno garantisce che i contratti verranno rinnovati (incluso quello con la Federvela francese) e su questo punto il comunicato non fa alcun cenno. 

Sapremo più avanti come siano andate realmente le cose, per ora resta che il proprietario del pallone se lo è ripreso in mano, se n’è andato e a ha iniziato a dire “con te non gioco più”. 

Giuliano Luzzatto
@gluzzatto

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