Walkaround: I-Boat #404, la barca che non c'era. Il nostro test

Barca a motore

17/09/2024 - 06:38

Un nuovo cantiere, I-Boat, si affaccia nel mercato nautico presentando un walkaround di 40 piedi denominato #404, il cui debutto sarà al Salone Nautico di Genova, dal 19 al 24 settembre. Perché il modello si chiama #404? Evoca quel “404 page not found” che a volte compare navigando su internet. In I-Boat, che sta per Innovative Boat, insomma, sono convinti di aver creato la barca introvabile sul mercato che PressMare ha provato in anteprima.

C’è sempre curiosità quando un imprenditore decide di iniziare a costruire barche e presenta il modello che lo porterà al debutto. Stiamo parlando di I-Boat e di #404, un’imbarcazione di 40 piedi - 12,20 metri per 3,90 di baglio massimo - con un layout tipo walkaround, caratterizzato dalla tuga contenuta per agevolare gli spostamenti a bordo, e collocata in posizione abbastanza avanzata per consentire grande sviluppo alla superficie del pozzetto. Il concept, dunque, è quello di un day cruiser, una barca tutta da vivere all’aperto che porta con sé elementi di stile non nuovi per la tipologia ma certamente ben interpretati, ai quali si aggiungono soluzioni in grado di distinguere il modello.

La postazione di guida, leggermente decentrata rispetto ai due divanetti che la servono, è protetta da un hard top dal profilo alare parzialmente vetrato e telato, dunque apribile, sostenuto da due montanti in acciaio a prua e altrettanti a poppa, stavolta in carbonio.

Anche la prua verticale è uno degli stilemi evidenti del modello, perché dotata di sistema di ancoraggio a scomparsa che la rende “pulita” alla vista, pura, e ben si raccorda alle murate di altezza contenuta. Il cavallino moderatamente rovescio, è digradante verso poppa fino a scendere su un’ampia plancia poppiera: questa corre sia lateralmente sia dietro i due motori fuoribordo che equipaggiano lo scafo. Fornita da Besenzoni, così come il sistema dell’ancora a scomparsa, può essere alzata a piacimento per consentire di sbarcare facilmente quando si è ormeggiati in porto, anche in caso di banchina alta.

Un vero e proprio “must have” che moltissimi day cruiser stanno adottando e che abbiamo trovato anche su I-Boat #404, sono le murate del pozzetto abbattibili, grazie a un sistema di apertura elettroidraulico molto semplice da attivare e dotato di altri due sistemi di rispetto, di cui uno totalmente manuale, che ne consentono il funzionamento anche in caso di panne del sistema principale. Inutile dire che il pozzetto già grande per questa taglia di barca, con le murate aperte diventi un pied dans l’eau dove i 10 ospiti – questa è la portata massima della barca, omologata Categoria CE B – il mare se lo possono godere per davvero.

Proprio davanti ai fuoribordo e dunque a poppavia del pozzetto, c’è la cucina di bordo, realizzata con una struttura abbastanza ampia da contenere il lavello, il piano a induzione a due fuochi e sotto una cantinetta per tenere il vino al fresco, senza inficiare la fruibilità del pozzetto ma anzi innalzando la convivialità degli esterni.

Quale luogo migliore per preparare un piatto di pasta a bordo, restando in compagnia degli amici? A maggior ragione quando il pozzetto viene completamente protetto dal tendalino che prolunga l’ombra dell'hard top fino a poppa. Ad amplificare la godibilità della vita a bordo, ci pensano i due grandi frigoriferi da 40 litri ciascuno che si trovano nel pozzetto, una dotazione davvero fuori dalla norma per un 40’. La zona pranzo esterna è composta da due divani contrapposti posizionati per madiere e da un tavolo dotato di pistone idraulico che può modificarne l’altezza fino a scomparire nel pagliolo. Una volta abbassato, i due divani possono essere facilmente trasformati in un unico grande prendisole.

Altro pezzo forte di I-Boat #404 è l'ampia tuga che è stampata a forma di chaise longue, replicando l’ergonomia della famosa Le Corbusier. L’abbiamo provata, è comodissima e perfetta per prendere il sole in relax anche quando si naviga. Di fronte a essa, è stato ricavato un divanetto che rende la zona ben sfruttabile anche quando la barca è ormeggiata in porto, garantendo privacy agli ospiti. Sotto di essa, invece, c'è un enorme gavone a disposizione degli ospiti per riporre borse, sacche da mare e quant'altro si voglia mettere al sicuro e soprattutto togliere di mezzo per godere la giornata al mare senza impicci tra i piedi.

Pratiche e comode per sedersi sono anche le falchette del pozzetto, appositamente stampate larghe e, sul modello messo a disposizione per la prova, rivestite in teak massello così come tutto il calpestio della barca.

Infine gli interni: l’accesso è comodo e porta a un open space luminoso, in grado di ospitare due persone per la notte con una buona dotazione di gavoni e stipetti. Ingegnosa la soluzione che consente di ribaltare la paratia dietro lo schienale del divano che arreda la prua, trasformandolo in un letto. La movimentazione è elettrica, si aziona con un pulsante.

Longitudinalmente, a dritta, c'è un lungo mobile che comprende anche un lavello. Sempre sottocoperta grande enfasi è stata data però soprattutto ai servizi, un locale bagno separato e uno spazio doccia ampio da accogliere anche persone di grande taglia. Altra chicca è data dalla possibilità di personalizzare non solo stoffe e legni ma anche le paratie della cabina. Colori e decori - sul modello provato erano i coralli - sono stampati su un foglio di fibra di vetro che poi viene resinato sulle pareti.

La #404 di I-Boat è una barca ampiamente personalizzabile - la descrizione che abbiamo fornito è quella del modello che sarà al Salone di Genova - e si possono richiedere modifiche dell’allestimento praticamente ad libitum. Lo stesso dicasi per la motorizzazione: sul modello del test abbiamo trovato montati due fuoribordo Suzuki DF350A, il V6 da 4.390 cc attuale top di gamma del costruttore giapponese. I-Boat si limita a suggerire questa motorizzazione perché si tratta di fuoribordo dotati di un sistema propulsivo a doppia elica controrotante, in grado di fornire un plus di coppia ai bassi regimi, cosa che facilita l’entrata in planata dello scafo che a vuoto pesa 6,5 tonnellate. Tuttavia i clienti possono scegliere anche altri modelli e marche partendo da 2x300 HP, che è la configurazione minima consigliata, fino a un massimo di 2x450 HP.

Altrimenti, la barca può essere anche fornita con doppie motorizzazioni entrobordo in linea d’asse o con i sistemi IPS di Volvo Penta, sempre fino a un massimo di 900HP complessivi. A questo proposito, durante la visita in cantiere abbiamo visto già costruita anche la versione entrobordo “professionale”, un esemplare pensato per il charter giornaliero che nel Golfo di Napoli e sulla Costiera Amalfitana è molto richiesto. Senza i fuoribordo, col pozzetto in continuità con la plancia poppiera e senza la cucina a poppa, lo spazio utile per godere sole e mare aumenta e non fa rimpiangere l’assenza delle murate abbattibili.

Argomento carena: la forma è a V profondo dotata di un unico redan, soluzione scelta dopo un’approfondito studio con sistemi CFD – fluidodinamica computazionale – che ha interessato diverse serie di carene, fino a preferire le linee d’acqua che, in base al dislocamento e alla distribuzione dei pesi stimati oltre alla potenza installata, garantissero una ridotta superficie bagnata. L’adozione di un’opera viva con un solo redan è una scelta volta a efficientare la ventilazione e le pressioni che si creano sotto lo scafo, una fiche progettuale per favorire l’entrata in planata e le prestazioni sportive confermate dal test.

Una volta in mare – le condizioni erano calme, con un po’ di onda lunga - la barca ha mostrato un assetto bello da vedere ma anche confortevole. La scia è piatta, la prua è alta ma anche con trim neutro a “0” non tende a cabrare eccessivamente quando si accelera e la visibilità dal posto di guida è sempre buona grazie anche al parabrezza basso. L’assetto resta sostanzialmente costante in velocità utilizzando il trim in modalità manuale oppure, più semplice, scegliendo la funzione auto trim di cui sono dotati i fuoribordo Suzuki e in genere tutti i motori ad alte prestazioni presenti sul mercato. I 3,90 metri di larghezza dello scafo garantiscono una buona stabilità di forma per cui il rollio a barca ferma è sembrato moderato. Su richiesta, tuttavia, può anche essere installato un sistema di stabilizzazione giroscopico.

Veniamo alle prestazioni che sono state rilevate in condizioni di dislocamento quasi al massimo: 8 persone a bordo, pieno di carburante e acqua, e praticamente full optional, generatore da 5kW compreso che, invece, è di serie. La barca ha planato a 13 nodi, pari a 3.500 giri; a circa 4.600 giri ha raggiunto la velocità di crociera di 26 nodi, toccando i 38 nodi di massima con le manette a fondo corsa. Considerando il carico al momento del test, fra persone imbarcate e liquidi quasi 2 tonnellate, è secondo noi un’ottima performance.

Prima di concludere, ci sembra però doveroso raccontare la genesi di I-Boat e del suo primo modello #404, perché aiuta a capire il senso di questo nuovo brand e dei suoi prodotti.

Quando si costruisce un nuovo modello, l’unità numero 1, che di fatto è il prototipo, una volta costruita va subito sul mercato, facendo ricadere sull’armatore tutti gli inevitabili “peccati di gioventù” che porta in dote. Questa è la norma.

Per dare l’idea di come il cantiere I-Boat abbia invece approcciato la sua attività, la prima cosa che ci sembra d’obbligo sottolineare è che dopo i due anni trascorsi dal primo sketch su un foglio bianco a quando l'unità è stata varata, a dicembre 2023, sono seguiti ben 7 mesi di test e una conseguente fase di affinamento che ha portato alla presentazione alla stampa della #404, avvenuta a fine luglio a Napoli. Di fatto le barche sono oggetti molto complessi da realizzare - quelle senza difetti non esistono! - ma sicuramente tale modo di lavorare ha portato questo walkaround a un ottimo livello qualitativo.

Altro aspetto rilevante è che Innovative Boat è un nuovo asset di Izzo SpA, società che oggi ha come core business la progettazione e produzione di arredamenti e forniture navali, ferroviarie ed aeronautiche: con 130 dipendenti nel 2023 ha fatturato 24 milioni di euro. Una realtà, quindi, già largamente strutturata di suo in termini di competenze e tecnologia, per fornire il supporto necessario al neonato cantiere nautico al quale ha dedicato parte delle proprie strutture presenti nel cuore del porto di Napoli, in Calata Marinella. I-Boat ha un cantiere di circa 7.000 mq, dotato di carri ponte, di moderni macchinari a controllo numerico in grado di lavorare sia acciaio sia alluminio, di una propria cabina di verniciatura e addirittura di uno scalo che può accogliere scafi fino a 70 metri di lunghezza. Difficile avere di meglio per un cantiere al debutto.

La holding napoletana e il suo presidente, Francesco Izzo – in passato è stato socio e consigliere di amministrazione della CIN (Compagnia Italiana di Navigazione) - hanno approcciano il settore nautico affidando le redini del cantiere a Eugenio Izzo, quinta generazione della famiglia, che ha trovato nell’Ing. Giovanni di Procolo - cresciuto nell’engineering di Izzo Spa sotto la guida dell’Ing. Antonino Rotondo, esperto nella progettazione dei traghetti veloci tipo High Speed Craft, derivati dall’esperienza del Destriero – il tecnico capace di dare forma e sostanza alle proprie idee. I-Boat #404 è dunque una barca che ha sia il progetto navale sia il design completamente sviluppato in house. Tranne la vetroresina – scafo e coperta sono in infusione - realizzata da un terzista fornitore di primari brand del panorama nautico nazionale, tutto ciò che c’è a bordo del #404 è stato progettato e costruito dalla Izzo SpA, compresa la citata cantinetta per i vini, i sistemi di apertura delle murate del pozzetto, del pop-up tavolo da pranzo, dei divani ecc.

Tecnologia e capacità nel saper fare, sono il forte supporto alla nascita di una barca pensata confrontandosi col mercato ma, soprattutto, dalle idee di una famiglia di imprenditori appassionata del mare e con una grandissima esperienza di nautica vissuta da utenti. Interessante, soprattutto, è il confronto delle due generazioni: quella del papà Francesco, pragmatico, convinto assertore che in barca vale il detto “less is more” – la seconda unità I-Boat #404 l’ha fatta costruire per sé e non ha né le murate abbattibili né l’ancora a scomparsa – che ha portato a realizzare un modello innanzi tutto marino e pratico; quella del figlio Eugenio, attento ad analizzare i trend del mercato sia in termini di marketing sia per stile e design, che ha dato al modello gli strumenti necessari per potersi confrontare con una concorrenza qualificata.

Al Salone di Genova, oltre al prezzo della barca, verranno annunciati anche i programmi di sviluppo della gamma che prevedono la realizzazione di un 60 e un 80 piedi, già in avanzata fase di progettazione.

Scheda tecnica I-Boat #404

Costruzione: Vetroresina ad infusione - Lunghezza scafo: 10,8 mt - Lunghezza ft: 12,20 mt - Larghezza: 3,9 mt - Carena: V profondo stepped hull - Dislocamento: 6,5 t - Portata: 10 persone - Motorizzazione fuoribordo: da 2x300 a 2x450HP - Motorizzazione entrobordo: 2x300 a 2x450 in linea d’asse – Riserva carburante: 750 l – Riserva acqua: 200 l - Velocità di crociera: 26 kn - Velocità massima: 35 kn

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