Test OT60 Omikron Yachts: finalmente qualcosa di nuovo!
Con l'OT 60 i greci di Omikron Yachts hanno portato sul mercato una proposta davvero differente dal resto.
Partiamo dal nome: 60 sono i piedi di lunghezza e questa era facile da capire. OT sta per Omikron Trawler e già la sigla la dice lunga sulla tipologia della barca, ancora prima di vederla.
In americano (lo so che gli americano si risentono perché dicono: «ma noi parliamo inglese, non americano», ma ci siamo capiti) con questo termine si indicano i pescherecci a strascico. Nel diporto questo termine è stato mutuato per indicare barche che si richiamano a quelle forme e a quella tipologia di navigazione. Nella pratica di questo debutto ellenico rappresenta qualcosa che a me ha dato davvero tanta soddisfazione (manco fosse mia, la barca).
Navigare a bordo dell’OT60 di Omikron Yachts è un’esperienza che mi ha positivamente sorpreso. Ho avuto l'opportunità di provare l'esemplare numero 4 (il 5 e il 6 li ho visti in costruzione) nelle acque egee con lo sfondo del tempio di Poseidone, i cui resti svettano dalle alte coste che caratterizzano questa propaggine attica, a poche miglia dall’Olympic Marina, il porto turistico a mezz'ora d'auto da Atene e all'interno del quale si trovano le infrastrutture del cantiere Omikron così chiamato proprio perché la prima lettera del suo nome, Omikron (O), è la stessa di "Olympic".
Un progetto d’avanguardia: design e costruzione
L’OT60 è un'interpretazione moderna del concetto di crociera sostenibile. La carena definita Eco-Cruise, è progettata da Juan Kouyoumdjian, ormai per tutti Juan K, progettista noto per i suoi racer a vela dalle prestazioni strabilianti.
È ottimizzata per velocità di crociera tra gli 8 e i 14 nodi, garantendo consumi ridotti e un’efficienza straordinaria. A spingerla, due motori Yanmar da 250 cavalli con trasmissione in linea d'asse alloggiata non proprio dei tunnel, ma in una sezione sagomata della carena.
Con questa configurazione l’imbarcazione naviga con una silenziosità impressionante, conferendo un'esperienza di tranquillità tipica della vela. E i consumi seguono questa filosofia del "less is more": a 10 nodi si naviga con un consumo di 1,25 litri miglio che scendono alla soglia del mitico rapporto 1:1 con il log a 8 nodi (e carena pulita)..
Da un punto di vista progettuale, l'approccio alla navigazione è molto velico. La scelta dei motori installati, così come la decisione di non montare uno stabilizzatore giroscopico (eventualmente solo a pinna), la concentrazione dei pesi hanno la finalità di limitare il dislocamento generale e le forze sbandanti e rollanti che contribuiscono a rendere meno efficiente l'incedere.
Non a caso, l’andamento in mare ricorda proprio quello di una barca a vela: l’OT60 non spacca le onde con forza, ma le segue con dolcezza, rendendo la navigazione piacevole anche con mare formato. Durante il test, con un Meltemi che soffiava oltre i 25 nodi e onde di circa un metro, l’OT60 ha dimostrato ottime doti marine, mantenendo un assetto stabile e trasmettendo sicurezza al timone che peraltro, grazie al sistema di drive by wire, è morbidissimo.
Interni: luminosità e comfort senza compromessi
L’interno dell’OT60, disegnato dal nostro Lorenzo Argento, è un riuscitissimo esempio di funzionale uso degli spazi: le superfici, ma soprattutto i volumi, grazie alle altezze ovunque superiori ai due metri (e talvolta di molto superiori, poi dico dove), sono abbondanti in ogni zona dedicata agli ospiti.
La luce naturale inonda ogni ambiente grazie alle ampie vetrate della tuga, presenti sui quattro lati praticamente senza soluzione di continuità se non i leggeri montanti verticali che sostengono la copertura. Nelle cabine ospiti la luce è portata sia dalle aperture a murata sia dai passauomo posizionati anche sui passavanti.
Il risultato è una sensazione di apertura e leggerezza raramente riscontrabile su un trawler di questa dimensione. La connessione tra interno ed esterno è stata pensata per essere fluida: il salone si apre verso il pozzetto con una soglia a filo e pavimentazione continua, creando un unico grande spazio conviviale. Con tante zone dove sedere o sdraiarsi e la postazione per il barbecue o, molto più funzionale, quella per le manovre in ormeggio che, quando non usata, sta nascosta in un apposito gavone.
Anche nelle condizioni di mare e vento trovate durante la prova, è stato un piacere vivere ogni spazio a bordo. La disposizione degli interni è studiata per garantire comfort e facilità di movimento, con ambienti ariosi e ben ventilati che invitano a rilassarsi e godersi il viaggio.
In questa versione sono state richieste tre cabine e due bagni. Armatoriale a prua e le cabine ospiti a centrobarca. Per la disposizione dei vari locali e degli arredi rimando alle piante pubblicate più sotto o al sito aziendale. Quel che mi preme è più che altro dare la sensazione di ampiezza che si ha su questa barca.
Riuscitissima la soluzione, che il prode Argento ha mutuato dai grandi yacht, della consolle distaccata dal parabrezza di un paio di metri e che lascia un "buco" che mette in comunicazione l'esterno, il ponte principale e il ponte inferiore.
Questa scelta consente di avere il disimpegno-cucina-dinette posto alla base della scala che porta alla zona notte e servizi illuminato come fosse posto all'esterno. La sensazione che si ha quando si è in questo spazio è quella di trovarsi in una terrazza, ricorda molto le zone comuni dei moderni alberghi che confinano con aree all'aperto. Insomma, ci si sta bene persino di giorno anche se si è nel cuore dello yacht.
Da un punto di vista tecnico da citare, anche senza scendere nei dettagli, la plancia di guida, con due grandi display e comodissima nelle due sedute per pilota e copilota, e la sala macchine, spazionsa anche per il ridotto volume dei propulsori entrobordo.
Qualità costruttiva e attenzione ai dettagli
Visitare il cantiere Omikron Yachts è stata un’esperienza illuminante. L’impostazione del lavoro di costruzione riflette un’elevata attenzione alla qualità, con una produzione che avviene quasi interamente in infusione sottovuoto, garantendo leggerezza e robustezza. L'assemblaggio è organizzato in modo tale che molte parti sono realizzate fuori opera e installate solo successivamente a bordo, riducendo al minimo l’affollamento di operai e aumentando l’efficienza del processo.
Il risultato è un livello di finiture eccezionale, ovviamente superiore a quello delle produzioni di grande serie, e un’ottimizzazione degli spazi, ma soprattutto dei servizi, intesi come accessibilità al loro controllo fisico e alla manutenzione che lascia impressionati. Per dirne una, per arrivare alle varie parti che potrebbero necessitare di intervento diretto, anche al di fuori dei completissimi e ordinatissimi quadri di controllo, i pannelli che rivestono le murate sono rimovibili perché istallati a pressione su una cornice di alluminio fissata sulle paratie.
Conclusioni
L’OT60 di Omikron Yachts è una barca che ridefinisce il concetto di trawler mediterraneo. Offre un’alternativa sostenibile e innovativa per chi desidera navigare, anche a lungo, in relax, senza rinunciare al piacere di servizi e spazi di dimensioni domestiche anche su una barca che oggi è considerata di taglia media.
Il suo design è accattivante e insolito. Di certo ha carattere, come dimostra la delfiniera, la battagliola da barca a vela che fa il pari con la pianta da moderno cruiser a vento, o la copertura della tuga (che ospita un sun deck) non parallela alla linea di galleggiamento ma con la parte posteriore leggermente più alta: si distingue come una delle proposte più interessanti nel panorama nautico attuale.
Un risultato che lascia ben sperare per il futuro del marchio, che già preannuncia un 80' con autonomia transatlantica in arrivo nei prossimi mesi.
Giacomo Giulietti
Scheda tecnica Omikron 60
Lunghezza ft: 18,41m - Baglio massimo: 6,06m - Pescaggio: 0,86m - Motori e potenza della barca in prova: Yanmar 2x 250HP - Dislocamento (a vuoto): 20 t - Velocità massima: 14 kn - Autonomia a 12 nodi, fino a 1000 miglia - Serbatoio gasolio: 1200 litri - Serbatoio acqua: 600 litri - Materiale di costruzione: Vetroresina con rinforzi in fibra di carbonio - Cantiere: Omikron Yachts - Interior & Exterior Design: Lorenzo Argento - Styling & Decoration: Ciarmoli Queda Studio - CE Category - persone: A-12