
Boot 2025: Italia sempre sugli scudi al salone nautico di Dusseldorf
Boot 2025: Italia sempre sugli scudi al salone nautico di Dusseldorf
Il boot di Düsseldorf 2025, in programma dal 18 al 26 gennaio, si preannuncia come un salone nautico di grande rilevanza nel panorama nautico internazionale. Con oltre 1.500 espositori provenienti da 67 paesi e più di 1.000 imbarcazioni esposte in 16 padiglioni, la fiera continua a confermarsi come la più grande manifestazione mondiale dedicata agli sport acquatici e alla nautica. Tuttavia, nonostante questi numeri importanti, quella che vedremo andare in scena sarà probabilmente una delle edizioni del boat show tedescomeno brillanti di questi ultimi anni, non favorita innanzitutto dalla difficile congiuntura che sta vivendo la Germania,che mette in discussione il suo ruolo di locomotiva d'Europa. Il Paese sta attraversando una fase di significativa instabilità politica ed economica, culminata a fine 2024 con lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di elezioni anticipate per il 23 febbraio 2025, che potrebbero ridefinire significativamente il panorama politico tedesco.
In questo clima di forte incertezza, i primi a non credere nelle potenzialità commerciali del boot 2025 sembrano essere proprio i cantieri tedeschi, soprattutto i più grandi. Al salone nautico di Dusseldorf mancheranno le grandi firme di Bavaria e del Gruppo Hanse che, tranne il marchio Fjord, diserterà in toto la kermesse di casa con Dehler, Moody, Sealine e Ryck.
Anche per questo motivo, l’ambito delle barche a vela si preannuncia come quello più sottotono con l’aggiunta che,come già lo scorso anno,i costruttori di multiscafi non esporranno le loro imbarcazioni. Se è vero che il salone di Dusseldorf è notoriamente uno dei più onerosi per i cantieri in termini di logistica e spazio espositivo, ovviamente quando si tratta di trasportare e accogliere dentro i padiglioni della Messe una barca tre volte più larga di un monoscafo, l’impennarsi dei costi rende ancora più attenti i potenziali espositori.
Allo stesso tempo, meno difficoltà sembra avere il settore delle barche a motore, sostenuto, manco a dirlo, soprattutto dalla cantieristica italiana che produce yacht e superyacht, come al solito sarà presente in forze così come i costruttori di gommoni, gli accessoristi e i fornitori di servizi, porti turistici e marina in primis. In totale saranno 137 le aziende italiane che parteciperanno all'evento, una dimostrazione di forza indiscussa raggiunta dal Made in Italy nautico, che fa guardare al futuro con fiducia.
Certo, crediamo che nessuno dei partecipanti italiani abbia in mente quest’anno di portare a casa risultati commerciali eclatanti, ma il mercato tedesco e quello della Mitteleuropa al quale il boot soprattutto si riferisce, resta oggettivamente un ambito da presidiare puntando ad accrescere la propria penetrazione, in attesa che l’economia di questo colosso torni a marciare e che la passione dei tedeschi per il mare e la nautica, mai sopita, torni a brillare.
Il boot di Dusseldorf 2025 offrirà comunque a tutti una piattaforma per valutare le tendenze future dell'industria nautica. Secondo le stime elaborate da Confindustria Nautica interrogando i propri associati, sebbene il settore dei superyacht preveda una crescita, la piccola nautica potrebbe affrontare sfide maggiori. Le previsioni indicano una possibile contrazione del fatturato compresa tra il 5% e oltre il 30%per il circa il 60% dei cantieri che producono imbarcazioni fino a 24 metri. Tuttavia, la forte propensione all'export dell'industria nautica italiana, con un tasso di esportazione del 90%, continua a sostenere il settore, confermando la leadership mondiale nei superyacht e nella componentistica.
©Pressmare – Riproduzione riservata
©PressMare - riproduzione riservata