Virtue V10 Cabin, la via polacca alla barca di 10 metri 4 stagioni

Barca a motore

03/02/2025 - 09:11

Provare in anteprima il neonato Virtue V10 cabin è stata una duplice esperienza. La barca è stata la seconda. E devo dire che se l'approccio mentale conta (e certo che conta) il Virtue V 10 Cabin è stato in grado di ribaltare le premesse. La prima è stata la prova in sé. Il test è stato effettuato ad Augustow nel nordovest del Paese. Molto più vicina al confine lituano e bielorusso di quanto lo sia dalla capitale Varsavia da cui dista circa 3,5 ore di auto, tutte guidate in un panorama che non varia molto: la pianura è l'altezza massima presa in considerazione in questa parte di mondo.

Il clima della Polonia settentrionale a metà dicembre non è dei più amabili: nebbioso e freddo e con il sole che alle 15,30 è già più sotto l'orizzonte che sopra. Insomma, l'attitudine meteoclimatica non ben dispone di per sé. Ed è un peccato perché Augustów sorge sulle rive del Lago Necko. Per la precisione il Virtue V10 Cabin era ormeggiato su una delle banchine in legno del Marina Borki, il più esclusivo resort dell'area. Augustów è infatti una cittadina turistica circondata da diversi laghi, tra cui il Lago Białe Augustowskie e il Lago Rospuda, che fanno parte della suggestiva regione dei laghi di Augustów, un'area naturale molto apprezzata per il turismo, la nautica e gli sport acquatici. 

Ok, ma la barca? Ci arrivo, ci arrivo, ma è corretto che entriate anche voi nel giusto mood geolocalizzato. Anche perché il Virtue V 10 Cabin nasce proprio per venire incontro alle necessità di chi usa la barca tutto l'anno anche in climi così poco favorevoli. E più viaggio verso il nord più mi accorgo quanto siamo stati benedetti noi mediterranei e di conseguenza quanto siamo stati viziati dal Padre o da chi ne fa le veci.

La versione Cabin del Virtue V10 è un'evoluzione del Virtue V 10, opera prima dell'omonimo cantiere polacco. Nell'opera viva non si modifica l'impostazione di base che sfrutta la tecnologia svedese Petestep, un sistema di step, due e mezzo in questo caso, che hanno il compito di ridurre gli attriti e rendere la navigazione più confortevole dirigendo lo spray verso il basso e a poppa invece che lateralmente.

La prova è stata effettuata su acqua totalmente piatta: non solo eravamo gli unici a navigare (e te credo, verrebbe da dire, ma eravamo anche l'unica barca in acqua eccezion fatta per un piccolo barchino di un pescatore nascosto tra le cannucce della riva del lago. Quindi le condizioni non sono state troppo impegnative, ma la piacevolezza della barca, spinta da due Mercury Verado da 300 cavalli ciascuno si è palesata chiaramente.

Al di là dei 49,9 nodi raggiunti come velocità di punta, con la barca ancora in fase di ottimizzazione d'assetto, a bordo avevamo ancora i tecnici Humpree che stavano terminando in quei giorni il set-up degli interceptor, il Virtue V10 Cabin mi è piaciuto perché pur essendo un mezzo che con la cabina ti da la sensazione di "barca grande" è reattiva come ti aspetti da un 10 metri.

Non un dragster nell'accelerazione da ma piuttosto un velocista di punta, come dimostrano i numeri di cui sopra. Certo, in queste condizioni è difficile mettere in crisi una barca progettata oggi e costruita da un cantiere che si avvale di personale abbastanza adulto da avere acquisito esperienza, ma non ancora troppo "vecchio" da non aver voglia di proporre qualcosa di alternativo a ciò che si vede già in giro.       

Da notare la soluzione inedita del sistema di aperture della sovrastruttura. Per passare alla zona anteriore si utilizzano i passavanti che si raggiungono attraverso le aperture laterali della cabina, una per lato. Si riesce così ad avere una sorta di walkaround con cabina.

La cabina ha consentito una riprogettazione della consolle che adesso ha più spazio longitudinale tra il volante e la seduta, rendendo agile il passaggio e la guida anche ai fisici più massicci. 

Due display Garmin, una serie di pulsanti fisici per i comandi principali, joystick per elica di prua con tanto di telecomando, controller degli interceptor, carica/portatelefono e ovviamente la doppia manetta elettronica arredano la plancia, completata da due immancabili portalattine.  

Lo schienale del divanetto per pilota e copilota si ribalta per trasformarsi nella seduta prodiera del tavolo da pranzo che si completa con una seconda postazione a poppavia. E per rendere più adatta alle condizioni estive, un tettuccio in vetro scorrevole, fornito dalla Webasto, che apre buona parte apicale della sovrastruttura. 

Da notare nella parte superiore dell'imbarcazione l'alberetto per la luce di fonda e per potenziale radar e le luci al led, necessarie a queste latitudini, proprio in considerazione dello scenario luminoso di cui accennavo all'inizio. Ovviamente non manca il riscaldamento, che già dopo pochi minuti anche in condizioni nordeuropee rende piacevole lo stare a bordo. 

Per chi lo chiede, anche l'aria condizionata è installabile. Uso la specifica "per chi lo chiede" perché dal cantiere ci tengono a specificare che ogni esemplare è realizzato su richiesta e non è prevista la costruzione da stock.

E a proposito di restare a bordo in inverno, anche in cinque persone lo spazio rimane sufficiente per non sentirsi in tram all'ora di punta, anche se le sedute comode sono solo quattro. A questo contribuiscono sia l'altezza di 1,95 metri sia il perimetro, interamente vetrato. Il tavolo da pranzo è comunque abbassabile e sfruttando gli schienali delle divanetti può diventare una seconda cuccetta matrimoniale.

Alcuni dettagli esteticamente migliorabili, tipo la scatola che contiene le cerniere delle porte laterali saranno resi più in linea con l'aspetto complessivo della barca già a partire dalla seconda unità prodotta.

Per le notti armatoriali a prua una cabina con cuccetta a V che si prolunga a sinistra in un divanetto e a dritta è completata da un piano orizzontale e un passauomo sopra il letto. E a dritta della scaletta un locale toilette di dimensioni adeguate all'uso che necessita su un weekender.

Il layout esterno prevede un divanetto prendisole a prua e un'ulteriore seduta poppiera all'altezza delle immancabili murate apribili, che quando chiuse, lungo tutto il perimetro dell'imbarcazione, offrono sicurezza e protezione.

Insomma il Virtue V10 Cabin è una barca che ha tutte le carte in regola per affascinare i diportisti che navigano abitualmente su latitudini intorno ai 55° nord o che, trovandosi in aree più meridionali, cercano un mezzo adatto a uscire tutto l'anno.

Giacomo Giulietti

Dati tecnici Virtue V 10 Cabin

Lunghezza (senza motore): 9,9 m - Baglio Max: 2,9 m - Pescaggio motore alzato: 0,52 m - Pescaggio con motore singolo: 0,95 m; con doppio motore: 0,83 m - Peso (senza motore): 3.200 kg - Numero di persone in Cat CE C: 8 - Cuccette: 2+2 persone - Serbatoio carburante: 400 L - Serbatoio acqua dolce 60 L - Serbatoio acque nere 40 L - Motori fuoribordo della barca in prova Mercury Verado 2×300 HP,

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