
Ufficiale del diporto, il MIT interviene (di nuovo), ora le CP sblocchino gli esami
Ne ha dato notizia Confindustria Nautica, come riportato ieri da PressMare. Speriamo sia la volta buona per farli partire.
Da diportisti, esperti di nautica e giornalisti, ci scusiamo se abbiamo sospettato che il nuovo titolo non entusiasmasse le Capitanerie di porto anche perché non ce ne sarebbe chiaro il motivo. Cui prodest?
Solo 4 o 5 hanno bandito gli esami mentre diversi aspiranti Ufficiali del diporto ci hanno scritto e telefonato per lamentare le risposte ondivaghe e contrastanti ricevute sull'effettivo svolgimento. "Abbiamo chiesto chiarimenti al Ministero" è stata l’unica risposta univoca.
Viceversa, come sempre per gli organi dello Stato, molto più pronta è stata la reazione quando si è trattato di fare controlli ed elevare sanzioni.
Cosi la scorsa stagione, nonostante da 20 anni il settore aspettasse il nuovo titolo professionale, a da due anni la messa a terra della norma che finalmente lo prevedeva, sono fioccati gli accertamenti alle società di noleggio che, ovviamente, faticavano a trovare persone qualificate.
Per questo lasciavano al cliente in locazione di trovarsi il conduttore. Soluzione contrastata dagli accertatori, salvo perdere i ricorsi degli operatori.
Speriamo che ora le idee siano chiare e, finalmente, i corsi partano in tutte le Capitanerie d'Italia, ma soprattutto che le attività di controllo si concentrino sugli operatori fai da te, quelli che operano fuori dalle regole anche della fiscalità, e non sempre sugli operatori strutturati.
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