Spinti dal vento: i superyacht abbracciano l’innovazione autentica per un futuro sostenibile
Spinti dal vento: i superyacht abbracciano l’innovazione autentica per un futuro sostenibile
Al RAI Amsterdam in occasione di un tavolo tematico del Superyacht Forum,si è svolto un panel che ha riunito alcune delle voci più influenti nel design e nell’innovazione nautica per discutere un tema al tempo stesso senza tempo e urgente: il vento come motore di sostenibilità nel settore dei superyacht. Moderato da Martin Redmaybe, l’incontro intitolato “Driven by Wind: Authenticinnovation for a sustainable superyacht future” ha esplorato come i velieri, da sempre celebrati per la loro capacità di sfruttare le forze naturali, stiano ora ispirando una nuova generazione di soluzioni ibride che sfumano i confini tra motore e vela.
La conversazione si è aperta ricordando le radici profonde della vela nell’industria. Molti comandanti e armatori sono cresciuti con le vele, e il legame emotivo con la navigazione a vento resta forte. Tuttavia, il panel ha sottolineato che il vento non deve più essere visto solo come un richiamo romantico alla tradizione, bensì come una fonte energetica concreta, capace di ridurre i consumi di carburante, abilitare sistemi rigenerativi e integrare combustibili alternativi. Hermen de Jong, Innovation Manager di Royal Huisman, ha presentato ERA, un concept lanciato al Monaco Yacht Show. Dotato di una grande vela rigida sviluppata con Rondal e altri partner, ERA dimostra come la propulsione assistita dal vento possa essere integrata in modo naturale nel design contemporaneo. “La propulsione eolica non viene mai da sola,” ha spiegato de Jong. “Permette l’uso di combustibili alternativi, dell’idrogenerazione e di un approccio olistico alla gestione dell’energia a bordo.”
Con i motor yacht che rappresentano l’85% del mercato, il panel ha affrontato la sfida di integrare l’energia eolica in imbarcazioni tradizionalmente associate al comfort e alla stabilità. Lennart Pundt, Head of Project Development di Lürssen, ha ammesso che solo pochi clienti hanno esplorato seriamente l’energia del vento negli ultimi anni. Tuttavia, ha rivelato che sono in corso progetti, inclusi concetti che utilizzano aquiloni capaci di generare tra i 400 e i 1.000 kilowatt. “Si tratta di abbinare la tecnologia alle esigenze del cliente,” ha detto Pundt, sottolineando come alcuni armatori cerchino innovazione estrema, mentre altri desiderino semplicemente il lusso silenzioso di un hotel galleggiante. Il concetto di aquilone, già testato nel trasporto commerciale, potrebbe trovare nuova vita nello yachting. La sua capacità di innalzarsi a centinaia di metri e generare energia significativa lo rende particolarmente adatto agli yacht, che raramente operano alle alte velocità delle navi mercantili. La sfida, però, sta nei dettagli pratici—come la necessità di chiudere lo spazio aereo agli elicotteri durante l’impiego.

Wick Hillege di DykstraNavalArchitects ha sottolineato l’importanza della semplicità. Ha descritto un progetto in Australia dove un Falcon rig è stato installato su una piattaforma da motor yacht, spinto dalla domanda della nuova generazione per responsabilità e sostenibilità. Limitando lo sbandamento a cinque gradi e programmando il rig per ridurre automaticamente il carico del vento, sistemi come il Dynarig rendono la vela accessibile anche a chi non ha esperienza tradizionale. “Facile da installare e facile da usare,” ha ribadito Hillege. “Così portiamo nuovi armatori nel mondo del vento.”
Wim Verhoeff, Sales Director di Oceanco, ha ricordato che la sostenibilità non riguarda solo la propulsione. Gli yacht trascorrono la maggior parte del tempo all’ancora o in marina, dove i consumi per i servizi di bordo dominano. Qui il vento può giocare un ruolo attraverso turbine, rotori o favorendo un maggiore uso di pannelli solari e idrogenerazione. “Il vento è onnipresente,” ha detto Verhoeff. “Dobbiamo mostrare opportunità, educare i clienti e combinare tecnologie per ispirare soluzioni.” Il panel ha riconosciuto che le turbine eoliche possono essere rumorose rispetto ai pannelli solari e che l’idrogenerazione è limitata in aree con correnti deboli. Tuttavia, il consenso è stato chiaro: il vento deve far parte di un mix energetico più ampio, insieme a idrogeno, metanolo e sistemi avanzati di batterie. L’obiettivo non è una soluzione unica, ma un portafoglio di tecnologie su misura per diversi profili di clienti—dagli esploratori in cerca di autonomia nelle regioni remote alle famiglie che vogliono progetti iconici con un profilo eco-consapevole.
Il panel ha tratto ispirazione anche dal trasporto commerciale, dove la propulsione assistita dal vento sta guadagnando terreno. Un caso studio presentato dal pubblico ha descritto Canopée di VPLP, una nave RoRo da 120 metri dotata di quattro vele Oceanwing, che ha ottenuto risparmi di carburante tra il 30 e il 50%. Esempi come questo dimostrano che il vento non è solo un esperimento di nicchia, ma una tecnologia collaudata con impatti reali. Traslare questi successi nello yachting potrebbe accelerare l’adozione e cambiare le percezioni.

In definitiva, il panel ha concordato che l’educazione è fondamentale. Broker, designer e cantieri devono saper comunicare i benefici dell’energia eolica a clienti che possono essere diffidenti per complessità, costi o esigenze di equipaggio. Le barche a vela offrono autonomia, performance e un legame più profondo con la natura, mentre i motor yacht possono integrare sistemi eolici senza sacrificare il comfort. Ripensando il vento come strumento versatile, l’industria può attrarre una nuova generazione di armatori attenti alla sostenibilità.
Il seminario ha sottolineato un momento cruciale per lo yachting. Il vento, un tempo visto come dominio dei velisti tradizionali, sta emergendo come punta di diamante per l’innovazione in tutto il settore. Che si tratti di vele rigide, aquiloni, Dynarig o sistemi ibridi, la convergenza tra tecnologie a vela e a motore sta creando un nuovo campo di gioco. Come ha riassunto Martin Redmaybe: “Non possiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo. Dobbiamo mostrare al mercato cosa si può davvero realizzare.” Il messaggio finale è chiaro: il vento non è solo una forza nostalgica, ma un abilitatore moderno di sostenibilità, innovazione ed esperienze autentiche in mare. La sfida ora è abbracciarlo con coraggio, educare i clienti e dimostrare che l’industria dei superyacht può guidare la transizione energetica marittima.
Filippo Ceragioli
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