Il Mercury 200 V6 EFI

Il Mercury 200 V6 EFI

Test Mercury 200 V6 EFI: leggero, compatto, con tanta coppia

Motori marini

26/02/2019 - 19:16

Mercury ha introdotto il nuovo fuoribordo V6 da 200 HP con una cubatura di 3.4L che sostituisce i precedente Verado e Optimax di pari potenza: siamo andati a provarlo.

Va detto subito che dei precedenti motori il nuovo Mercury 200 V6 EFI non porta davvero nulla in eredità, infatti, è stato completamente riprogettato e ora proposto anche nelle varianti da 175 e 225 HP. Verado e Optimax, dunque, su queste tre potenze vanno in pensione, ma per tutte le altre potenze rimangono due gamme di prodotto ancora attuali.

Rispetto alle due precedenti versioni di potenze simili i nuovi V6 sono più compatti - l'angolo fra le bancate, di 64°, ha consentito di realizzare un motore "stretto", che in caso di doppia motorizzazione, con un interasse di 66 cm fra i due fuoribordo, lascia più spazio godibile alla poppa - e più leggeri, dimagriti di 13 chili, nonostante il notevole aumento di cilindrata, passata da 2.598 a 3.416 cc. Tali migliorie sono state ottenute dal reparto ricerca e sviluppo del colosso statunitense con l’introduzione di un'elettronica d’avanguardia su una meccanica più semplice rispetto a quella del Verado, rispetto al quale manca del compressore volumetrico, cui fa eco un nuovo design che ha anche il compito di marcare il nuovo corso di questi motori.

Il personale Brunswick Italia questa volta ci ha fatto una bella sorpresa, ossia, ci ha permesso di provare il motore avendo a disposizione una barca identica con il precedente Verado. Questa è una circostanza che noi auspichiamo sempre di poter vivere, perché oltre ai numeri che pure ci dicono tutto quel che c’è da sapere, abbiamo l’opportunità di riportare ai nostri lettori anche quelle differenze che i numeri non possono esprimere e che con il tempo si possono perdere come elemento di confronto. Il 200 HP Verado lo conosciamo già molto bene e ciò nonostante avere a disposizione due barche identiche con due motori di pari potenza del medesimo costruttore ci ha dimostrato ancora una volta che oltre i numeri di differenze tra un motore e l’altro ce ne sono sempre molte.

Il nuovo V6 gira un po' meno rispetto al Verado, pesa molto meno - 214 kg, quasi quanto un 2 Tempi o, se preferite, meno di un 200HP 4 Tempi - ha una coppia maggiore del 20%, un diverso rapporto di riduzione al piede - 1,85:1 (13:24) - e dunque anche un'elica diversa, nello specifico una Enertia, 3 pale in acciaio da 14,5×17”. Come tutta la gamma dei nuovi V6 e V8 si tratta di fuoribordo che utilizzano la tecnologia DTS, portando in dote il sistema drive by wire per le manette - non hanno connessione meccanica al motore, ma sono linkate da un cavo di trasmissione dati - e tutta l'elettronica "user friendly", ormai un segno distintivo per la gamma Mercury. Parliamo dell'Active Trim, che può essere richiesto per avere il controllo del trim automatizzato, in base al carico e alla velocità della barca, e del Vessel View, che fornisce informazioni e parametri relativi al funzionamento del motore su schermi di nuova generazione ma anche su smartphone. Montati in coppia, i nuovi Mercury Mercury 200 V6 EFI possono essere dotati anche del sistema di governo Joystick Piloting, che rende l'attracco veramente come un gioco da ragazzi.

La barca dei nostri test è stata una Quicksilver 675 Sundeck o, meglio, le barche, perché una era spinta dal nuovo V6 e l’altra da un fuoribordo di pari potenza Verado. Le prime differenze che abbiamo osservato tra i due motori riguardano il livello di rumorosità del nuovo V6, decisamente più contenuto del precedente Verado. Un contenimento raggiunto sostanzialmente grazie al nuovo sistema d'aspirazione dell'aria a più camere, alla migliore coibentazione della calandra e ai coperchi degli iniettori che riducono il rumore ad alta frequenza già dal minimo. Ma il “sound” del nuovo 200 HP ci è piaciuto di più anche salendo di giri, perché il 6V sfodera non solo coppia elevata già ai medi ma anche un bel “ringhio” piacevole nella tonalità e molto “educato” nei db. Navigando poi, il confronto si fa ancora più interessante, perché i consumi sono molto più contenuti del Verado, la coppia è sempre pronta e l’elettronica permette davvero di gestire il motore in modo sempre efficace, anche affrontando un po’ di mare com’è capitato a noi.

Tra i dispositivi che Mercury ha sviluppato per questo motore ce n’è uno, l'Adaptive Speed Control, che permette di mantenere automaticamente il numero dei giri impostato a prescindere dal carico dell’elica. Molto comodo quando si naviga con un po’ mare lungo permette alla barca di non perdere spinta quando tende a mettere la prua un po’ troppo in acqua. Inoltre, l'unità termica porta in dote il sistema ARO - Advanced Range Optimization - di Mercury, basato su una sonda lambda dotata di sensore ossigeno, controllata da una centralina elettronica - la stessa utilizzata sui motori entrobordo del costruttore americano - che le consente di funzionare con uno spettro molto ampio, in modo da generare costantemente una perfetta e ottimale miscelazione di aria e carburante - rapporto stechiometrico - che permette di ridurre i consumi, lavorando di concerto con il controllo elettronico dell’accensione, sviluppato con una mappatura che permette di ottimizzare al massimo il rendimento.

Una tecnologia che rende il V6 Mercury, tra l'altro, addirittura pronto per una eventuale catalizzazione, qualora dovesse rispondere a eventuali future restrizioni in termini di emissioni. Questi sistemi e una coppia sempre pronta già a regimi medio-bassi, rendono la navigazione con mare formato decisamente più gradevole ed efficace, inoltre, l’accelerazione è rapida e accompagnata da quel tipico sound del 6V che chi scrive ama in modo particolare.

Per essere al passo con i tempi anche dal punto di vista estetico Mercury ha deciso di proporre il nuovo motore in quattro differenti colorazioni, la Graphite Gray, Mercury Silver, Pacific Blue e Redline Red. Questo permetterà a molti armatori di trovare la combinazione ideale per la loro barca ma anche di diversificare un po’ di più il segmento dei fuoribordo dal punto di vista estetico.

Tra le innovazioni che ha introdotto Mercury sul nuovo V6 anche il sistema di semplificazione delle manutenzioni di routine, grazie a uno sportellino sulla parte superiore della calandra dal quale si accede facilmente all'asta di controllo dell’olio motore, con annesso tappo per il rabbocco, poi il sistema affidato a un codice QR per avere sempre sotto controllo lo stato delle manutenzioni programmate, poter ottenere tutte le informazioni identificative del motore ed essere avvisati prontamente degli interventi necessari.

Altro elemento che ci è davvero piaciuto è il nuovo sistema di apertura e chiusura della calandra, facilitato e reso anche più sicuro soprattutto durante le operazioni effettuate in mare. Parlando di calandra non si può non menzionare lo sforzo di Mercury nel rendere la nuova più accattivante dal punto di vista estetico soprattutto in virtù delle dimensioni più compatte. Per quanto riguarda invece rumorosità e vibrazioni queste sono state davvero drasticamente ridotte, provando il motore su una barca open avrebbe avuto poco senso rilevare i dati fonometrici soprattutto perché siamo usciti con un po’ di mare e questo li avrebbe alterati non poco, ma a orecchio il rumore è davvero molto contenuto tanto che al minimo si deve verificare lo scarico dell’acqua di raffreddamento per capire se è in moto.

Il costruttore, Mercury, comunica che rispetto il precedente Verado di pari potenza il nuovo V6 dispone di un 18% di accelerazioni in più, un 20% di coppia in più e un peso inferiore di 4,5 kg a fronte di una cilindrata maggiore, poi, consumi inferiori in un range compreso tra il 12 e il 16% a velocità di crociera. Non possiamo confermare al centesimo quanto comunicato dall’azienda perché avremmo bisogno di effettuare un test strumentale molto più complesso, ma quello che possiamo dire con serenità è che ogni caratteristica citata a confronto ha sicuramente subito un miglioramento importante.

Il nuovo motore V6 di Mercury ci ha convinti tanto per la modernità del suo progetto quanto per come questa modernità si traduce in prestazioni, riduzione dei costi di esercizio e piacere di conduzione.

LA SCHEDA TECNICA – I NUMERI DEL MERCURY 200 HP V6 3.4L

Cilindrata: 3.400 cc. – Cilindri: 6 a V di 64° - alimentazione: 24 valvole – giri max 5.800 – Range operativo: 5.000-5.800 giri/min. – accensione: SmartStart Electric – rapporto al piede 1,85:1 – alternatore: 85 Amp. – Trim: Power trim&tilt – peso a secco: 215 kg – timoneria: idraulica standard, elettrica optional – elica: 508 mm-635 mm – elica della prova: passo 17”.

IL TEST

Come abbiamo detto la prova l’abbiamo effettuata in due distinti momenti, uno in mare con vento e onda formata, l’altra all’interno dell’ansa del fiume Tevere dove potevamo contare su acqua piatta per spingere il motore al massimo delle sue prestazioni. Di seguito vi proponiamo i dati rilevati nella prova strumentale, ai quali aggiungiamo un commento anche sulla barca, che già conoscevamo perché abbiamo avuto modo di provarla in passato con il precedente Verado ossia, nell’identica configurazione della seconda barca che Mercury ci ha messo a disposizione per il confronto. Si tratta di un open facile da gestire, ideale per le uscite giornaliere con la famiglia alla quale sono dedicati spazi all’aperto divisi e allestiti in modo razionale tanto a prua quanto a poppa. Gli allestimenti sono curati e la qualità della costruzione è ovunque buona, inoltre, i 200 HP della nostra prova sono la potenza massima applicabile e le prestazioni naturalmente elevate per il tipo di barca, ma ciò nonostante non si percepisce mai di essere arrivati al limite. Una barca sicura, comoda, ben fatta e che rappresenta un’ottima soluzione tanto come primo approccio al diporto nautico quanto come barca definitiva.

Angelo Colmbo

Imbarcazione: Quicksilver 675 Sundeck – Lf.t. m 6,74 – largh. m 2,55 – potenza massima applicabile 200 HP – carburante 200 litri – peso a secco kg 1.123 – motore impiegato Mercury 200 V6 EFI – elica da 17” – carburante imbarcato 50 litri – due persone a bordo – condizioni di acqua piatta dolce, all’interno dell’ansa del fiume Tevere.

Giri           nodi       l/h       litro/miglia

1500         6,0        6,1      1,01

2000         7,9        10,1    1,27

2500         12,1      12,2    1,00

3000         17,3      15,4    0,89

3500          22,6      21,2   0,93

4000          26,3      29,9   1,13

4500          29,9      41,5   1,38

5000          33,8      62,7   1,85

5800          39,0      66,5   1,70

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