RSY 38m Explorer

RSY 38m Explorer

Alla scoperta del mondo degli explorer con Rosetti Superyachts

Superyacht

30/07/2019 - 11:16

Rosetti Superyachtsdisegna e costruisce explorers, supply vessels e superyachts in acciaio e alluminio.

Dopo la cerimonia di posa della moneta sotto la chiglia del nuovo RSY 38m Explorer, avvenuta il 9 Maggio presso il cantiere Rosetti Superyachts di Ravenna, Italia, Fulvio Dodich, CEO e Partner spiega cosa fa di RSY il punto di riferimento nel mondo degli explorer e supply vessel da 35 a 140 metri.

Che cosa s’intende oggi per Explorer Yacht e come mai sempre più armatori si avvicinano a questo mondo?

In questo particolare momento storico i termini “explorer” o “supply vessel” sono utilizzati per identificare diverse tipologie di yacht e non solo quelli equipaggiati per affrontare condizioni estreme come le rompighiaccio. Queste definizioni sono utilizzate anche per descrivere yacht disegnati per navigare in autonomia per lunghe tratte e quindi con grandi spazi per la crew e per lo storage. Questo concetto si sposa perfettamente con il trend del mercato che cerca yacht per esplorazioni di luoghi diversi dalle classiche mete del Mediterraneo o dei Caraibi, più avvicinabile ad un’avventura nel senso positivo del termine.

Qual è la differenza in termini pratici tra un superyacht e un explorer e/o un supply vessel?

La tradizionale definizione di supply vessel è quella di uno yacht la cui sovrastruttura è posizionata nella parte anteriore e presenta un ponte di coperta molto ampio che ha la finalità di ospitare vari toys, quali jet ski, tender, piccoli sottomarini o anche barche a vela, se le dimensioni lo consentono (si veda il nostro progetto di 85m Supply Vessel Yacht sviluppato con l’Arch. Tommaso Spadolini). Un explorer ha la configurazione opposta, ovvero sovrastruttura verso poppa e una prua molto pronunciata. Il superyacht ha un aspetto molto più bilanciato per offrire agli armatori ampi spazi interni per una tipologia di crociera più “tradizionale” che non necessità di range elevatissimi o di spazi per trasporto di altri toys che non siano il classico tender o la moto d’acqua.

Perché Rosetti SY ha scelto di specializzarsi nella realizzazione di explorer e supply vessel invece dei più tradizionali superyacht?

Rosetti Superyachts ha semplicemente tenuto fede al suo DNA, quello che ha consentito di progettare e ingegnerizzare oltre 120 imbarcazioni di tipo commerciale. Un’esperienza che ha permesso a RSY di entrare nel mercato dei superyacht come un nuovo “attore”, ma con un background e una storia incomparabile all’esterno. Questo DNA ci consente di essere molto preparati nell’offrire uno yacht estremamente solido e affidabile dal punto di vista progettuale e costruttivo, che presenta performance impareggiabili in mari estremi e formati. A questo possiamo innestare la creatività e il design più raffinato tipico di un superyacht con estrema facilità. Lasciatemi dire che grazie all’esperienza del nostro team, abbiamo sia l’hardware e che il software per costruire yacht di altissima qualità.

Sono molti i cantieri che costruiscono explorer, quindi che cosa è in grado di offrire RSY che gli altri non possono?

Il mercato è affollato perché, come detto, si parla di Explorer in modo allargato, sia per gli yacht con le caratteristiche più “tecniche” dell’Explorer sia per quelle che semplicemente navigano verso destinazioni esotiche. Noi non temiamo questo affollamento poiché siamo in grado di offrire un prodotto che ha caratteristiche intrinseche estremamente elevate, che non teme nessun tipo di navigazione, potendo essere sviluppato secondo i più stringenti requisiti richiesti per l’Ice Class e il Polar Code.

Abbiamo inoltre una capacità produttiva enorme, che consente di costruire yacht fino a 140 metri di lunghezza massima. Abbiamo un’area di produzione totale di 257.000 metri quadri con due cantieri di 25m x100m, 4.000 mq di officine meccaniche, aree di assemblaggio con carroponte, un dry dock di 160mx25m e una banchina di 175m di lunghezza e 7.5m di profondità direttamente affacciata sull’Adriatico. Alle facilities si sommano le competenze tecniche delle nostre maestranze, la conclamata esperienza dell’azienda e la solidità finanziaria.

Secondo quali criteri RSY sceglie i designer e gli architetti navali coi quali collaborare?

Essendo una realtà italiana, inizialmente abbiamo cercato di appoggiarci a designer italiani per i primi progetti sviluppati. Questo per dare un’identità molto forte che potesse sposare la forza del progetto navale alla ricercatezza e all’eleganza del design del nostro paese. Nulla vieta di lavorare con architetti o designer stranieri nel caso in cui dovesse essere richiesto da un potenziale cliente, come stiamo facendo ora.

Quali requisiti non devono mancare in un concept RSY?

In un progetto sviluppato per noi non deve mai mancare la sicurezza, per noi imprescindibile, e la funzionalità. Ogni spazio deve avere un preciso utilizzo e non essere un puro esercizio stilistico fine a sé stesso. In altre parole, la forma segue sempre la funzione. La concretezza dei nostri progetti è tangibile, veniamo dall’esperienza delle barche da lavoro, che devono essere pensate per garantire la massima affidabilità ed efficienza.

Dove volete posizionare RSY nella yachting industry?

Poiché possiamo disegnare e costruire explorer e superyacht sia in acciaio sia in alluminio da 35 a 140m e oltre, puntiamo al segmento più alto del mercato in termini di misure e qualità. Non abbiamo limiti tecnici, quindi desideriamo offrire prodotti molto performanti e che al tempo stesso unici in termini di design.

Come immagina lo sviluppo futuro degli explorer?

Se sapessi dove andrà il mercato, sarei miliardario! Scherzi a parte, la qualità assume sempre maggiore importanza rispetto alla misura dello yacht. Noi siamo in grado di offrire alta qualità unita a flessibilità produttiva e la nostra esperienza ci permette di affrontare qualunque cambiamento.

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