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Motori: Deutz, acquisita Torqeedo e va all’attacco

Motori marini

24/10/2017 - 18:19

Nei suoi 150 anni di attività la Deutz ha operato nel campo dei motori diesel che hanno invaso il mondo negli impieghi più diversi, dalle pompe per l’irrigazione in agricoltura, a quelle di sollevamento idriche, dal campo delle costruzioni (dumper, betoniere, movimento terra) alla propulsione dei veicoli, dalle ferrovie alla nautica, dai generatori all’industria ed ai servizi, dall’auto ai trasporti.

Dai 19 ai 620 cavalli, i motori venduti in 150 anni sono stati oltre 9 milioni, al ritmo medio di 60.000 motori ogni anno, più di 180 ogni giorno. Ma le cose stanno cambiando, e forse anche alla casa tedesca sono pervenuti i segnali di importanti restrizioni che, a torto o a ragione (noi pensiamo a torto), finiranno per mettere in crisi il diesel.

Così, devono essersi detti i manager dell’azienda, è ora di pensare a strategie nuove e diverse, basate non solo sulla esplorazione delle opzioni disponibili, ma anche sulla salvaguardia del patrimonio costituito dal parco circolante che dopotutto ha permesso di prosperare riposando sugli allori: un buon prodotto, una buona commercializzazione, una notevole fidelizzazione basata sulla coscienza qualitativa e sulle esperienze diversificate che alla fine costituiscono un enorme banco sperimentale oltre che una notevole base pubblicitaria.

Così, ad un tratto, Deutz è partita all’attacco.

La prima azione è stata quella di acquistare l’intero pacchetto azionario della Torqeedo, una azienda che in una decina di anni è diventata leader della propulsione elettrica in campo marino, acquisendo nel contempo una approfondita conoscenza nel campo degli accumulatori al litio; ne abbiamo avuto prova nelle visite tecniche e nella sperimentazione sul campo di prodotti sempre più affidabili. Deutz pensa di servirsi di queste conoscenze per approfondire il campo dell’elettrico e dell’ibrido, tanto è vero che ha inglobato nel suo organigramma il management della Torqeedo, che così si trova di colpo alla ribalta internazionale con prospettive amplissime e sbocchi impensabili alle sue ricerche che pure le avevano fruttato, per innovazione tecnologica, vari riconoscimenti.

Non sappiamo ancora se Torqeedo conserverà il suo nome, e ci stavamo appunto domandando come si sarebbe ripartita la azione commerciale tra le strutture Torqeedo e quelle Deutz, quando è arrivata la seconda notizia: Deutz ha assorbito IML, da sempre distributore per l’Italia dei motori diesel, inglobandone la struttura di controllo e mutandone il nome in Deutz Italia. Immaginiamo che questo possa costituire un trampolino per qualsiasi ricerca ed innovazione la Deutz voglia intraprendere in Italia: ed anche per qualsiasi prodotto che voglia commercializzare. Siamo in attesa di sapere qualcosa di più.

In tutto questo alla Deutz non è sfuggita la importanza sempre crescente dei mezzi mediatici e soprattutto dell’uso della rete. Il terzo annuncio fatto dalla casa tedesca riguarda l’apertura di un portale dedicato a tutti i possessori di motori Deutz, attualmente più di un milione e mezzo di parco “circolante”, che vi potranno cercare e trovare tutta l’assistenza ed il supporto tecnico e ricambistico. Abbiamo provato ad entrare nel portale ma abbiamo trovato informazioni solo in lingua tedesca: siamo sicuri però che, essendo solo l’inizio, il portale si adeguerà rapidamente alla internazionalità cui è destinato.

Come siamo abbastanza sicuri che l’azione della Deutz non sia concentrata solo su queste tre direttrici e su queste decisioni prese a breve distanza l’una dall’altra. Seguiremo pertanto gli sviluppi della nuova strategia di attacco della Deutz e daremo notizia ai lettori dei suoi sviluppi e delle sue implicazioni.

Alfredo Gennaro

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