Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, fonte wikimedia

Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, fonte wikimedia

Nautica e lockdown: basta parlare, attendiamo i fatti del Governo

Editoriale

22/04/2020 - 11:25

Nautica: basta parlare, attendiamo i fatti del Governo

Troppi galli a cantare, non fa mai giorno. Questa la chiosa di un nostro editoriale di qualche giorno fa, dove abbiamo parlato di quelli che secondo noi dovrebbero essere gli scenari per far ripartire sia il paese sia il nostro piccolo mondo, quello della yacht industry italiana.

Ripartiamo proprio da lì col filo del discorso, dai risvolti mediatici che sta offrendo il momento, dove in tanti, ciascuno con la propria autorevolezza e cognizione di causa, hanno cercato di portare l’attenzione del Governo e delle Istituzioni, su cantieristica, filiera, charter, porti turistici, servizi, turismo ecc. legati alla nautica.

Siamo giornalisti, testimoni di questo piccolo mondo da oltre trent’anni ma siamo anche diportisti da sempre, per cui capiamo benissimo, siamo assolutamente consapevoli dello stato d’animo di tutte le persone coinvolte dagli effetti della pandemia, che ci scrivono sui social e in redazione, che ci telefonano continuamente, per esternare le loro reazioni al perdurare del lockdown: disappunto, paura, incredulità, stanchezza, speranza, idee, a volte insensate… ma tutti con un fine: la voglia matta di tornare innanzi tutto a vivere in una maniera normale e quindi a coltivare la propria passione. Andare in barca, fare regate, immersioni, andare a pesca o più semplicemente prendere la tintarella e fare il bagno. Lo vogliamo anche noi!

Dopo aver parlato in queste ore col Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi - qui l'intervista di stamani - che in questi travagliati giorni si è confrontato quotidianamente col Palazzo, abbiamo però compreso che queste ore sono delicatissime. Domani si terrà il Consiglio dei Ministri che potrà dirci parecchio riguardo l’immediato futuro del nostro settore, che farà probabilmente – speriamo! - chiarezza sui Codici ATECO, sullo scaglionamento nell’apertura delle attività, sulla libera circolazione della gente e delle cose. Tutti hanno detto, tutti abbiamo finora scritto ciò di cui necessita il settore per non soccombere alla crisi, adesso pensiamo sia giunto il momento di attendere in silenzio ciò che accadrà domani per poi commentare, analizzare e magari anche criticare le decisioni prese.

È il compito della stampa, ma torneremo a farlo da domani, quando tutti avremo le idee più chiare.

Fabio Petrone

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