photo by Monaco Yacht Show

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Dove navigano i superyacht in Mediterraneo, il report dello ECPY

Editoriale

31/08/2022 - 21:31

Lo European Committee for Professional Yachting ha presentato un report unico nel suo genere con i dati di navigazione delle navi da diporto (di lunghezza superiore ai 24 metri) dal 2015 al 2021. Durante l'ultimo Riviera Yachting rendez-vous Symposium tenuto dallo ECPY, Laurent Monsaingeon, di FLYN-Yachting e tesoriere di ECPY, ha presentato un aggiornamento del report per il periodo 2015-2021, comprensivo dunque dei due anni atipici del COVID. Gli impatti sono visibili e analizzati per nazione, consentendo così di fare il punto sulle tendenze e attrattività oggettiva dei vari paesi e delle rotte dei superyacht in navigazione nel Mediterraneo. FLYN-Yachting ha utilizzato, per conto di ECPY, tutte le posizioni AIS tra il 2015 e il 2021. La stessa FLYN-Yachting acquisisce ogni anno da Marine Traffic il database tutte le posizioni delle navi da diporto in Mediterraneo. Questo è utilizzato per molti studi statistici, come gli ancoraggi nelle aree coperte da restrizioni, per l'installazione di campi boa, calcoli IVA, la navigazione in alto mare, la frequentazione di mete turistiche, grandi ancoraggi prediletti, piccole calette isolate e poco conosciute.

L’osservazione di ECPY si basa sul traking di circa 65milioni di toccate nel periodo compreso tra il 2015 ed il 2021. Le navi in questione avevano in comune la dotazione, obbligatoria per quelle dimensioni, del sistema AIS. Per essere rilevanti ai fini dell’analisi, i superyacht dovevano trattenersi in porto/rada per un periodo maggiore all’ora. 

L’analisi ha evidenziato, nei sette anni dell’osservazione, una sostanziale ripetizione dei punti di permanenza delle imbarcazioni, anche se in determinate circostanze l’AIS veniva disattivato.  Sono stati dunque mappati i paesi/stati/regioni/porti e cantieri che si sono ripetuti tipicamente nelle tratte e nelle soste delle navi da diporto ossservate. Un altro dato rilevato è stato il periodo di presenza in Mediterraneo, in stagione o anche fuori stagione, della  misura/stazza delle imbarcazioni e della loro bandiera. Tali dati hanno permesso di capire quali siano effettivamente gli yacht “permanenti” in Mediterraneo e quelli che “migrano” in funzione delle stagioni. Si può evincere che, a livello globale, il Mediterraneo è piuttosto “ben frequentato” anche dopo il COVID evidenziando dunque un buon recupero ai livelli prepandemici. In particolare, alcune destinazioni (a est) stanno andando molto bene: la Turchia, extra UE, ma anche Grecia e Croazia che fanno parte della UE). Per altri Stati si evincono problematiche diverse, come quelle relative alla carenza di servizi fino a questioni d’infrastruttura o legati alle normative nazionali. Emerge la sfida relativa a Francia e Principato di Monaco per trovare resilienza sufficiente a riconquistare la loro storica posizione da primato per la presenza di superyacht.

Il grande yachting quindi, si è diretto a est. Il tempo totale trascorso da queste barche in Mediterraneo, sia in navigazione che in sosta (porto, cantiere o ancoraggio) risulta pari a 23 milioni di ore nel 2021. L'anno 2020 è stato chiaramente segnato da un calo molto significativo della presenza di yacht nel Mediterraneo, la ragione più ovvia è l'insieme delle misure sanitarie adottate contro il COVID. Tale decremento non trova riscontro nel dato delle presenze per il 2021, che è praticamente in continuità con il trend 2015-2019, così come il numero di yacht presenti nel “Mare Nostrum”. D'altra parte, la diminuzione della mobilità, misurata dalla distanza media percorsa per yacht, è significativa tra il 2020 e il 2021.

Attività nautica 2015-2021 – numero di superyacht presenti e tempo trascorso in Mediterraneo

• Ci sono più di 4.000 superyacht in circolazione in Mediterraneo.

• Gli yacht percorrono in media da 2.000 a 2.300 miglia all'anno in Mediterraneo, all'incirca la stessa lunghezza della distanza da Gibilterra al Vicino Oriente. Questa distanza corrisponde a 8 giorni di navigazione continua ma è distribuita nell'arco di pochi mesi e più o meno lunga in ragione del posizionamento della singola unità. Alcuni yacht sono di stanza nel Mediterraneo tutto l'anno, dove sono presenti numerose strutture. Altri invece hanno una presenza limitata alla stagione estiva, eventualmente prorogata/anticipata per  grandi eventi quali: Festival del Cinema di Cannes, Festival del Cinema di Venezia, Gran Premio di F1 di Monaco, Yacht Show a Barcellona, Palma, Cannes, Monaco. Successivamente gli yacht “migratori” partono per i Caraibi per la stagione commerciale invernale.

L'analisi della durata media degli scali per Stato ci permette di evidenziare due estremi: Monaco, con lunghi scali (75 ore) di poche unità e la Turchia con scali medio brevi (14 ore) e numerossissime navi da diporto.


Per quanto riguarda la classifica del tempo di stazionamento degli yacht per Stato, dopo il sorpasso ai danni della Francia da parte dell'Italia tra il 2017 e il 2018 (conseguenza della misure sugli equipaggi stranieri applicate dalla Francia), osserviamo l'ottima attività dalla Grecia nel 2021, che ha superato Spagna e Turchia.

La Croazia ha passato il Principato di Monaco grazie ad un lungo trend di sette anni di crescita (21,3% crescita Croazia vs. 4,5% crescita nel Principato di Monaco), con la Croazia che supera le 500.000 ore di frequenza/anno. Viene, inoltre, rilevato il ritorno del Montenegro ai livelli abituali di frequentazione (150.000 ore/anno). 

La ricerca evidenzia inoltre che l'Italia sta crescendo, è in testa, ma sembra che abbia raggiunto il limite infrastrutturale visto che i valori sono rimasti pressoché invariati rispetto al picco del 2018. La Grecia è in crescita costante dal 2018, considerando Francia e il Principato di Monaco raggruppati come un unico settore geografico si denota una crescita di attività, ma con un forte calo della quota di mercato. Grecia e Italia, invece, hanno sia una crescita dell'attività che una vigorosa crescita del mercato. Riguardo alla Spagna, possiamo invece notare un calo nella presenza di superyacht.

 

Filippo Ceragioli

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