Il caso della Bandiera "Ombra" di San Marino e le Implicazioni nel Settore Navale
Negli ultimi tempi, si è diffusa con insistenza la voce riguardante l'orientamento verso rotte rischiose della bandiera nautica/navale della Repubblica di San Marino. Questo dibattito, sostenuto da una considerazione diffusa e fondata, ha sollevato interrogativi sulla gestione della flotta diportistica e commerciale della Repubblica, portando alla sua inclusione nell'elenco ufficiale delle "bandiere ombra", conosciute come Flag of Convenience (FOC).
La gestione "garibaldina" della flotta, concentrata esclusivamente sui ritorni economici senza considerare la salvaguardia dell'immagine dello Stato, ha contribuito a questa classificazione negativa. Il controllo amministrativo della bandiera da parte di una società italiana con sede a Bologna ha sollevato preoccupazioni riguardo al rispetto delle normative internazionali, soprattutto per quanto riguarda la proprietà delle navi e le condizioni di lavoro marittimo.
L'inserimento di San Marino nell'elenco delle bandiere FOC è stato motivato dall'International Transport Worker's Federation (ITF), che ha sottolineato la mancanza di un legame sostanziale tra il proprietario effettivo delle navi e la bandiera di registrazione. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo allo sfruttamento dei marittimi e alle condizioni di lavoro non solo per i salari bassi, ma anche per l'igiene e altre questioni.
Questa situazione rappresenta un duro colpo per San Marino, che ha cercato di ripulire la propria immagine dopo essere stata considerata un paradiso fiscale. Tuttavia, l'inclusione nelle bandiere FOC rischia di vanificare gli sforzi fatti per ottenere una buona reputazione internazionale.
Le implicazioni di questa classificazione si estendono anche al settore del diporto, con molte imbarcazioni, soprattutto italiane, che optano per la bandiera di San Marino per evitare complicazioni burocratiche e possibili indagini sulla proprietà. Tuttavia, questa scelta potrebbe non passare inosservata nelle acque territoriali dell'Unione europea, dove alcuni Stati membri sono particolarmente vigili sulle questioni legate alla proprietà navale e alle tasse.
L'Unione Europea sta adottando iniziative legislative per contrastare gli Stati "ombra" e i loro registri navali, al fine di garantire la sicurezza della navigazione e la protezione dell'ambiente marino. Inoltre, le navi che battono bandiera estera devono rispettare rigorosi controlli quando entrano nelle acque territoriali europee, altrimenti rischiano accuse di contrabbando.
In conclusione, l'inserimento di San Marino nell'elenco delle bandiere ombra solleva serie preoccupazioni per la reputazione internazionale dello Stato e ha implicazioni significative nel settore navale, compreso il diporto. La vigilanza delle autorità e le iniziative legislative in corso mettono in discussione la sostenibilità di questa pratica e potrebbero avere conseguenze rilevanti per gli operatori del settore.