L'Avv. Alberto Galassi, AD del Gruppo Ferretti, il giorno della quotazione alla Borsa di Milano
Gruppo Ferretti: la revoca del buy-back, il golden power. Facciamo il punto
Brutta sorpresa a Pasqua per gli azionisti del Gruppo Ferretti, società quotata a Hong Kong e alla Borsa di Milano. Secondo quanto ricostruito da “Formiche”, il Consiglio di amministrazione della holding forlivese focalizzata nella nautica di lusso, ha dovuto ritirare due delibere su un’operazione di acquisto e annullamento di azioni proprie (buy-back), fino a un massimo del 10%. Colpa del golden power, ossia dei poteri speciali che lo Stato Italiano può esercitare nei settori strategici per tutelare l’interesse nazionale. Concretamente, la Presidenza del Consiglio può imporre specifiche condizioni all'acquisto di partecipazioni o porre il veto all'adozione di delibere relative a operazioni straordinarie o di particolare rilevanza, tali da compromettere gli interessi nazionali. Ferretti è sottoposta alla normativa sul golden power per via di alcune tecnologie nell’ambito della sicurezza e della difesa sviluppate dalla Ferretti Security Division, che rende le imbarcazioni difficilmente tracciabili.
Nel caso di Ferretti, il Cda il 19 febbraio scorso aveva integrato il Consiglio di amministrazione con gli amministratori non esecutivi Zhang Quan e Zhu Yi. I due sono subentrati in sostituzione di Li Xinghao e Hua Fengmao, che hanno rassegnato le dimissioni dai medesimi incarichi. Quan, classe 1963, è vice presidente di Weichai Power, azienda di proprietà cinese fondata nel 2002 e quotata alla Borsa di Hong Kong che fa capo alla holding Weichai, azionista di maggioranza di Ferretti. Zhu, classe 1976, vanta 20 anni di esperienza nell’investment banking e ha lavorato per Morgan Stanley.
Nella medesima assemblea, il Consiglio di amministrazione della società il 19 febbraio 2024 aveva adottato due delibere per l’acquisto e annullamento di una quota massima del 10% di azioni proprie. Un buy-back di azioni viene condotto dalle imprese quotate tipicamente per incrementarne il valore, ossia il prezzo in borsa, a beneficio degli azionisti.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aperto un’istruttoria sull’operazione e convocato Ferretti per lo scorso 3 aprile, sollevando alcuni dubbi sugli effetti dell’operazione sulla governance e sul management aziendale.
La riunione tra Ferretti e le autorità italiane alla fine non si è mai tenuta, in quanto Ferretti ha convocato d’urgenza il suo consiglio d’amministrazione il 31 marzo 2024, giorno di Pasqua, per annullare la decisione e ritirare la notifica. Il ritiro è stato comunicato il 10 aprile scorso. Il 15 aprile il gruppo di coordinamento per il golden power ha preso atto del ritiro della notifica.
Il dossier Ferretti sarebbe ora al vaglio del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio che nel frattempo ha deciso di raccogliere ed esaminare tutta la documentazione relativa alla vicenda.
Si tratta di un caso senza precedenti dal 2012, anno dell’entrata in vigore della normativa sul golden power: è infatti la prima volta che una società fa dietrofront su una sua decisione dopo un’istruttoria sul golden power.
Nel procedimento, Ferretti è assistita dallo studio legale Gianni & Origoni e dagli avvocati Francesco Sciaudone e Bernardo Giorgio Mattarella, rispettivamente managing partner e of counsel dello studio Grimaldi Alliance.
Secondo quanto riferisce “Formiche”, il dietrofront di Ferretti potrebbe essere stato dovuto ai timori che lo Stato Italiano imponesse specifiche prescrizioni a tutela della gestione aziendale italiana da parte di Weichai, azionista di maggioranza del cantiere nautico con una quota del 37,541% del capitale.