DolceVela Dragon 48 Vintage, una barca a vela tutta da raccontare

Barca a vela

13/06/2024 - 07:34

DolceVela Dragon 48 Vintage è una barca a vela tutta da raccontare non tanto per le sue dimensioni, è lunga 14,85 metri per 4,40 m di larghezza, ma per il suo piano velico e in generale per la filosofia che ha portato ad affrontarne il progetto. L’assenza della randa è solo una delle novità, la più evidente, che la barca porta in dote, visto che proprio il rig così diverso ha portato il team di AV Yachting, capitanato da Alessandro Vismara, a riconsiderare un po’ tutto lo scafo, dal progetto navale alla costruzione che è in legno lamellare, al layout di interni ed esterni. Altra chicca, DolceVela 48 Vintage adotta anche una doppia motorizzazione fuoribordo che c’è però non si vede.

DolceVela 48 Vintage nasce dalla profonda esperienza di tutte le parti coinvolte e parte da un presupposto: migliorare la vita di chi va per mare a vela. Le sue ragioni d'essere sono tante: aumenta il benessere di chi è a bordo, riavvicina la gente alla vela e aumenta la possibilità di sfruttare il vento anche quando è poco. Ciò che riesce a Dolcevela è rendere perfetta la già condivisa abitudine dei velisti da crociera di sfruttare solo le vele di prua per navigare.

Fateci caso: le barche generalmente issano la randa di mattina, quando vanno a motore, per dare stabilità alla barca (e per fare un po' d'ombra) e poi il pomeriggio, quando tornano all'ormeggio srotolano il genoa e viaggiano solo con quello. Allora perché non pensare a una barca che nasca per navigare così, con il piano velico concepito per avere più vele di prua da sfruttare solo usando dei rollafiocchi? L'albero è poi spostato a poppa e contribuisce a ridisegnare gli spazi in coperta e all'interno.

Per navigare così senza essere vincolati a issare o ammainare una randa che, anche se viene automatizzata, richiede comunque di tenere la barca controvento, implica un boma che può essere pericoloso per chi sta a bordo e in ogni caso contribuisce, anche da ammainata, a spostare in alto il baricentro della barca.

Infine, le appendici sono disegnate in funzione di questa nuova configurazione, per tenere bilanciati centro velico e centro di deriva, per rendere la barca performante in ogni andatura e senza perdere efficienza rispetto a un piano velico tradizionale, ma garantendo una semplicità di utilizzo che la rende molto più semplice da usare a vela anche con equipaggio estremamente ridotto.

E poi ci sono l'uso di motori fuoribordo a scomparsa al posto dell'entrobordo, la costruzione in legno lamellare e un layout davvero innovativo… Per saperne di più, qui di seguito trovi una serie di domande poste a: Alessandro Vismara e a Otto Villani, i due progettisti che hanno studiato gli aspetti tecnici; Alessandro Degl'Innocenti, velista di lunga esperienza; Angelo Bruni, armatore del Dragon 48 Vintage, primo esemplare del DolceVela.

PressMare - Perché hai pensato questa barca?

Alessandro Vismara - Dopo anni di progetti fast cruiser sportivi, volevamo una barca veramente da vivere per la famiglia, utilizzabile anche fuori stagione e con una dinette dalla vista a 360 gradi. Una barca facilissima da vivere e da far navigare, anche in singolo.

Angelo Bruni - Ho pensato a questa barca da molto tempo, nei miei sogni era diversa da tutte le altre, unica. Finalmente siamo arrivati alla messa in mare per le prove e da quel momento mi sono innamorato del Dragon Vintage che avevo sognato con grande passione e con molto entusiasmo.

Alessandro Degl'Innocenti - Qualche anno fa, 4 o 5, dopo essermi abituato a uscire spesso col solo fiocco, pensai a una barca con il solo fiocco, magari più grande e una vela più piccola per i venti più forti.

PM - Quale esperienza avevi che ti ha fatto dire che questa cosa “folle” era la più logica?

Alessandro Vismara - Ho navigato anni su un 60’, spesso solo con mia figlia o mia moglie e usavo spessissimo solo il genoa, rendendomi conto che le prestazioni a vela erano similissime all’uso anche con randa. Inoltre, da solo hai bisogno che chi è in dinette possa vederti pur stando al coperto.

Angelo Bruni - Ho ho sempre voluto, essendo un creativo della moda, progettare con i miei partner la barca che non c’era.

Alessandro Degl'Innocenti - L’esperienza era quella di aver verificato che il Ganzuria, poco scafo in acqua, una chiglia e un timone molto efficienti, riusciva a bolinare bene anche col solo fiocco e ad avere una buona velocità già da 9, 11 nodi di vento reale, tanto che a volte succedeva di andare più forte di barche “normali”, con la randa.

PM - Che cosa cercavi?

Alessandro Vismara - Una barca a vela che avesse la comodità e la semplicità di utilizzo e gli spazi interni di un motoscafo.

Angelo Bruni - Volevo poter avere una barca con la quale navigare anche da solo in un modo easy.

Alessandro Degl'Innocenti - Cercavo il modo di navigare e far navigare con molta facilità tutte quelle persone che andando per mare si incontrano col solo fiocco (genoa) e che per avere una buona velocità sono costretti ad accendere il motore.

PM - Se questo sistema è così fantastico, perché finora non lo abbiamo mai visto in giro?

Alessandro Vismara - Il piano velico con solo fiocco esiste da secoli, basta guardare i polinesiani ed altri popoli che navigano con la cosiddetta vela latina, che è un albero al centro con un picco sull’inferitura del genoa. La tecnica moderna ci ha consentito di sostituire uno strallo torsionale al picco sull’inferitura e spostare l’albero a poppa per non averlo dentro la dinette.

Angelo Bruni - Non l’avete vista perché per poterla produrre per la prima volta ci sono voluti circa due anni.

Alessandro Degl'Innocenti -  A una barca simile ci ha già pensato Ernesto Tross, ma ha usato questa tecnica su uno scafo in metallo, molto molto pesante. Altri progettisti, forse non lungimiranti, non hanno considerato questa soluzione.

PM - Cosa ribatti a chi dice che una barca così non è equilibrata, non naviga bene, non è sicura ecc?

Alessandro Vismara - Dico di venirla a provare, il centraggio aerodinamico è lo stesso di una barca convenzionale e naviga benissimo, stringe il vento ed è sempre morbida al timone e bilanciata di bolina. Di lasco poi è molto meglio di una barca convenzionale perché il centro di spinta della vela è molto più avanti e per questo la barca non è mai orziera.

Angelo Bruni - Io e i miei partner abbiamo fatto molte prove in mare e a chi dice che la barca non naviga bene rispondo “per chi l’ha provata è tutto il contrario”.

Alessandro Degl'Innocenti - Semplicemente vieni a provarla! Aggiungo che una barca con una chiglia e un timone efficiente, riesce a stringere di bolina, e che un albero spostato più a poppa (ma quella che avevo pensato non aveva l’albero indietro come Dragon), permette di avere una vela più grande ed efficiente anche alle andature portanti. E con due vele di prua ancora meglio.

PM - La cosa che ti dà più fastidio quando criticano la tua barca.

Alessandro Vismara - Nulla, sono 40 anni che faccio progetti all’avanguardia e sono abituato, però prima di criticare dico sempre che bisogna conoscere le ragioni che ne stanno alla base e capire lo spirito del progetto.

Angelo Bruni - Con molta probabilità sono quelli che non la conoscono ma per me va bene così, grazie.

Alessandro Degl'Innocenti - Pensando a Dragon… che la gente parla senza avere la minima esperienza o basandosi su concetti classici, tipo una barca senza randa non può orzare.

PM - La cosa che ti piace di più della tua barca.

Alessandro Vismara - Il fatto che sia perfetta per lo scopo che con l’armatore ci siamo dati. Una barca su misura deve interpretare al massimo lo spirito e le necessità di chi l’ha sognata. Inoltre, questa apre “un nuovo mondo nell’andar per mare”, un mondo fatto di comfort e di semplicità, di sicuro farà tornare alla vela tanti armatori che avevano smesso o tanti giovani che non avevano considerato la bellezza del navigare a vela quanto piuttosto alle sue classiche scomodità.

Angelo Bruni - Come si muove in mare… basta un po’ di vento e parte in velocità.

Alessandro Degl'Innocenti - La facilità. Quando tutto è ben studiato, in un attimo apri il fiocco, se necessario anche la trinchetta fino a 10/12kn, chiudi la trinchetta e vai col solo fiocco fino a 15, poi chiudi il fiocco e vai con la sola trinchetta oltre i 15 kn, poi riduci la trinchetta.

PM - Perché la consiglieresti a un amico?

Alessandro Vismara - Per aprirgli gli occhi su come si possano coniugare le prestazioni a vela con il comfort e la fruibilità d’uso per la famiglia, anche se non si è esperti.

Angelo Bruni – Perché è facile da timonare e sicura sulle onde.

Alessandro Degl'Innocenti - Per godersi la barca a vela senza complicazioni, senza fatica, perché un fiocco anche grande fa sbandare meno di un fiocco e una randa. Per riavvicinare alla vela tutte quelle persone che oggi vanno o solo a motore o solo col fiocco… lentamente.

PM - È nuova solo fuori o anche dentro?

Alessandro Vismara - Molto anche dentro, anche se riprende l’innovativo Vismara 50 Dragon che abbiamo concepito con lo stesso armatore ormai 10 anni fa e ha dato vita a molte copie tipo i Moody: il pozzetto allo stesso piano della dinette, un salotto con vista esterna a 360 gradi e ora, finalmente, una cabina armatore con il letto al centro e spazio tutto attorno come a casa.

Angelo Bruni - nche dentro ha un bell’aspetto interessante. Puoi vedere il mare, mare a 360 gradi.

Alessandro Degl'Innocenti - Il concetto degli interni si era già visto sul precedente Dragon ma rimane sempre nuovo il concetto di vivere la barca tutto l’anno, di poter godere dalla dinette della visuale a 360° anche quando si è in rada, dell’avere pozzetto e dinette allo stesso livello. Un pozzetto più protetto, una dinette più luminosa.

PM - Qualche aspetto tecnico di questa barca che ti ha riguardato personalmente o professionalmente

Alessandro Vismara - La concettualizzazione di tutta la barca, sviluppata su un foglio di carta con l’armatore e l’amico innocenti, quindi la fase creativa, poi quella di arrivare ad un pre progetto e i fine quella di coordinare il team progettista-costruttori-armatore per arrivare fino alla consegna.

Otto Villani - Il layout innovativo sia sopra sia sotto coperta. La posizione insolita dell’albero e dei motori ci ha dato lo spunto per studiare una nuova geometria dello scafo e la corretta distribuzione dei pesi a bordo. Abbiamo lavorato per ottenere uno scafo veloce e confortevole nella navigazione a motore che fosse leggero e ben bilanciato per la conduzione a vela. Il nuovo scafo e la nuova architettura ci hanno permesso di creare spazi vivibili molto ampi in coperta e degli interni che fanno invidia ad uno yacht a vela di dimensioni maggiori.

PM - Obbligo parlare di sostenibilità. In che modo questa barca lo è?

Alessandro Vismara - Questa barca realizzata con il Cantiere RiNautica è tutta sostenibile, dalla costruzione in legno lamellare e listellare incollato con resine epossidiche derivate dalla biomasse, rivestito in fibra di lino, con poi due motori fuoribordo (nascosti e retrattili ) che hanno consumi ed emissioni ridottissimi rispetto ai diesel , fino all’albero in alluminio quindi riciclabile e alle vele rinforzare con fibra derivata dal Pet (plastica riciclata).

Alessandro Degl'Innocenti - Perché è in legno, perché essendo facile, ma anche veloce riduce l’uso dei motori.

Otto Villani - Il progetto è sostenibile di per sé in quanto è un manufatto quasi totalmente artigianale, concepito per essere realizzato in un numero limitato di esemplari e costruito per durare nel tempo. A livello di materiali tutte le strutture sono in legno. Entrando più nel tecnico del processo costruttivo possiamo dire che rispetto alle barche costruite di vetroresina questa non necessita della realizzazione degli stampi che alla fine andrebbero tutti smaltiti. 

PM - Argomento a piacere, dite qualcosa che vorreste fare sapere di Dolcevela e dintorni che non avete ancora raccontato nelle domande precedenti

Alessandro Vismara - Che è sempre possibile fare dei passi avanti con la tecnica per cercare di godersi di più la vita e quindi da questo nasce il nome DolceVela. Mollate gli ormeggi delle barche convenzionali e guardate all’orizzonte, c’è un mondo nuovo di soluzioni possibili per vivere meglio la vela.

Alessandro Degl'Innocenti - DolceVela è un modo soft, coinvolgente, facile e che non crea turbamento o preoccupazioni nelle signore che possono godere del piacere di andare in barca in silenzio e sicurezza, senza ansia, senza paura sbandamenti eccessivi e senza l’obbligo di partecipare alle manovre (issata della randa, virate ecc.)

Otto Villani - La barca riesce ad essere un oggetto molto innovativo pur senza stravolgere il concetto che la rende una barca a vela. Anche se a prima vista può sembrare che a bordo manchi qualcosa, in realtà non è così… tutto il superfluo è stato eliminato a beneficio del piacere di utilizzo e dello stile.

Due giorni prima del varo ufficiale, con la barca ormeggiata in banchina, un groppo con raffiche di vento che in porto hanno superato i 37 nodi e una serie di circostanze sfavorevoli, hanno causato il disalberamento del Dragon Vintage e impedito di fatto la presentazione e i test in mare per la stampa e potenziali armatori interessati. Al momento, l'arrivo del nuovo albero è previsto per fine luglio e in settembre, dopo i lavori di messa a punto e le vacanze armatoriali, la barca sarà di nuovo in condizioni di togliere ogni dubbio su come Dolcevela rappresenta un nuovo modo di andare per mare.

DolceVela Dragon 48 Vintage – Scheda tecnica

Lunghezza ft:14,85 m - Baglio max: 4,40 m - Dislocamento: 12 t - Pescaggio: 2,40 m - Motori: 2 Suzuki Fuoribordo 60 hp - Capacità carburante: 400 l - Capacità acqua dolce: 600 l

PREVIOS POST
Concluso il Campionato Hansa 303 a Venezia con Cifre da Record
NEXT POST
Verve 48 di Azimut vince il Robb Report Best of the Best 2024